NELLA BOCCA DEL SORCIO - A BOCA RATON L’ULTIMO DIBATTITO OBAMA-ROMNEY, NELLA FLORIDA DEI LATINOS E DEI VECCHI BIANCHI, CHE I SONDAGGI DANNO IN PARITÀ O GIÀ IN MANO AL MORMODOTATO - TEMA: LA POLITICA ESTERA, E DOPO LA FIGURA DI MERDA LIBICA, BARACK SI GIOCA TUTTO: HA PERFINO COMINCIATO A CHIAMARE GLI ELETTORI PERSONALMENTE - IL “NEW YORK TIMES” A ROMNEY: “DATTI UNA CALMATA SU CINA, IRAN E BENGASI”…

1 - NYT A ROMNEY, VACCI PIANO SU LIBIA E APRI SU IRAN - I CONSIGLI DEL GIORNALE, 'SU CINA DATTI UNA CALMATA'
(ANSA) - Sulla Libia e sull'attacco al consolato Usa di Bengasi bisogna 'vacci piano', mostrando un atteggiamento più presidenziale. E sull'Iran "apri le porte ad un accordo sul programma nucleare", abbandonando una linea troppo dura contro Teheran che potrebbe davvero essere pronta ad avviare un negoziato con Washington. Sono questi due dei consigli che dalle colonne del New York Times vengono indirizzati al candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney, in vista del terzo ed ultimo duello Tv col presidente americano, Barack Obama.

Tra gli altri suggerimenti: dire "qualcosa di carino" sui palestinesi, "e, già che ci sei, tendere la mano al presidente egiziano Morsi". A Romney viene quindi consigliato di "ammettere che la guerra in Iraq è stata un errore" e di "darsi una calmata sulla Cina", per non rischiare di perdere l'appoggio di suoi sostenitori che credono nella necessità di avere buoni rapporti con Pechino, anche per il bene dell'economia Usa.

2 - SONDAGGIO OHIO, OBAMA AVANTI MA MARGINE SI RIDUCE
(ANSA) - In Ohio, uno degli stati 'in bilico' cruciali per la corsa alla Casa Bianca, Obama ha un margine di cinque punti sul suo sfidante Romney, ma il suo vantaggio si è dimezzato rispetto al mese scorso. Lo rileva un nuovo sondaggio Quinnipiac University/CBS News, secondo cui il presidente ha il 50 per cento del gradimento tra gli elettori intenzionati a votare, contro il 45 per cento di Romney. Il 26 settembre, Obama era avanti di dieci punti, 53 a 43 per cento. Lo stesso sondaggio ha rilevato una notevole differenza tra elettori e elettrici: Obama ha 15 punti di vantaggio tra le donne, 55 a 40 per cento, mentre Romney ne ha sette tra gli uomini, 51 a 44 per cento.

3 - RAINEWS: STANOTTE FACCIA A FACCIA OBAMA ROMNEY
(ANSA) - RaiNews trasmetterà stanotte a partire dalle 3, la diretta del terzo e ultimo faccia a faccia tra Obama e Romney, in programma a Boca Raton, in Florida, in vista della della prossima tornata elettorale del 4 novembre.

4 - NELLA FLORIDA DI "LATINOS" E ANZIANI L'ULTIMO TESTA A TESTA OBAMA-ROMNEY
Angelo Aquaro per "la Repubblica"

Il castello di Nina ed Edga Otto, la simpatica coppia che tre anni fa, in piena recessione, fece clonare per la modica cifra di 155.000 dollari l'amatissimo labrador Lancilot, è qui: tra le mansion incantate di Long Lake Estates, alle porte di Boca Raton. Ed è qui, in questa città-giardino militarmente recintata come nei romanzi di Ballard, che si staglia la mansion da 6 stanze da letto, 9 bagni e 3 milioni di dollari che Marc Lader, il padrone della Sun Capital, aveva aperto al suo eroe: Millard "Mitt" Romney.

Stasera, quando il miliardario mormone incrocerà le armi con Barack Obama a poche miglia di distanza, in questa Lynn University che ha speso 5 milioni per farsi bella e ospitare il dibattito, il presidente nero potrebbe quasi indicare con la mano agli oltre 52 milioni di latinos che lo stanno guardando in tv - reddito medio 37mila dollari - la casetta dell'amico Marc dove Mitt - in una cenetta da 50.000 dollari a testa - ha insultato il 47 per cento degli americani. Colpevoli di essere così poveri da non pagare nemmeno l'imposta sul reddito.

