paradiso fiscale

L'UE AMPLIA LA LISTA DEI PARADISI FISCALI: TRA I DIECI NUOVI INGRESSI NELL'ELENCO CI SONO ARUBA, BARBADOS, BELIZE, BERMUDA, DOMINICA, FIGI, ISOLE MARSHALL, OMAN, EMIRATI ARABI UNITI E VANATU - NELLA LISTA GRIGIA RESTANO 34 STATI (TRA CUI SVIZZERA, TURCHIA, AUSTRALIA E ALBANIA) CHE HANNO PROMESSO DI MODIFICARE LA PROPRIA GIURISDIZIONE FISCALE NEL 2019 - GRAZIE AL VOTO CONTRARIO DI SVEZIA, IRLANDA, DANIMARCA E FINLANDIA, L'ECOFIN DI IERI HA SEPPELLITO DEFINITIVAMENTE IL PROGETTO DI UNA WEB TAX EUROPEA

Marco Bresolin per “la Stampa”

 

paradiso fiscale

Il ministro Giovanni Tria ha cercato fino all'ultimo di fare scudo agli Emirati Arabi Uniti, ma alla fine ha dovuto accontentarsi di un compromesso al ribasso. Al termine di una lunga mattinata di trattative l'Ecofin ha approvato la nuova versione della "blacklist" dei paradisi fiscali, l'elenco dei Paesi considerati tali secondo l'Unione europea. E tra i dieci Paesi che si vanno aggiungere ai cinque già in lista c'è pure Abu Dhabi. L'Italia è riuscita però a strappare la possibilità di modificare l'elenco non appena gli Emirati si saranno messi in regola.

 

Il ministro dell' Economia aveva assicurato che la riserva italiana era legata soltanto «a una questione di tempo»: gli Emirati - ha spiegato arrivando all' Ecofin - «hanno già presentato una nuova legislazione alla Commissione e bisogna solo aspettare che questa venga approvata». I ministri hanno anche valutato l' ipotesi di rinviare la decisione a maggio, ma la Francia ha insistito per accelerare e per chiudere subito il dossier.

 

santa lucia - paradiso fiscale

Durante la riunione, secondo quanto raccontano fonti Ue, Tria avrebbe giudicato come "troppo severa" la valutazione fatta sugli Emirati Arabi, ma alla fine ha proposto un compromesso: l' Italia si è detta pronta a ritirare la propria riserva, ma ha chiesto di stabilire che la lista potrà essere rivista ogni volta che ci sarà un cambiamento significativo da parte di un Paese (nel caso specifico gli Emirati), senza attendere la successiva revisione globale Ue. Così è stato.

 

Nell' ultimo anno l' Ue ha controllato 92 Paesi e ora passerà in esame anche Russia, Messico e Argentina. Tre i criteri presi in considerazione: trasparenza fiscale; buon governo e attività economica reale; esistenza di aliquote zero per le imprese. Le discussioni tra i ministri non sono state facili perché si è trattato di prendere decisioni "tecniche" con forti implicazioni politiche.

olanda paradiso fiscale

 

«Questa lista è un vero successo - esulta Pierre Moscovici, commissario agli Affari Economici Ue - perché ha avuto un effetto clamoroso sulla trasparenza fiscale e sull' equità in tutto il mondo». Bruxelles segnala di aver costretto 60 Paesi a intervenire per rimuovere più di cento regimi "dannosi". Ma ovviamente non tutti si sono fatti intimidire dall' iniziativa europea.

 

Le conseguenze L' Ue accusa Guam, Samoa americane, Trinidad e Tobago, Samoa e le Isole vergini americane di non aver preso alcun tipo di impegno in merito ai propri sistemi fiscali, per questo restano nella lista nera. Le società che fanno affari con loro dovranno effettuare rigidi controlli e ci sarà uno stop dei fondi Ue ai progetti che li coinvolgono.

 

I cinque vengono raggiunti da altri dieci Stati che precedentemente si trovavano nella lista grigia (quella delle giurisdizioni che hanno promesso di cambiare i loro sistemi fiscali), colpevoli di non aver rispettato gli annunci fatti: Aruba, Barbados, Belize, Bermuda, Dominica, Figi, Isole Marshall, Oman, Emirati Arabi Uniti e Vanatu.

necker island paradiso fiscale

 

Nella lista grigia restano 34 Stati - tra cui Svizzera, Turchia, Australia e Albania -, quelli che hanno promesso di modificare la propria giurisdizione fiscale entro la fine del 2019: in assenza di progressi, finiranno anche loro nella blacklist. Altri 25 sono stati invece depennati «per aver rispettato gli impegni». Tra questi - accusa Oxfam - ci sono anche «cinque dei peggiori paradisi fiscali»: Panama, Hong Kong, Isola di Man, Guernsey e Jersey.

 

La fine della web tax L' Ecofin di ieri ha seppellito definitivamente il progetto di una web tax europea. Il voto contrario di Svezia, Irlanda, Danimarca e Finlandia non ha permesso di continuare i negoziati in sede Ue. La palla passa all' Ocse e nel frattempo i governi europei andranno avanti in ordine sparso.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…