matteo renzi ernesto carbone

L’IMPORTANZA DI NOMINARE ERNESTO – L’EX DEPUTATO TURBO-RENZIANO, ERNESTO CARBONE, SCEGLIERÀ, INSIEME AI COLLEGHI DELLA QUINTA COMMISSIONE DEL CSM, IL NUOVO CAPO DELLA PROCURA DI FIRENZE, CHE DOVRÀ SOSTENERE L’ACCUSA CONTRO RENZI PER IL PROCESSO OPEN E QUELLA AI GENITORI DI MATTEONZO – LE MAIL CON LOTTI, I RAPPORTI CON ONORATO E IL RUOLO DEL VICEPRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE IN PASSATO HA DIFESO IL COIMPUTATO DI RENZI, ALBERTO BIANCHI…

Estratto dell’articolo di Marco Lillo per "il Fatto quotidiano”

 

ERNESTO CARBONE IN SMART CON MATTEO RENZI

A scegliere il capo della Procura di Firenze, che dovrà sostenere l’accusa contro Matteo Renzi e compagni, sarà anche Ernesto Carbone. L’ex deputato renziano, eletto nel 2013 con il Pd, ricandidato nel 2018 e non rieletto, poi membro della direzione nazionale di Italia Viva, a gennaio è stato nominato membro laico del Consiglio superiore della magistratura.

 

Aveva tutti i titoli, come da verifica dell’apposita commissione del Csm, in quanto avvocato esercente la professione da più di 15 anni. Al momento della nomina risultava iscritto all’albo ordinario dell’Ordine di Paola e con studio a Bonifati dal 2002. In questo paesino in provincia di Cosenza di 2.800 abitanti avrebbe avuto per più di 20 anni il suo studio. Al cronista del Fatto, però, nessuno a Bonifati ha saputo indicare lo studio dell’avvocato Carbone.

ernesto carbone

 

Il consigliere del Csm spiega: “Fino a due tre anni fa, io ho avuto lo studio a Bonifati in una villetta che si trova scendendo dalla statale giù al mare”. Effettivamente la villetta c’è e fu acquistata negli anni Novanta dai genitori.

 

[…] Carbone dirada i dubbi con grande gentilezza così: “Non ho fatto molto tribunale, ma sono 21 anni che faccio davvero l’avvocato. Facevo soprattutto consulenza e ho sempre fatturato come avvocato, anche quando ero in Parlamento, pagando i contributi alla Cassa forense”.

 

Così ora l’Ordine di Paola può vantare un (ex) avvocato di Bonifati nella Quinta Commissione del Csm presieduta dal giudice Maria Luisa Mazzola […] e che contribuirà a scegliere il capo della Procura di Firenze. L’ufficio è vacante da giugno e la nomina è delicata politicamente.

 

MATTEO RENZI CON IL QUADERNO ROSSO CON LE PRESUNTE VIOLAZIONI COMMESSE NEI SUOI CONFRONTI DAI PM DI FIRENZE

[...] A Firenze Matteo Renzi è imputato in udienza preliminare per Open, mentre i genitori sono a processo per bancarotta. I candidati più quotati alla poltrona che scotta sono il vicepresidente di Eurojust, Filippo Spiezia, e il procuratore capo di Livorno, Ettore Squillace Greco.

 

La nomina arriverà in plenum davanti al vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli, che difendeva il coimputato di Renzi, Alberto Bianchi, ex presidente di Open, ma prima se ne occuperà la commissione di Carbone che pur non essendo mai stato indagato, è citato molte volte nelle carte dell’inchiesta Open.

 

FABIO PINELLI SERGIO MATTARELLA

Come scrive la Finanza, Carbone dalla fine del 2012 all’ottobre 2013 era membro del consiglio direttivo della Fondazione Big Bang, che raccoglieva i fondi per l’attività politica di Renzi e che poi lascerà il posto a Open. Carbone è citato poi negli atti come contributore. Come altri parlamentari versava 800 euro al mese a Open. Dal giugno 2013 al febbraio 2018 ha versato lecitamente in tutto 43.200 euro. Si cita ancora Carbone, sempre per fatti leciti, anche per i rapporti tra la Fondazione e il patron del gruppo Moby, Vincenzo Onorato, non indagato.

 

alberto bianchi

[…] Tutto lecito ribadiamo. Come la ‘lettera a Luca’ nella quale Onorato manifesta a Lotti la necessità di un intervento normativo indicandone anche i termini. La lettera sarà spedita l’8 ottobre 2016 da Onorato a Lotti e per conoscenza a Carbone.

C’è poi un paragrafo dell’informativa del 15 aprile del 2021 della Finanza dedicata alla società dell’ex premier, la Digistart Srl. Già abbiamo scritto sul Fatto delle email tra Carbone e Onorato con allegata una bozza di contratto di consulenza Moby-Digistart, firmata solo da Moby, che prevedeva la fornitura di servizi aziendali dalla società di Renzi al gruppo Onorato in cambio di un pagamento a Digistart pari all’1,5 per cento dei potenziali nuovi investitori o nuovi clienti.

 

Marco Carrai con Matteo Renzi

Digistart, creata nel maggio 2019, fu chiusa il 23 novembre 2019 e non se ne fece nulla. Aveva come socio unico Renzi e amministratore l’ex premier tranne per un breve periodo (dal 9 al 25 settembre 2019) nel quale lo sostituì Carrai. Il 5 agosto 2019 Carbone, nella veste di avvocato, gira a Carrai una bozza del contratto già firmata da Moby con scritto “mi rimandi per favore tutto firmato. Un saluto EC”.

 

VINCENZO ONORATO

Poi la Finanza scrive: “Dalle immagini (...) delle email (...) risulta che Carrai Marco trasmette a Renzi Matteo (...) specifici file riferibili alla consulenza a favore della Moby provvedendo a inoltrare le email scambiate con vari soggetti quali Giuseppe Palermo (Pwc Spa), Carbone Ernesto e Greggio Francesco (Moby Spa) Casiraghi Francesco (Advent International) (...) in particolare dall’immagine (...) emerge che in data 10 agosto Carrai Marco invia a Matteo Renzi i file in formato pdf dei documenti ‘Moby_IBR_10.04.2019_Ad...um_Advent.pdf (1,6 mb)’ ‘Moby_IBR_18.03.2019_Advent.Pdf (3.6mb)”.

 

ernesto carbone

Advent International è un grande gruppo americano che nel 2016 ha pagato 500 mila euro a Carrai per la sua consulenza lecita sull’acquisizione dei sistemi di pagamento di Banca Intesa.

 

I file pdf allegati a quelle email del 2019 in cui si citano nel titolo Advent e Moby, inviati il 10 agosto 2019 da Carrai a Matteo Renzi, non sono stati sequestrati. Abbiamo chiesto lumi a Onorato, Carrai, Renzi e al manager di Advent Francesco Casiraghi. Nessuno ricorda nulla. Anzi. Carrai ci ha fatto sapere che di queste cose non dovremmo parlare perché la Cassazione ha annullato il sequestro del suo materiale informatico disponendone la restituzione.

 

Però le informative furono depositate nel 2021 e legittimamente conosciute dai giornalisti. Sono fatti leciti ma di interesse pubblico. Invece di invocare una sorta di cancellazione dei fatti dalla memoria collettiva, come fa Carrai, sarebbe bene che i soggetti pubblici coinvolti spiegassero. Al Fatto Carbone spiega: “Non ne parlo per riservatezza professionale. Agivo come avvocato e comunque non ho preso un euro perché era un’attività retribuita a fee”.

carrai renzi cybersecurity 5

ernesto carbone foto di bacco

l'agenda di bianchi con la frase attribuita a renzi

MATTEO RENZI renzi carraimatteo renzi marco travaglio - meme by vukicfabio pinelliFABIO PINELLI SERGIO MATTARELLA

ernesto carboneernesto carbone foto di bacco

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…