stencil di tarek sul leader isis

ORA CHE L’ISIS UCCIDE ANCHE I MUSULMANI, GIORDANIA, EGITTO, SAUDITI E EMIRATI SI SVEGLIANO E SFIDANO IL CALIFFATO - L’IMAM DI AL AZHAR “SCOMUNICA” I JIHADISTI: “CORROMPONO IL CORANO”

UNIVERSITA AL AZHAR IN EGITTOUNIVERSITA AL AZHAR IN EGITTO

Maurizio Molinari per “la Stampa”

 

«Bisogna combattere gli estremisti che diffondono interpretazioni corrotte del Corano e della vita del Profeta Maometto»: è Ahmed El Tayyeb, Grande imam dell’Università di Al Azhar, il maggiore centro religioso sunnita, a rivolgersi da La Mecca a «studiosi, accademici e insegnanti» per sconfiggere sul piano della teologia il pensiero jihadista che alimenta lo Stato Islamico.

 

OFFENSIVA IDEOLOGICA

El Tayyeb parla dalla città più sacra dell’Islam nella cornice del «Convegno contro il terrorismo» sotto l’egida del nuovo re saudita Salman che, in un messaggio scritto, sottolinea la necessità della «tolleranza zero» con i jihadisti.

 

abu bakr al baghdadiabu bakr al baghdadi

Offensiva ideologica e militare sono affiancate nella sfida al Califfo di Isis, Abu Bak Al Baghdadi, perché questa è la formula che i leader di Egitto, Giordania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno concordato - con più conversazioni informali - al fine di dare una «poderosa risposta araba al terrorismo» come riassume il presidente Abdel Fattal Al Sisi che, parlando dal Cairo, ipotizza una «forza araba congiunta» per intervenire, anche con truppe terrestri, sul fronte iracheno-siriano e su quello libico contro Isis.

 

INTERPRETAZIONI SCORRETTE

Il presidente egiziano e il re saudita vogliono dare risalto alle parole di El Tayyeb perché quanto dice punta a mobilitare contro Isis la comunità degli «Ulema», i saggi dell’Islam sunnita. «Bisogna introdurre nei curriculum sull’educazione - afferma il Grande imam - la correzione di concetti falsi e ambigui» come quelli che «portano a giudicare i musulmani degli infedeli innescando il caos» e «impedendo all’Islam di essere unito».

 

RE ABDULLAH DI GIORDANIARE ABDULLAH DI GIORDANIA

In particolare, Al Tayyeb si scaglia contro l’«accumularsi di tendenze estremiste e di interpretazioni scorrette degli insegnamenti religiosi» relativi al «Corano e alla Sunnah» incentrata sull’esempio di Maometto. In concreto ciò significa accusare i «gruppi terroristi» - come Egitto e Arabia Saudita definiscono Al Qaeda, Isis, Fratelli Musulmani e cellule salafite jihadiste - di stravolgere l’Islam e la figura di Maometto per «generare violenza e dividere i musulmani» portando a «instabilità sociale».

 

Sono affermazioni che trasformano il Grande imam di Al-Azhar nel portavoce della «rivoluzione religiosa» auspicata da Al Sisi, nel discorso di fine dicembre agli Ulema egiziani, e sostenuta dal sovrano giordano Abdullah all’indomani della morte del pilota Muath Al Kasasbeh arso vivo da Isis. «Il terrorismo degli estremisti - osserva il re Salman - fomenta l’islamofobia internazionale, minacciando i musulmani nel mondo».

michelle e barack obama con re salman dell arabia sauditamichelle e barack obama con re salman dell arabia saudita

 

ESTREMISTI

Gli affondi politici e teologici hanno per destinatari anche quei Paesi musulmani che sono più inclini a compromessi con i «gruppi estremisti»: ovvero Qatar e Turchia che hanno scelto di dare ospitalità a leader dei Fratelli Musulmani fuggiti dall’Egitto. Nella sfida teologica interna al mondo sunnita un ruolo particolare lo gioca l’Iran sciita perché Teheran si considera il primo obiettivo di Isis ma a Riad circolano altre interpretazioni.

 

egyptian president abdul fattah al sisiegyptian president abdul fattah al sisi

A farle emergere sono le «fonti governative» che parlando con il quotidiano arabo «AlSharq AlAwsat», stampato a Londra, accusano l’Iran di «ospitare dal 2007 alcuni leader di Al Qaeda» per «spingerli ad attacchi contro Arabia Saudita ed Emirati» al fine di spaccare i sunniti, consentendo a Teheran di estendere la propria influenza regionale.

imam Ahmed Al Tayyeb imam Ahmed Al Tayyeb

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)