luigi di maio radioattivo plutonio nucleare

PLUTONIO-CRAZIA – L'ITALIA VUOLE CEDERE UNA TONNELLATA DI PLUTONIO AL REGNO UNITO, E CI TOCCA PURE PAGARE 200 MILIONI DI EURO – L'ACCORDO, IMBASTITO DAL MISE, STA METTENDO IN IMBARAZZO LUIGI DI MAIO – IL MATERIALE RADIOATTIVO VIENE DALLE CENTRALI NUCLEARI ITALIANE ED È CUSTODITO VICINO A LIVERPOOL – LA SOGIN HA MOLTA FRETTA DI CHIUDERE LA PRATICA PRIMA DELLA BREXIT PERCHE'…

Stefano Agnoli per il “Corriere della Sera”

 

plutonio 1

L' Italia potrebbe presto cedere una tonnellata di plutonio al Regno Unito, pagando però a Londra circa 200 milioni di euro nell' ambito di un accordo che sta mettendo in imbarazzo il ministero dello Sviluppo di Luigi Di Maio. Si tratta di materiale altamente radioattivo, ricavato dalla lavorazione del combustibile usato dalle centrali nucleari nazionali nella stagione chiusa nel 1987 e custodito nel sito di Sellafield, a nord di Liverpool.

SOGIN

 

Non solo: nell' accordo che il Mise sta esaminando dopo aver ricevuto le carte da Sogin - la società pubblica responsabile dello smantellamento dei vecchi impianti - sono incluse anche 690 tonnellate di uranio, 550 delle quali di uranio impoverito e 140 di uranio leggermente arricchito.

luigi di maio per san valentino

La Sogin (che opera «in base agli indirizzi strategici del governo») ha fretta: la settimana scorsa ha richiesto un nulla osta entro pochi giorni per arrivare a una conclusione prima del 29 marzo, anticipando cioè una possibile «hard Brexit».

 

Da quella data infatti, con un' uscita disordinata dall' Ue, il Regno Unito potrebbe anche essere sciolto dal Trattato Euratom e dalle salvaguardie che quest' ultimo comporta. Un fatto che secondo la società di Stato creerebbe complicazioni nella gestione del materiale radioattivo, compresi possibili costi supplementari.

 

Sempre secondo Sogin, l' intesa dovrebbe essere positiva per le casse dello Stato, visto che nei suoi precedenti piani era prevista una spesa di circa 300 milioni. Ma anche su quanto sia verosimile lo «sconto», e non solo sul poco tempo a disposizione per valutare i documenti, il ministero ha espresso dei dubbi, visto che ogni decisione di spesa ricadrebbe prima o poi sui consumatori italiani, che finanziano la Sogin con le bollette elettriche.

 

plutonio 3

La notizia nel frattempo si è diffusa, e in Parlamento sono arrivate le prime interrogazioni, come quella di Tommaso Foti di Fratelli d' Italia. Le perplessità di fondo, non solo quelle del Mise, sono almeno tre. Da una parte la congruità della cifra stabilita nella trattativa con la Nuclear Decommissioning Authority inglese e l' impostazione del negoziato.

 

Possibile, si sostiene, che una tonnellata di plutonio non abbia valore commerciale e che nella trattativa non si sia potuto ottenere di più? La seconda riguarda l' uso del materiale radioattivo, che diventerebbe a tutti gli effetti di proprietà britannica.

plutonio 2

 

Secondo qualche esperto, quel genere di plutonio non è adatto per usi militari e parzialmente a fini industriali, cioè come nuovo combustibile per le centrali nucleari esistenti, mentre potrebbe servire in futuro se si sviluppasse la cosiddetta «quarta generazione» di impianti nucleari. Diverso sarebbe il caso dell' uranio impoverito, utilizzabile per armi convenzionali come i proiettili anticarro.

 

In fine, il pagamento dei 200 milioni non risolverebbe tutte le pendenze italiane in termini di rifiuti nucleari all' estero, visto che un' analoga situazione è in corso anche con la Francia, e costerà alla Sogin (e sempre alle bollette elettriche) altri 130 milioni di euro.

 

LA CENTRALE NUCLEARE DI GARIGLIANO

Neppure le risolverà nei confronti del Regno Unito, dove restano quattro contenitori di scorie (chiamati «cask») che secondo gli accordi sarebbero dovuti rientrare in Italia già quest' anno e che invece, al prezzo di 18 milioni l' anno per la custodia (106 milioni totali), arriveranno nel 2025.

 

LA MAPPA DELLE CENTRALI NUCLEARI IN ITALIA

Sempre che da qui ad allora sia diventato operativo l' ormai famigerato Deposito Nazionale, obiettivo praticamente impossibile da raggiungere per quella data. Il che significa che anche dopo il 2025 gli inglesi continueranno a mungere 18 milioni l' anno per i 4 cask, cui si potrebbero aggiungere altri 60 milioni l' anno per i 13 cask stipati in Francia. Mentre per evitarlo basterebbe un magazzino-deposito ben costruito in uno dei siti Sogin già autorizzati. Ma c' è qualcuno in area governativa disposto a farsi carico della questione?

plutonioPLUTONIO bomba al plutoniocentrale caorso ottobre 1975 centrale nucleare di caorso centrale nucleare di caorso demolizione del camino centrale nucleare di caorso sala controllo PLUTONIO

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...