renzi matteo padoan pier carlo

L’OTTIMISMO È IL SALE DI RENZI – PER FAR TAGLIARE LE TASSE SULLA CASA, IL DUO RENZI-PADOAN SFORNA PREVISIONI IN ROSA – POI PASSA STANDARD & POOR’S E LE SEGA DEL 50%: NEL 2015 I CONSUMI INTERNI SALIRANNO DI UN MISERO MEZZO PUNTO E LA CRESCITA È “TIEPIDA”

Fabrizio Ravoni per “il Giornale

 

RENZI PADOAN RENZI PADOAN

L' Italia è uscita dalla recessione. Ma la ripresa dell' economia «è ancora tiepida». Standard and Poor' s sembra frenare l' entusiasmo del governo sulla fine della crisi. Da un punto di vista accademico, è così. Ma - spiega l' agenzia di rating - i consumi restano al palo. E le esportazioni sono per lo più orientate verso i paesi emergenti, la cui crescita sta rallentando.


Ma è soprattutto il mancato rilancio dei consumi interni a pesare negativamente sulla dinamica del Pil. Secondo S&P, i consumi interni cresceranno quest' anno dello 0,5% e dell' 1% nel prossimo biennio.


Ben diverse le dinamiche previste dal governo nella Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza.

RENZI E PADOANRENZI E PADOAN


Il ministero dell' Economia stima per quest' anno una crescita dei consumi interni dello 0,8%, dell' 1,5 per cento nel 2016 e - addirittura - dell' 1,7% nel 2017 (per poi ridiscendere all' 1,5% nel 2018: dato in controtendenza, visto che per quell' anno è attesa la riduzione dell' Irpef per 20 miliardi).
In media le differenti previsioni fra quelle del governo e quelle di Standard and Poor' s hanno uno scostamento del 50%.


Per queste ragioni, l' agenzia di rating giudica ottimistica la previsione fatta dal Mef di una crescita del prossimo anno all' 1,5%. E a riprova cita l' andamento del Pil dei primi sei mesi di quest' anno.

standard & poor's


In tutt' Europa è cresciuto, in media, dell' 1,2%; mentre in Italia la dinamica si è fermata ad un +0,7%. Secondo gli esperti, le cause vanno ricercate nella lenta applicazione del Jobs Act e nel basso livello di produttività: problema endemico del sistema manifatturiero nazionale.


Se, da una parte, le cause esterne (basso livello del dollaro e bassi prezzi del petrolio) agevolano naturalmente la crescita, dall' altra rischiano di rappresentare un freno all' andamento del Pil. In modo particolare, le esportazioni. Il 20% del nostro export - ricorda Standard and Poor' s - è concentrato verso i Paesi emergenti, contro il 16% della Francia ed il 15% della Spagna. Il rallentamento della crescita di queste economie, pertanto, rischia di pesare negativamente sull' andamento delle esportazioni; e, quindi, del Pil.

FABBRICAFABBRICA

 

Quest' anno - stima l' agenzia - la domanda estera di prodotti italiani crescerà del 2,6%, meno del livello registrato nel 2014 (+4%), a causa del rallentamento cinese. Nel 2016 l' aumento previsto è del 3,7%: ancora inferiore ai livelli dello scorso anno.

CROLLO DEI CONSUMI CARRELLI VUOTI jpegCROLLO DEI CONSUMI CARRELLI VUOTI jpeg


Insomma, secondo Standard and Poor' s, la crisi ha colpito duramente l' Italia. E a farne le spese è stato soprattutto la potenzialità della crescita. Il resto è venuto dalle sofferenze bancarie (che hanno costretto le banche a frenare il credito) e l' andamento del debito pubblico. «Sarà molto lunga la strada per tornare a tassi di crescita del Pil superiori all' 1,5%». Il governo conta di raggiungere l' obbiettivo già il prossimo anno.

 

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