almirante raggi

"LA VERA FASCISTA E’ LA RAGGI", DONNA ASSUNTA ALMIRANTE CONTRO LA SINDACA DOPO LA MARCIA INDIETRO SULLA VIA PER IL MARITO: "SIAMO ARRIVATI AL PARADOSSO: LA RAGGI PRIMA DICE CHE LA DECISIONE DELL'ASSEMBLEA COMUNALE E’ SOVRANA E POI..." – STENIO SOLINAS: A NON ESSERE PASSATO E’ IL FASCISMO DEGLI ANTIFASCISTI…

donna assunta almirante (2)

Franco Grilli per il Giornale

La decisione di dedicare una strada a Roma a Giorgio Almirante per poi bloccare tutto con la mossa a sorpresa del sindaco Raggi ha suscitato parecchie polemiche.

 

 

Sembrava tutto fatto in Consiglio comunale, poi la retromarcia del sindaco che di fatto ha bloccato tutto. Adesso sulla vicenda prende posizione sulle colonne del Tempo anche Donna Assunta Almirante, la vedova dello storico leader del Movimento Sociale Italiano. E la sua posizione come sempre è netta e chiara e prova a smontare il ragionamento con cui la Raggi ha di fatto imposto la sua decisione: "indaca, cosa intende per fascismo? Perché se intende l' imposizione del potere di un singolo su una decisione democratica e popolare allora mi sembra che la fascista sia lei". Poi la stessa Assunta Almirante rincara la dose e mette sempre più nel mirino il sindaco di Roma: "Siamo arrivati al paradosso", scrive, "di una sindaca che prima dice 'la decisione dell'assemblea comunale è sovrana' e poi dopo qualche ora cambia idea ed impone il suo pensiero impedendo una decisione democraticamente votata". Insomma adesso tra la vedova Almirante e Virginia Raggi è scontro aperto.

virginia raggi (5)

 

 

TORNA IL FASCISMO DEGLI ANTIFASCISTI

Stenio Solinas per il Giornale

 

C' è una lunga coda di paglia nascosta nell' Italia antifascista nata nel secondo dopoguerra e riguarda il suo essere annodata con i fili dell' Italia fascista che l' aveva preceduta. Il fascismo, si sa, non fu l' invasione degli Ixos teorizzata da un Benedetto Croce in libera uscita dalla sua filosofia della storia, ma un qualcosa di più profondo e che, secondo Piero Gobetti, aveva a che fare con una sorta di autobiografia nazionale. Ciò spiega perché nel primo quindicennio repubblicano, il ricordo di ciò che si era stati e il desiderio di essere qualcosa di diverso trovarono un proprio equilibrio proprio nel fatto che a rappresentare il nuovo c' era spesso e volentieri un laudatore del vecchio, di modo che l' accusa strumentale di fascista rischiava di ricadere sulla testa dell' antifascista di fresco conio che l' aveva pronunciata.

giuliana de medici con la mamma assunta almirante

 

Le cose cambiarono quando l' apertura a sinistra dei governi primi anni Sessanta fece del regime fascista non un episodio della storia nazionale italiana, ma lo spartiacque etico-ideologico fra il Bene e il Male. Che a farsene garante ci fosse, in posizione egemone, il più forte Partito comunista d' Occidente, aggiunse al tutto il tocco surreale di un anti-totalitarismo a scartamento ridotto e che marciava su un unico binario, un fascismo antifascista, se si vuole, dove il colore rosso prendeva il posto di quello nero...

 

almirante

Le polemiche di questi giorni intorno alla strada da intitolare a Giorgio Almirante sembrano indicare che, a settant' anni e passa dalla fine del fascismo, il fascismo di fatto non è passato, ma non tanto nella sua realtà storica, quanto nella sua variante di fascismo antifascista che, realtà ideologica, ne ha preso il posto.

 

Si dirà che, nel caso dell' ex segretario del Msi c' è un sorta di damnatio memoriae, il Manifesto della razza, la Repubblica sociale etcetera, ma così dicendo non ci si rende conto della schizofrenia che tutto ciò comporta.

 

almirante

Nell' Italia repubblicana, Almirante fu un politico di tutto rispetto, vi trascorse lealmente un arco di tempo più lungo di quello trascorso nel «famigerato» Ventennio, sedette a lungo in Parlamento, vide ai suoi funerali il commosso cordoglio politico dei suoi stessi avversari. È solo la coda di paglia da cui siamo partiti a rendere possibile questa schizofrenia democratica, il fare finta cioè che il fascismo non faccia parte della nostra storia, se non in quell' ottica etico-ideologica di Male assoluto che soddisfa le «anime belle», ma impedisce ogni comprensione su ciò che siamo stati, come popolo, come nazione, e spiega benissimo ciò che siamo diventati: un Paese senza, senza memoria, senza storia.

 

donna assunta almirante con la figlia giuliana

Va da sé che, applicato in senso più ampio, le arti, l' architettura, la letteratura, la filosofia, l' Italia novecentesca amputata del fascismo che ne fu parte integrante perde molto del suo significato. L' Italia risorgimentale fu, nei confronti dei simboli e delle memorie di ciò che l' aveva preceduta, regni, ducati, persino uno Stato pontificio, e contro ci aveva combattuto, più magnanima, illuminata e lungimirante di quanto ancora oggi ci ostiniamo a fare rispetto al nostro passato più prossimo. Ma quella era un' Italia in cammino e che credeva in se stessa.

Stenio Solinas.

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