albino ruberti roberto gualtieri mario draghi

L'INCHIESTA DELLA PROCURA DI FROSINONE SUL CASO RUBERTI PARTE DA UN REATO PICCOLO, “MINACCE”, MA CHISSÀ DOVE PUÒ ARRIVARE – GLI INQUIRENTI VOGLIONO RICOSTRUIRE CHI C'ERA QUELLA SERA AL RISTORANTE “DA PLINIO”, OLTRE ALL’EX CAPO DI GABINETTO DI GUALTIERI E AI DUE FRATELLI DE ANGELIS, E DI COSA SI È DISCUSSO (POLIZZE ASSICURATIVE, CANDIDATURE?) – CHE DRAGHI NUTRISSE DA TEMPO DIFFIDENZA VERSO LA GESTIONE DEGLI AFFARI IN CAMPIDOGLIO EMERGE DAL FATTO CHE IL GOVERNO NON HA VOLUTO FAR GESTIRE I RICCHI FONDI DEL GIUBILEO AL COMUNE DI ROMA E HA CREATO UNA SOCIETÀ AD HOC

IL VIDEO DELLA LITE NOTTURNA AL RISTORANTE DI ALBINO RUBERTI - IL FOGLIO

 

1 - RUBERTI, APERTA UN'INCHIESTA PER MINACCE MA SULLA LITE RESTA IL MISTERO DELLE POLIZZE

Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

ALBINO RUBERTI

Sarà forse nata sul serio per una questione calcistica, la lite furibonda di Frosinone. Ma chiaramente c'è molto altro di mezzo. Lo ammette uno degli stessi partecipanti, Francesco De Angelis: «C'era chi aveva bevuto, chi era alterato e problemi già latenti si sono accesi con quella miccia calcistica». E allo stesso modo, l'inchiesta penale della procura di Frosinone, partita formalmente ieri con l'acquisizione del video dello scandalo, parte da un reato piccolo, «minacce», ma chissà dove può arrivare.

 

La squadra mobile di Frosinone ha già avuto indicazione da parte del magistrato di ricostruire chi c'era, quella sera alla tavolata del ristorante «Da Plinio». Raccontano che fossero almeno venti i commensali. Ed era una cena di politici del Pd, che si erano dati appuntamento dopo il comizio in città di Enrico Letta.

 

MEME SUI MANIFESTI DEL PD E IL CASO ALBINO RUBERTI

Accadeva il 1° giugno scorso. E il piatto forte erano le future candidature, alle Regionali e alle Politiche, che pure in quel momento non sembravano così vicine. Ma proprio perché un po' distanti, era il momento di registrare le cordate e i pesi specifici.

 

Ed è stato in quel contesto che qualcuno deve avere usato parole inopportune con Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco Gualtieri a Roma, ma anche molto intimo con Nicola Zingaretti alla Regione Lazio, e per di più compagno di Sara Battisti, consigliera regionale. Il famoso «Me te compro» che l'ha fatto uscire dai gangheri.

 

E siccome Ruberti inveiva soprattutto contro Vladimiro De Angelis, il fratello di Francesco, assicuratore Unipol di mestiere, forse l'unico non politico ammesso a quel tavolo, molti sospettano che c'entrino le polizze, in Comune, alla Regione, alle Asl.

 

la lite notturna di albino ruberti 1

Per la magistratura c'è materia su cui indagare, insomma. E ci sono famelici avversari politici alla finestra. «Ce lo stiamo domandando tutti, cosa ha scatenato la reazione di Ruberti. Davvero ci vogliono far credere che ci siano solo questioni di calcio? La cosa inquietante è che anche la destra capitolina andava a braccetto con Ruberti, lo sanno anche i muri. Forse è per questo che sostanzialmente fa finta di nulla», sostiene il vicepresidente dell'Assemblea capitolina, Paolo Ferrara, M5S.

 

la lite notturna di albino ruberti 5

«L'interrogativo vero è: cosa si nasconde dietro a una reazione di questo genere? Io sono stata 41 anni in magistratura, è un'offesa alla nostra intelligenza pensare che dietro frasi come "me te compro", "inginocchiati", "devi venire a chiedere pietà", ci siano questioni di tipo calcistico», afferma Simonetta Matone, capogruppo della Lega in Assemblea Capitolina.

 

ALBINO RUBERTI

E intanto, scorrendo le liste del Pd presentate alla Corte di Appello di Roma, è ufficiale che il consigliere regionale Enrico Panunzi sarà candidato al posto di Francesco De Angelis, già parlamentare europeo, ad oggi presidente del consorzio industriale del Lazio, costretto a rinunciare. «Con Ruberti - dice l'ormai ex candidato - mi sono chiarito il giorno dopo, è stato lui a chiedere scusa. Se ho fatto un passo indietro, politicamente parlando, lo devo solo al rispetto che nutro per il partito.

 

La gente qui a Frosinone mi conosce, cammino a testa alta. Ho ritirato la mia candidatura al Parlamento per evitare che la campagna elettorale si focalizzi su questa assurda vicenda, colpa delle solite facili strumentalizzazioni. Un attacco costruito sul nulla. Chi ha mandato il video? Non ci voglio neanche pensare».

 

2 – RUBERTI E LA DIFFIDENZA DI DRAGHI VERSO IL CAMPIDOGLIO

Estratto dall'articolo di Simone Canettieri per “Il Foglio”

 

gualtieri draghi

“Per fortuna che il Giubileo è stato messo in sicurezza a tempo debito”. Segue un lungo sospiro di sollievo fra i corridoi di Palazzo Chigi. Da dove non arriva alcun commento ufficiale al video pubblicato dal Foglio giovedì sera in cui si vede l’ormai ex potente capo di gabinetto del Comune di Roma, Albino Ruberti, scagliarsi nella notte di Frosinone contro due persone, minacciando loro così: “Inginocchiatevi! Vi ammazzo! Vi sparo! Tu a me mi ti compri?”.

 

Una vicenda torbida – forse di polizze Unipol e preferenze Pd per le prossime regionali visti i protagonisti coinvolti – ancora tutta da chiarire. Ma che restituisce  uno spaccato non proprio edificante del Campidoglio e della politica capitolina.

mario draghi roberto gualtieri camera ardente david sassoli in campidoglio 6

 

Per Mario Draghi, che non vuole certo entrare in queste beghe ed è tutto concentrato sul discorso di domani al Meeting di Rimini, questa storia ha rappresentato forse  una conferma. Il Comune di Roma rimane una foresta pietrificata. Non a caso la grande partita della gestione dei fondi del Giubileo 2025 è stata totalmente tolta dalle mani dell’amministrazione.  

 

Gualtieri è stato nominato sì commissario straordinario dell’evento, come vuole la prassi,  ma l’intera macchina che gestirà i fondi (1,3 miliardi di euro) e gli appalti delle opere sono in capo a una società interamente partecipata dal ministero dell’Economia e che sarà presieduta da Matteo Del Fante, attuale ad di Poste Italiane. […]

 

ALBINO RUBERTI

La vicenda di Ruberti – subito sostituito dal sindaco con il consigliere della Corte dei conti  Alberto Stancanelli – ha così in qualche modo rafforzato la convinzione dalle parti di Palazzo Chigi che il Campidoglio rimane  un mondo complicato e pieno di insidie. Con cui bisogna collaborare (il governo è caduto ufficialmente per il termovalorizzatore capitolino), mantenendo sempre le distanze. […]

la lite notturna di albino ruberti 9mario draghi roberto gualtieri camera ardente david sassoli la lite notturna di albino ruberti 4la lite notturna di albino ruberti 10la lite notturna di albino ruberti 8albino ruberti

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…