VOLKSWAGEN VUOLE TUTTI I CAMION SCANIA - L'EX CAMPIONE DI BASKET VILLALTA PERDE LA PARTITA PER FONDAZIONE CARISBO - CONSENSI PER TIM BRASIL-GVT - BUFFETT E' COSTRETTO A FERMARE IL ‘FLASH’ INSIDER
1 - VOLKSWAGEN VUOLE TUTTI I CAMION SCANIA
Volkswagen aumenta ricavi, utile operativo e dividendo, anche se il risultato netto è più che dimezzato a 9,1 miliardi di euro, rispetto al record del 2012 che era però "drogato" dalle plusvalenze sulla quota nella Porsche. Il gruppo tedesco resta numero uno dell'auto europea anche per redditività , con un utile operativo di 11,7 miliardi (da 11,5 nel 2012) su ricavi di 197 (anche se il margine del 6% è inferiore a quello delle rivali premium tedesche).
Per il 2014 Wolfsburg è prudente come le concorrenti: i ricavi dovrebbero restare attorno al dato 2013 più o meno 3%, con un aumento "moderato" delle vendite di veicoli. I conti 2013, tuttavia, permettono di premiare i soci con un rialzo della cedola da 3,5 a 4 euro per azione, e la liquidità accumulata basta a lanciare un'Opa residuale - annunciata ieri - sulla controllata Scania (veicoli industriali) a 22,26 euro per azione, che potrebbe valere fino a 6,7 miliardi. (A.Mal.)
2 - LA STOPPATA A VILLALTA IN FONDAZIONE CARISBO
Abituato al parquet ma evidentemente non a quello dei salotti, non ce l'ha fatta a sfondare in Fondazione Carisbo il campione di basket Renato Villalta, oggi presidente della Fondazione Virtus. Alla fine, non c'é il suo nome tra quelli dei nuovi componenti dell'assemblea dei soci dell'ente, tra i principali azionisti di Intesa Sanpaolo con una quota di poco superiore al 2 per cento.
L'ex campione di basket era tra le personalità in lizza assieme a Paolo Cacciari, Angela Petronelli e Michelangelo Poletti, ma la brevissima nota diramata giovedì sera dall'ente che ha ufficializzato l'esito della riunione dell'assemblea (nel corso della quale é stata illustrata la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'ente) riferisce dell'elezione dei soli Cacciari (ex direttore generale del s.Orsola) e dell'oncologa Petronelli. Villalta ha dimostrato di accettare sportivamente la sconfitta, anche se non ha mancato di puntare il dito contro 11 presunti franchi tiratori, evidentemente più insidiosi degli avversari dei tempi della mitica Virtus. (Ma.Fe.)
3 - PRIMI CONSENSI PER TIM BRASIL-GVT
Tra i diversi scenari che sono circolati negli ultimi mesi sul futuro di Tim Brasil, l'ipotesi di una fusione delle attività di Telecom Italia in Brasile con quelle della francese Vivendi (cioè la controllata brasiliana Gvt) trova i primi consensi sul mercato. E così mentre i protagonisti continuano a ribadire che non c'è nessuna operazione allo studio che riguarda Tim Brasil, e i rumors si rincorrono, l'Asati, l'associazione dei piccoli azionisti, promuove questo nuovo disegno.
L'associazione rileva che la potenziale operazione «a differenza dell'eventuale spezzatino di Tim Brasil, sponsorizzato da Telefonica, porterebbe un notevole sviluppo di crescita per Telecom Italia e sarebbe la prima operazione strategica di inizio di un nuovo percorso di sviluppo legato ad una sinergia tra fisso e mobile in quel Paese». «Quindi - conclude Asati - bene al prosieguo delle trattative e ci auspichiamo che a breve Telecom Italia faccia una dichiarazione che queste trattative sono reali». Che sia la volta buona? (R. Fi.)
4 - WARREN BUFFETT E IL âFLASH' INSIDER
L'Oracolo di Omaha fa marcia indietro. O, meglio, fa fare marcia indietro a Business Wire. Di cosa si tratta? à presto detto. La controllata di Berkshire Hathaway, di fatto, permetteva una sorta di insider trading «flash». à accaduto infatti che diversi High frequency trader, in maniera legale, avevano iniziato a pagare Business Wire. Lo scopo? Accedere direttamente al suo flusso di notizie.
Notizie, e qui è l'inghippo, che solo qualche millisecondo dopo erano distribuite alle Bloomberg di turno. Cioè, agli info-provider utilizzati dagli altri investitori.Con il che, grazie alla tecnologia, l'algo-trader era messo nella possibilità di sfruttare prima la notizia price-sensitive. Per l'appunto, una sorta di insider «flash». La situazione è stata scoperta dal Wall Street Journal. A seguire c'è stato l'interessamento del procuratore generale di New York. Risultato? Buffett ha ordinato di interrompere il business...seppure non proprio a velocità «flash» (V. C.)
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