meloni macron

"LA FRANCIA CI RUBA IL MONTE BIANCO". L'ULTIMA BATTAGLIA DELLA MELONI CONTRO PARIGI CHE NELLE SUE CARTOGRAFIE FA RIENTRARE NEL SUO TERRITORIO LA VETTA DEL MONTE BIANCO - "I NOSTRI CONFINI VENGONO IMPUNEMENTE VIOLATI DA MACRON. TEMIAMO CHE ALLA FARNESINA, GRAZIE A DI MAIO E ALL'INCOMPETENZA DI QUESTO GOVERNO, SIA GIÀ SCATTATO IL LOCKDOWN” – LA CONTESA INFINITA SULLA CIMA DEL MONTE BIANCO

 

 

Gabriele Laganà per ilgiornale.it

 

meloni

Nel passato l’annessione unilaterale compiuta da uno Stato di un territorio, seppur poco esteso, avrebbe portato alla guerra due Paesi. Oggi, per fortuna, la situazione è diversa. Le armi tacciono mentre a divampare sono le polemiche.

 

 

Nella Ue si è creata una frattura tra Italia e Francia per la questione Monte Bianco. E le conseguenze possono essere imprevedibili, soprattutto perché ora saranno coinvolte le istituzioni europee.

 

"Di fronte all’atto unilaterale delle autorità francesi che nelle loro cartografie hanno annesso alla Francia la vetta del Monte Bianco e alcune aree adiacenti, chiediamo che i vertici dell’Unione Europea intervengano. La vicenda sollevata dal Capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida, che ha correttamente richiamato il governo Conte a difendere la sovranità del territorio italiano, non può lasciare inerti i vertici di Consiglio e Commissione europea". È quanto dichiara in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza.

 

francesco lollobrigida

 

 

Il tema è delicato e si aggiunge alle tensioni tra il nostro Paese ed i cugini transalpini sul tema dei migranti. La cima del Monte Bianco a chi appartiene? I confini tra Italia e Francia nella zona del massiccio sono da tempo oggetto di una controversia internazionale riguardante la stessa cima del monte e la zona del Colle del Gigante - Punta Helbronner, di rilievo per l'Italia come punto di arrivo della funivia proveniente da Courmayeur e come sito dello storico rifugio Torino. Politica ed economica si intrecciano.

 

macron

Secondo un accordo del 1860, la sovranità di Punta Helbronner era stata concessa al nostro Paese. Questo nonostante storicamente essa appartenesse alla contea della Savoia passata alla Francia nell'ambito dei trattati risalenti all'unità d'Italia. Ma ciò ai francesi non è mai andata a genio. E così ora i comuni transalpini di Chamonix e St. Gervais hanno unilateralmente modificato i propri confini, facendo ricadere il rifugio Torino all'interno del territorio francese.

macron

 

La situazione è venuta alla luce nel giugno del 2019, quando le autorità transalpine hanno vietato l'atterraggio in parapendio in tutta la zona. A rendere pubblica la vicenda è stato un articolo su Libero, in cui si fa presente come i francesi riscuotano adesso tutti i proventi degli impianti di risalita e delle stazioni sciistiche della zona.

 

In sostanza, gli accordi del 1860 sono divenuti carta straccia. La Francia unilateralmente si è annessa un pezzo di Val d'Aosta. L'attenzione su quanto compiuto dai "cugini" d’oltralpe la si è dovuta solo dopo un'interrogazione presentata dal deputato di Fdi, Francesco Lollobrigida. Nel documento è stato chiesto al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri in che modo si stava affrontando la vicende "per conoscere quali iniziative intendessero intraprendere per tutelare l'interesse nazionale e la sovranità dello Stato italiano nelle aree del Monte Bianco per supportare le istituzioni territoriali coinvolte nella gestione dei problemi amministrativi ed economici relativi alle attività turistiche, sportive ed alpinistiche che si svolgono in quelle zone nevralgiche per l'accesso al massiccio e alla vetta del Monte Bianco; per giungere alla definitiva risoluzione di un contenzioso diplomatico che si trascina ormai da oltre 70 anni, durante i quali l'Italia ha sempre subito le iniziative unilaterali ed arbitrarie delle autorità francesi".

 

GIORGIA MELONI - PARTITO CONSERVATORI E RIFORMISTI EUROPEI

 

Lo scorso 12 ottobre è stato il sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ivan Scalfarotto, a rispondere, a nome dell'esecutivo: "Il governo tramite l'ambasciata a Parigi ha subito proceduto a rappresentare formalmente e con fermezza alle autorità francesi, la tradizionale posizione italiana riguardo ai confini". Ma Parigi si è fatta beffe di noi. Per il governo transalpino quell'intesa del 1860 non rappresenta ad oggi una base giuridica di rilievo e di conseguenza i provvedimenti dei comuni francesi si inseriscono nel contesto di una disputa internazionale non ancora risolta.

 

di maio

La questione non può finire qui. Nel documento, il capodelegazione di Fdi, Carlo Fidanza ha ricordato che "il rispetto delle sovranità territoriali degli Stati membri, la cooperazione transfrontaliera e i rapporti di vicinato sono tra i fondamenti dell’Unione e non possono essere violati unilateralmente da uno Stato membro senza che l’Ue intervenga".

 

 

L’esponente del partito della Meloni ha garantito che "la delegazione di Fratelli d’Italia-ECR al Parlamento Europeo ha indirizzato una lettera alla presidente della Commissione Ue Von der Leyen e al presidente del Consiglio Michel". Mentre si aspetta Bruxelles, i comuni francesi si tengono rifugio Torino e i soldi proventi delle attività della zona. Un doppio smacco per l’Italia.

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani a catania monte biancoconfine italia francia monte biancomonte biancotraforo del monte bianco 5monte biancotraforo del monte bianco 3macron

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...