giorgia meloni carlo fidanza

“IO SU QUESTE COSE DIVENTO PAZZA” – È STATA GIORGIA MELONI A IMPORRE IL PASSO INDIETRO ALL’EUROPARLAMENTARE DI FRATELLI D’ITALIA CARLO FIDANZA, DOPO L’INCHIESTA DI FANPAGE – LA “DUCETTA” È INCAZZATA NERA: “MA COME SI FA A FREQUENTARE CERTA GENTE PER PRENDERE 30-40 PREFERENZE IN PIÙ? COME SI FA A PARLARE DI "BLACK" E ASSURDITÀ SIMILI?” – “SE C’È DA PRENDERE PROVVEDIMENTI LO FACCIO IN UN MINUTO. MA SE È UNA TRAPPOLA E C’È CHI VUOLE INCASTRARE I MIEI VOGLIO SAPERLO…”

 

carlo fidanza giorgia meloni

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

Il terremoto arriva alle nove di sera di giovedì. E quella che era stata una campagna elettorale faticosa e tesa, diventa per Giorgia Meloni «la peggiore di sempre: incattivita, feroce, sospetta».

 

carlo fidanza inchiesta di fanpage

Il caso aperto dall'inchiesta di Fanpage , che ha portato all'apertura di un'inchiesta, piomba come un Tir senza freni su Fratelli d'Italia e la leader con i suoi si dice «avvilita, sconfortata: una persona dedica tutta la vita a fare politica seriamente e poi ti arriva roba così... È sconfortante: se non sei ricattabile, allora devi morire. Non la puoi salvare l'Italia così».

roberto jonghi lavarini carlo fidanza

 

Ed è la rabbia a sera a prevalere, l'indignazione per quella che nel partito considerano un'inchiesta «ad orologeria», sparata un giorno prima del silenzio elettorale «per non farci replicare», ancora una volta mirata a colpire il centrodestra dopo il caso Morisi visto pure con molto sospetto, a senso unico perché «come mai non hanno fatto le loro belle inchieste sulle mascherine di Arcuri?» protesta la leader, perché «non una bella intervista al cane di Cirinnà?», ironizza Ignazio La Russa.

 

inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 9

Tre anni di indagine giornalistica e poi «tirano fuori dieci minuti: e le altre 100 ore? Perché non me le fanno vedere?», quasi grida la Meloni con i suoi. Dopo però aver agito. La fa infuriare che si sia preso sul serio «un personaggio che - assicura La Russa - a Milano tutti considerano una macchietta», quel «Barone nero» Jonghi Lavarini che è «un nostalgico vetero monarchico, uno che ti fa pure ridere ma che non può essere un interlocutore di un partito, non a caso lo abbiamo espulso da An» e, dicono dal partito, è forse «più vicino» alla Lega. Ma la fa infuriare, in questo che vede comunque come una sorta di complotto, anche la «leggerezza» di Carlo Fidanza.

inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 5

 

Sa bene la leader di FdI che il danno più grosso le può arrivare da un presunto finanziamento illecito al partito ancor più che da «ridicoli teatrini di gente che non vogliamo con noi, gente che dice idiozie lontanissime dal nostro pensare e che noi teniamo alla larga», tanto più quello a sfondo antisemita «sentimenti che respingiamo con tutte le forze» perché «noi siamo amici della comunità ebraica» giura La Russa.

chiara valcepina carlo fidanza lobby nera inchiesta fanpage

 

Così, ieri mattina, dopo aver ricevuto un whatsApp in cui il suo capodelegazione al Parlamento europeo le scriveva che «sono nelle tue mani, è imperdonabile quello che ho fatto, me ne rendo conto, decidi tu cosa devo fare», lo ha chiamato e urlando gli ha chiesto conto di tutto, non prima di avergli intimato di autosospendersi immediatamente: «Tu sai che io su queste cose divento pazza, ma come si fa a frequentare certa gente per prendere 30-40 preferenze in più? Come si fa a parlare di "black" e assurdità simili?».

inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 4

 

Lui, dicono, si sarebbe giustificato su tutti i fronti: le battute antisemite? «Stavo prendendo in giro Jonghi, ne facevo il verso». I pagamenti in nero? «Non hanno mandato in onda tutto, la verità: quello offriva soldi su soldi e io dicevo no... Ho solo detto che potevano pagare una cena, un aperitivo elettorale...».

 

Parole che la Meloni vuole valutare per bene, perché di una persona «che conosco da una vita» si fida, ma la mano sul fuoco in certi casi è sempre saggio non metterla. Per questo pretende «l'intera registrazione, lo sbobinato di 100 ore. Perché se c'è da prendere provvedimenti lo faccio in un minuto, non ho paura di cacciare gente dal partito. Ma se è una trappola, se c'è chi vuole incastrare i miei, voglio saperlo...». E

 

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 ora il voto: «Non credo saremo danneggiati: sto ricevendo messaggi su messaggi di gente schifata da questa operazione, dal falso moralismo di Letta che difende un condannato a 13 anni, di Giarrusso che dà lezioni nonostante le storie con la lobby del tabacco». E ancora rabbia: «Uno fa tanto e poi...».

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