SHARIA, PORTAMI VIA - IL DELIRIO DI LADY JIHAD: "LO STATO ISLAMICO E’ UNO STATO PERFETTO, NON TORTURA NESSUN PRIGIONIERO MA AGISCE SECONDO LA SHARIA. QUELLI CHE DECAPITIAMO SONO LADRI, IPOCRITI, SPIE. LE DONNE? NON LE SCHIAVIZZIAMO MA LE ONORIAMO"

Marta Serafini per il “Corriere della Sera”

 

«Noi quando decapitiamo qualcuno, dico noi perché anche io faccio parte dello Stato islamico, quando facciamo un’azione del genere, stiamo obbedendo alla sharia ». La voce di Maria Giulia Sergio è gelida quando inizia a parlare su Skype. La follia si respira in ogni sua sillaba. 
 

MARIA GIULIA SERGIO CON LA SORELLA MARIANNAMARIA GIULIA SERGIO CON LA SORELLA MARIANNA

Per giorni il suo account è rimasto muto. E alla fine la jihadista italiana, ricercata per associazione con finalità di terrorismo, ha risposto. La linea è disturbata. La connessione non è abbastanza buona da potersi mostrare in volto ma la sua voce è riconoscibile chiaramente. È la stessa delle intercettazioni della Digos di Milano che l’ha tallonata per mesi. E la stessa di quella ragazza di 28 anni, originaria di Torre del Greco, che è partita per la Siria nel settembre del 2014 insieme al marito albanese Aldo Kobuzi. 
 

All’inizio della conversazione Maria Giulia alias Fatima Az Zahara chiede notizie. La sua famiglia è stata interamente arrestata. Vuole sapere se stanno tutti bene. Per mesi Maria Giulia ha cercato di convincerli ad abbandonare la villetta color ocra di Inzago per intraprendere la hijra (la migrazione) nello Stato islamico.

 

Ha perfino spiegato alla madre Assunta, al padre Sergio e alla sorella Marianna che tipo di valigia acquistare per il viaggio. Ha incoraggiato suo padre, un cassaintegrato di 60 anni, a riscuotere i soldi della liquidazione e ad abbandonare tutto per trasferirsi in Siria. Ma prima che potessero partire sono finiti tutti in cella. 
 

MARIA GIULIA SERGIOMARIA GIULIA SERGIO

Per lei questa operazione di antiterrorismo che ha portato all’arresto di dieci persone «è un buco nell’acqua perché non serve a niente. È illogico ed è irragionevole che la polizia italiana decida di arrestare queste persone», afferma. Per mesi la Digos l’ha intercettata. Ma lei ha continuato a parlare con la famiglia, anche quando sapeva che la sua storia era finita sui giornali.

 

«I messaggi che mi scambiavo con i miei genitori e mia sorella non erano di incitamento al jihad o qualcosa del genere. Noi parlavamo di come i miei genitori avrebbero potuto fare una buona vita, qui nello Stato islamico», si giustifica. Maria Giulia nel 2014 ha sposato un combattente dell’Isis. È diventata la moglie di un jihadista proprio per partire e unirsi alla guerra santa. Era una studentessa di Biotecnologie della Statale di Milano che amava truccarsi. Oggi si è trasformata in una terrorista. 
 

maria giulia sergiomaria giulia sergio

Giustifica le violenze, le decapitazioni. Ed è disposta a vivere sotto il comando di uomini che stuprano, schiavizzano e decapitano le donne con l’accusa di stregoneria, esattamente come succedeva nel Medioevo. Solo che il Medioevo è qui, ora. E parla in chat, su Skype: «Questi che vengono decapitati sono ladri, sono ipocriti, agiscono come spie nello Stato islamico. E riportano le informazioni ai miscredenti per poi attaccarci», grida nel microfono. E ancora: «Qui non schiavizziamo le donne ma le onoriamo. Basta usare sempre i soliti argomenti». 
 

A nulla vale chiederle conto delle torture, delle brigate femminili e dei bambini usati come soldati. E non serve nemmeno domandarle come giudica gli orrori che ormai da un anno tutti i giorni i suoi leader diffondono in Rete per reclutare e terrorizzare. 
 

«Lo Stato islamico, sappi, è uno Stato perfetto. Qui non facciamo nulla che vada contro i diritti umani. Cosa che invece fanno coloro che non seguono la legge di Allah». 
L’indottrinamento è talmente profondo da portarla a cercare di reclutare anche chi la sta intervistando. «Tu conosci le storie di Guantanamo o delle altre prigioni nascoste. Lo Stato islamico non tortura nessun prigioniero, okay? Ma agisce secondo la sharia . Secondo la legge di Allah misericordioso». 
 

maria giulia sergio 3maria giulia sergio 3

Va dritta per la sua strada di follia, non importa che Islam significhi pace. Se non è la prigione di Guantanamo sono i bombardamenti della coalizione gli argomenti con cui giustificare se stessa e il marito. Scandisce le parole, fa sfoggio di qualche parola d’arabo. A tratti si fa sarcastica. 
 

MARIA GIULIA SERGIO PAPA E MAMMAMARIA GIULIA SERGIO PAPA E MAMMA

«Tu sai che tutto il mondo ci attacca? Lo sai vero questo? Ti faccio solo un esempio: due giorni fa è arrivato qui, un aereo “autocomandato” (un drone, ndr ) carico di esplosivo per distruggere non so quante….». La connessione si interrompe a tratti. «Qua ci sono le donne e i bambini».

 

Non vuole confermare che «qua» sia il Nord della Siria, che i jihadisti hanno conquistato e tentano di controllare dopo aver terrorizzato la popolazione e aver ridotto in schiavitù le minoranze. Per Fatima conta solo che lo Stato islamico prosperi, le vittime sono danni collaterali. 
 

Prima che cada la linea tenta ancora di lanciare un ultimo proclama. «Allah comanda che al ladro venga tagliata la mano. Perché questo sia un esempio per tutti. Così nessuno più si permetterà di venire qua a rubare». Poi, basta, la connessione salta. E Maria Giulia torna Fatima, un volto nascosto da un velo nero. 
 

 

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO