giovanbattista fazzolari giorgia meloni sergio mattarella ignazio visco

L’INSOLITO ATTACCO DI FAZZOLARI A BANKITALIA ERA CONCORDATO CON GIORGIA MELONI. LA STRATEGIA DELLA DUCETTA È RIVENDICARE CON I PROPRI ELETTORI LE MISURE PROMESSE, ANCHE ATTACCANDO LE ISTITUZIONI, SALVO POI TROVARE UN COMPROMESSO. LA PREMIER SA BENISSIMO CHE LA COMMISSIONE EUROPEA BOCCERÀ LA NORMA SUL POS, ED È DISPOSTA ANCHE A CANCELLARLA PUR DI NON METTERE A RISCHIO I MILIARDI DEL PNRR – LE PAROLE SCOMPOSTE DEL SOTTOSEGRETARIO IRRITANO ANCHE IL QUIRINALE: MATTARELLA HA FIRMATO LA MANOVRA CONSCIO DEL FUTURO NIET DI BRUXELLES SU CONTANTE E BANCOMAT

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio e Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

giorgia meloni e giovanbattista fazzolari

L'ordine è partito da Giorgia Meloni: scavare trincee, alzare barricate, replicare colpo su colpo. Perché la premier è già «stufa» degli attacchi al suo governo. Quelli di Bankitalia, quelli che potrebbero arrivare dall'Europa, quelli già resi pubblici dalle parti sociali. Stanca di finire nel mirino, visto che guida il Paese da poche settimane. Questo è il sentimento, il senso dell'assedio permanente.

 

La linea di Giovanbattista Fazzolari, insomma, è la sua: lascia solo che sia il suo sottosegretario a pronunciare quelle parole di fuoco, però, perché farlo in prima persona appiccherebbe un incendio istituzionale devastante. Eppure, c'è strategia anche in questo sentimento. Attaccare Bankitalia, per prepararsi al compromesso.

 

ignazio visco sergio mattarella

Rivendicare una posizione storica, per dare la colpa ad altri dell'eventuale marcia indietro. Popolo contro palazzi, commercianti contro banchieri. E così, Meloni permette che si apra uno scontro istituzionale con Palazzo Koch. Sottotraccia, però, l'esecutivo tratta con Bruxelles.

 

Prova a chiudere un accordo per abbassare da sessanta a trenta euro il limite per pagare con il pos. Tenterà di esplorarla fino alla fine. Ma siccome non intende mettere a rischio i fondi del Pnrr per una leggina sui bancomat, è disposto a un dietrofront completo: la cancellazione totale della norma. Meloni non può bruciare miliardi solo per difendere una misura bandiera. Non è questa la regina di tutte le battaglie. Semmai, il governo tirerà un po' di più la corda sull'innalzamento del tetto massimo per il contante, che al momento ha fissato a 5 mila euro.

ursula von der leyen sergio mattarella

 

[…] Un conflitto aperto con la Commissione europea sul bancomat può mettere a rischio gli obiettivi del Pnrr, che prevedono di non tornare indietro su tracciabilità e denaro elettronico. L'alternativa è vedersi decurtati i miliardi - quaranta solo nel 2023 - che il Recovery mette a disposizione dell'Italia.

 

L'effetto ricadrebbe sul Pil, dunque sui conti pubblici. E, di conseguenza, sulla capacità del Paese di finanziarsi con i titoli di Stato. Ecco perché Palazzo Chigi reagisce con l'ormai consueto doppio registro: alza il tiro, ma sottotraccia si mette nella posizione di siglare una tregua. È successo sui migranti, potrebbe accadere sulla manovra.

 

giovanbattista fazzolari giorgia meloni

[…] E poi c'è il Quirinale. È prassi che per atti di questa importanza Bankitalia tenga informato il Colle. L'attacco scomposto di Fazzolari non è naturalmente passato inosservato al Quirinale. Un tuffo nell'archivio può aiutare a decifrare il pensiero di Sergio Mattarella. Cinque anni fa, il 17 ottobre 2017, quando l'allora segretario del Pd Matteo Renzi annunciò una mozione contro il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, il Presidente della Repubblica fece infatti sapere che «le prese di posizione riguardanti Bankitalia debbano essere ispirate a esclusivi criteri di salvaguardia dell'autonomia e indipendenza dell'Istituto e nell'interesse della situazione economica dell'Italia e della tutela del risparmio degli italiani». A tali principi «deve attenersi l'azione di tutti gli organi della Repubblica, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo». E dunque va registrata la quasi immediata rettifica di Fazzolari, dopo l'affondo.

 

gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 12

L'attacco a Bankitalia s' inserisce inoltre nella partita per la successione dello stesso Visco, che scade a fine ottobre del 2023. E che spetta a questo governo. Il Capo dello Stato svolge tuttavia un ruolo sostanziale nella procedura, visto che firma il decreto di nomina su proposta del consiglio dei ministri.

 

Già nell'ottobre del 2015 Mattarella aveva definito «preziosa e fondamentale» l'azione di vigilanza di Bankitalia. Disse testualmente: «Un sistema bancario efficiente, stabile, inclusivo - su cui, nel nostro Paese, si esercita la preziosa e fondamentale azione di vigilanza della Banca d'Italia - rappresenta una componente essenziale per lo sviluppo sostenibile dei nostri Paesi e dell'Unione».

il banchiere fabio panettafabio panetta foto di baccoGIORGIA MELONI GIOVANBATTISTA FAZZOLARI gli appunti di giorgia la rubrica della meloni su instagram 10renzi visco gentiloni mattarellaFAZZOLARI TWEETGIOVANBATTISTA FAZZOLARI

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO DEL PONTEFICE UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - IN TALE IPOTESI, NON DOVREBBE MERAVIGLIARE IL RISERBO DELLA SANTA SEDE: I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)