Benvenuti in Florida: la madre di tutte le battaglie, la madre di tutte le contraddizioni. La capitale del disastro immobiliare che portò alla recessione, la capitale dell'elettorato più corteggiato di queste elezioni. Gli anziani che qui vengono a svernare e temono i tagli alla sanità di Romney e Paul Ryan. E gli ispanici - 13,5 per cento della popolazione - che Obama 4 anni fa conquistò e oggi le sirene dei Tea Party seducono: col "cubano" Marco Rubio in testa. Il destino sarà anche cinico ma speriamo non bari: almeno stavolta.

Qui, 12 anni fa, s'inceppò il futuro dell'America, qui con soli 537 contestatissimi voti in più (e il 5 a 4 alla Corte Suprema che fermò il riconteggio) George W. Bush strappò ad Al Gore la Casa Bianca. E qui Obama dovrà stasera difendersi nella "bella" dei tre dibattiti: dopo la vergogna di Denver e la rivincita di New York.

L'incubo è dietro l'angolo. Per tacere di Gallup, che da giorni in perfetta solitudine dà Romney in vantaggio e ieri squadernava sette sbalorditivi punti di differenza, l'ultimissimo sondaggio dà per la prima volta alla pari: 47 a 47 per cento. Lo firma il Wall Street Journal con la tv Nbc: la coppia che all'inizio del mese lo dava avanti di 5 punti. E la dolentissima nota è che la rilevazione è fatta dopo il secondo dibattito.

Del resto a 15 giorni dalle elezioni il 20 per cento ha già scelto per posta o col voto anticipato. E solo il 5 per cento degli elettori sono ancora indecisi. Il presidente li corteggerà personalmente nei prossimi giorni chiamandone a decine dall'Air Force One: l'ultima trovata. Intanto ha trascorso l'intero weekend in clausura a Camp David per allenarsi alla battaglia di stasera.

La politica estera - tema dello scontro - doveva essere il terreno prediletto. L'occasione per rilanciare il fortunatissimo slogan di Joe Biden: «Bin Laden è morto e la General Motors è viva». Rivendicare la fine della guerra in Iraq, discutere l'uscita dall'Afghanistan, rilanciare la sfida con la Cina. Invece il presidente ha dovuto far filtrare la lieta novella dell'Iran pronto al faccia a faccia sul nucleare per alleggerire la pressione sulla polemica di Bengasi. Che non si placa. Il New York Post dice che il massacro dell'ambasciatore Chris Stevens e degli altri tre americani è avvenuto sotto gli occhi di un drone Usa: senza che nessuno intervenisse. E il caos in Libano non sarà l'ennesima occasione che Romney coglierà per rinfacciargli di non aver saputo gestire la Primavera araba?

Certo qui in Florida altri sarebbero i temi da mettere sul tavolo. Sì, la disoccupazione che aveva raggiunto l'11,4 è ancora all'8,6. Però non è che le ricette del repubblicano Rick Scott funzionino. È il governatore meno amato degli Usa: al punto che qui già rimpiangono Chris Christie, l'ex repubblicano che oggi fa campagna per Barack.

Già: l'ennesima contraddizione. Dice Nate Silver, il mago dei sondaggi del New Yotk Times, che la Florida per Barack potrebbe essere già persa: i sondaggi migliori lo danno alla pari, quelli peggiori sotto di 7. Così la madre di tutte le battaglie alla fine potrebbe contare meno di quanto temuto. Però Obama guida ancora in Wisconsin, Ohio, Nevada e Iowa. Sono i principali stati chiave: e gli basterebbe tenere i primi due. Agli indecisi che gli stanno voltando le spalle il presidente dovrà dunque rivolgersi stasera: a poche miglia dal castello dove Romney insultò mezza America. Boca Raton in spagnolo significa "la bocca del topo": no, non si può finire in trappola proprio qui.

 

BOCA RATON IN FLORIDADUELLO TV OBAMA-ROMNEYBOCA RATON IN FLORIDADUELLO TV OBAMA-ROMNEYDUELLO TV OBAMA-ROMNEYDUELLO TV OBAMA-ROMNEYDUELLO TV OBAMA-ROMNEYNew York Times logoCAMPAGNA BACI BENETTON HU JINTAO OBAMA A PIAZZA DUOMO jpegj christopher stevens AMBASCIATORE USA IN LIBIA Obama si inchina a Hu Jintao

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...