“TOTÒ”, GIGGINO E LA FARAONA: L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA ANTONIO D’AMATO SPONSORIZZA LA MANIFESTAZIONE DI DE MAGISTRIS E I SINISTRATI S’INCAZZANO - IL FLIRT FRA I DUE È CONSOLIDATO: AL BALLOTTAGGIO CONTRO LETTIERI, D’AMATO SOSTENNE IL NARCISINDACO - PER GLI ‘ADDETTI AI LIVORI’ A FAVORIRE IL FLIRT CI SAREBBE L’INTERESSE DI D’AMATO A VEDERE REALIZZATO IL “PROGETTO NAPLES” IN CUI È COINVOLTA SUA MOGLIE MARILÙ FARAONE MENNELLA …

Carlo Tarallo per Dagospia

Antonio D'Amato da presidente berlusconiano di Confindustria a sostenitore della sinistra radical-chic-arancione? Proprio così: è questa la notizia del giorno sotto ‘o Vesuvio. Che D'Amato faccia ormai stabilmente parte del "cerchio magico" di Luigi De Magistris è cosa nota. Ma che potesse arrivare a mettere il suo sigillo sul movimento arancione non se lo aspettava nessuno. A sollevare il caso è stata l'associazione Napolipuntoacapo, capitanata da Sergio Fedele, esponente di Confindustria Napoli.

Tra gli sponsor della manifestazione di sabato scorso, il Forum dei Beni Comuni, alla quale hanno partecipato oltre a Giggino ‘a Manetta anche Nichi Vendola e il sindaco di Bari Michele Emiliano, c'è la "Seda", l'azienda di D'Amato. Niente soldi, attenzione: Totò ha messo a disposizione i bicchieri! Ma è bastato per scatenare gli addetti ai livori.

"D'Amato no global? Ma figuriamoci. La verità - sussurrano i maligni - è che l'ex presidente di Confindustria tiene tantissimo alla realizzazione del progetto NaplEst, capitanato da sua moglie Marilù Faraone Mennella". E del resto era stata la stessa Marilù, qualche settimana fa, a intervenire pubblicamente in difesa della sua creatura: "Il nuovo progetto ideato e proposto da NaplEst - aveva smanettato la Faraona - renderà tempi brevi e certi per realizzare il grande progetto rigenerazione della periferia orientale, nel cui perimetro il Comitato NaplEst è portatore di investimenti privati per oltre due miliardi di euro".

Del resto, sono tantissimi sotto ‘o Vesuvio a collegare il "no" al termovalorizzatore di Napoli Est da parte della giunta arancione alla prospettiva di realizzazione del progetto di Marilù, che prevede la realizzazione di alberghi, centri commerciali, attività imprenditoriali nella periferia orientale di Napoli. Malignità? Cattiverie? Non si sa. Ma c'è dell'altro. Il filo arancione si srotola lungo questo percorso e arriva diritto al centro. Inteso come Terzo Polo.

D'Amato, al primo turno delle scorse elezioni comunali, sostenne apertamente la corsa a sindaco del candidato centrista Raimondo Pasquino, demitian-bassoliniano approdato alla corte di Pierfurby il cui suocero, Caltariccone, a Napoli ha fortissimi interessi imprenditoriali e mediatici (è l'editore de "Il Mattino"). Eliminato al primo turno ma con un buon risultato, Pasquino si schierò dalla parte di Giggino ‘a Manetta nel ballottaggio con Letta-Lettieri, acerrimo avversario in Confindustria di Antonio D'Amato. Risultato?

De Magistris è diventato sindaco e Pasquino è stato eletto a sorpresa presidente del consiglio comunale con i voti della maggioranza rossoarancione. I 252mila euro incassati dall'impasquinato per una serie di attività e studi all'epoca del commissariato all'emergenza rifiuti diretto da Antonio Bassolino? Un dettaglio trascurabile: la rivoluzione arancione non si cura di queste quisquilie. E Pasquino (insieme al terzo pollo) è così diventato uno dei migliori alleati di De Magistris. Non solo: lo stesso Giggino, che pure non perde occasione per sparare a zero contro il Pd, non ha mai (ma proprio mai) speso una sola parola di critica verso il Terzo Polo, che pure dell'odiatissimo Governo dei Morti Viventi è pilastro fondamentale.

E allora ecco che i sinistrati si tolgono un macigno dalle scarpe. Umberto De Gregorio, capolista del Partito democratico alle ultime elezioni comunali, dice la sua in un intervento indirizzato a napolipuntoacapo: "Nella sua relazione introduttiva al forum - scrive De Gregorio - sabato mattina, Alberto Lucarelli (assessore di Giggino, NdD) ha dichiarato che per circa due mesi lo staff del sindaco e di molti suoi assessori sono stati impegnati nella organizzazione di questo evento.

Stiamo parlando di costi del personale del Comune di Napoli, che invece di occuparsi dei problemi della città si sono occupati di organizzare una manifestazione politica di parte, contro il governo Monti, per avviare un processo politico o addirittura un nuovo movimento o partito. Cosa c'entra questo con Napoli? Perchè sono state distratte energie di lavoro dipendente, con un costo stimabile in decine di migliaia di euro. dal lavoro amministrativo sulla città per interessarsi di un evento politico?". Ah saperlo...

 

rc23 antonio damatode magistris con la bandanaNICHI VENDOLA marilù faraone mennella e pomicino

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME