L’IMMIGRAZIONE LEGALE È UNA GRANDE TRUFFA – È STATO ARRESTATO IL TESORIERE DEL PD IN CAMPANIA: NICOLA SALVATI È ACCUSATO DI RICICLAGGIO E CORRUZIONE. INSIEME AD ALTRE 35 PERSONE FACEVA PARTE DI UN’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE CHE PRESENTAVA RICHIESTE FITTIZIE DI NULLA OSTA AL LAVORO PER DUEMILA CLANDESTINI, NELL’AMBITO DEI DECRETI FLUSSI – GLI IMMIGRATI PAGAVANO DAI 7 AGLI 8MILA EURO PER OTTENERE UN PERMESSO DI SOGGIORNO TAROCCO, SENZA POI ENTRARE MAI A LAVORARE – L’ESPOSTO DI GIORGIA MELONI
Estratto dell’articolo di Alessandro D’Amato per www.open.online
36 misure cautelari personali e un giro d’affari di un milione di euro. L’inchiesta su corruzione e immigrazione clandestina della procura di Palermo ha portato alla scoperta di un sodalizio criminale che avrebbe presentato per duemila cittadini extracomunitari […]altrettante richieste fittizie di nulla osta al lavoro nell’ambito dei decreti flussi ed emersione.
[…] Nell’indagine è finito anche Nicola Salvati, tesoriere del Partito Democratico in Campania, ieri sospeso. E nella truffa del click day c’è anche un esposto di Giorgia Meloni.
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Il Mattino fa sapere oggi che a giugno la premier aveva annunciato di essersi recata dal procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo per consegnargli un esposto sui flussi irregolari di migranti in Italia.
SBARCO DI IMMIGRATI A LAMPEDUSA
E aveva parlato di somme fino a 15 mila euro pagate dai migranti per i vari click day. Lanciando proprio un allarme sulla Campania, dove «meno del 3% di chi entra con un nulla osta sottoscrive poi un contratto di lavoro».
All’epoca l’indagine era comunque già partita. Salvati è dottore commercialista e titolare insieme al padre Giuseppe (anche lui arrestato) di uno studio a Poggiomarino. A lui è contestata l’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla corruzione, al falso e all’autoriciclaggio. L’esponente Pd è considerato uno stretto collaboratore di Raffaele Nappi, titolare dell’iniziativa.
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Salvati aveva il compito di formare o aggiustare la falsa documentazione. Ciascun immigrato avrebbe pagato dai 7 agli 8 mila euro per ottenere il permesso di soggiorno. I funzionari incassavano dai 500 agli 800 euro a pratica. Gli altri intorno ai 2000. Ieri gli investigatori hanno sequestrato 80 mila euro agli impiegati statali coinvolti nella truffa.
Le pratiche riguardano il periodo tra il 2021 e il 2022. Nappi ha deciso di parlare con i magistrati dopo un’altra indagine che risale all’anno scorso. E ha descritto il giro fatto di datori di lavoro compiacenti che avrebbero attestato il possesso dei requisiti previsti per le domande. I referenti di patronati, dietro compenso, nel corso dei cosiddetti «click day», avrebbero inoltrato invece telematicamente le richieste di rilascio di nullaosta al lavoro.
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immigrato passeggia per rieti con i pantaloni calati
Sempre il Mattino spiega che la base operativa dell’organizzazione era a Capaccio Paestum, luogo di residenza di Nappi. E contata anche su aziende di fatto finte che avevano sede in appezzamenti di terreno di proprietà degli indagati.
I due commercialisti si occupavano dell’aspetto fiscale. Da un lato i richiedenti il servizio, extracomunitari in cerca di un permesso di soggiorno, che racimolavano soldi in patria. Poi gli intermediari, sempre stranieri. E i falsi datori di lavoro.
I funzionari della Prefettura e dell’Ispettorato del Lavoro di Napoli e di Salerno prendevano dai 500 agli 800 euro. Durante il click day le pratiche andavano inserite dai privati tramite SPID (ma in questo caso il massimo era di cinque richieste). Oppure attraverso patronati e professionisti come l’avvocato salernitano Gerardo Cembalo. Il legale effettuata gli inserimenti tramite propri collaboratori e chiedeva almeno 5mila euro a pratica, 2mila o 3mila per lui che poi li girava a Nappi.