“L’ITALIA TRATTA A PESCI IN FACCIA IL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA CORTE PENALE, CHE EBBE I SUOI NATALI A ROMA” - L’EX PROCURATORE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DELL’AIA, CUNO TARFUSSER, COMMENTA SU "GENTE.IT" LA CONTROVERSA LIBERAZIONE DI ALMASRI, TORTURATORE LIBICO ACCUSATO DI CRIMINI DI GUERRA E CONTRO L’UMANITÀ (ATTO PER CUI SONO INDAGATI LA PRESIDENTE MELONI E I MINISTRI PIANTEDOSI E NORDIO): “SONO INDIGNATO E OFFESO. QUESTA DECISIONE AVREBBE DOVUTO ESSERE POLITICA, NON GIUDIZIARIA. C’È STATA UNA INTERPRETAZIONE FOLLE DELLA LEGGE, NON SO SE PER IGNORANZA O MALAFEDE”
Anticipazione da Gente
Su Gente, in edicola da venerdì 31 gennaio, l’ex procuratore Cuno Tarfusser, in forza alla Corte Penale Internazionale dell’Aia dal 2009 al 2019, commenta la controversa liberazione del libico , accusato di crimini di guerra e contro l’umanità, liberazione per cui sono indagati la premier Meloni, i ministri Nordio e Piantedosi e il sottosegretario Mantovano:
«Sono indignato e offeso: questa decisione avrebbe dovuto essere politica, non giudiziaria. La magistratura ha fornito una stampella alla ragion di Stato calpestando il diritto e trattando a pesci in faccia la Corte Penale, che ebbe i suoi natali proprio a Roma». E ancora: «Non esisteva nessun ”cavillo” per giudicare illegittimo l’arresto, c’è stata una interpretazione folle della legge, non so se per ignoranza o malafede».
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