miguel cardona

IL LATINO A SCUOLA - BIDEN HA SCELTO MIGUEL CARDONA, 45ENNE MAESTRO ELEMENTARE, COME PROSSIMO MINISTRO DELL'ISTRUZIONE. UNA SCELTA ETNICAMENTE E POLITICAMENTE CORRETTA: LUI SI DEFINISCE ''UN PRODOTTO DELLA SCUOLA PUBBLICA AMERICANA'', VIENE DALLE CASE POPOLARI ED È STATO IL PRESIDE PIÙ GIOVANE DEL CONNECTICUT (A 28 ANNI)

 

Da www.corriere.it

 

MIGUEL CARDONA

Non è ancora ufficiale, ma la maggior parte dei media americani la danno ormai per quasi fatta. Se non subentrerà un inciampo all’ultimo miglio, il prossimo ministro dell’Istruzione americano sarà il 45enne Miguel Cardona, un ex insegnante figlio di immigrati portoricani. In linea con quanto Biden aveva promesso in campagna elettorale dopo il fiasco di Betsy DeVos, la ministra in assoluto più odiata dell’amministrazione uscente. Il senso della scelta è chiaro: restituire la scuola a chi la fa dopo 4 anni di espropriazione.

 

Sullo scranno dove il presidente Trump, in spregio alla scuola pubblica, aveva deciso di mettere una multi miliardaria spudoratamente a favore delle scuole private e nemmeno troppo velatamente antiscientista (la DeVos contestava l’evoluzionismo darwiniano in nome della dottrina del «disegno intelligente»), siederà un ex maestro di scuola elementare cresciuto in una casa popolare che ha speso gli ultimi vent’anni al servizio della scuola pubblica a Meriden, cittadina di poco più di 60 mila abitanti nella contea di New Heaven (Connecticut).

MIGUEL CARDONA

 

Una vita per la scuola pubblica

Preside a 28 anni (il più giovane mai nominato in Connecticut), «preside dell’anno» nel 2012, vice sovrintendente delle scuole di Meriden nel 2017, Miguel Cardona ha fatto il primo vero salto di carriera solo nel 2019, quando il governatore dem Ned Lamont lo ha scelto come suo «assessore» all’Educazione. Sposato con Marissa, padre di due figli, si autodefinisce «un prodotto della scuola pubblica americana» ed è da sempre impegnato sul fronte non-profit.

 

miguel cardona

La sua nomina rafforza la componente latina dell’amministrazione Biden, che pian piano si sta delineando come una delle più variegate di sempre, e c’è da giurare che incontri il pieno gradimento della first lady Jill, insegnante innamorata del proprio mestiere al punto da aver già annunciato che continuerà a lavorare anche dopo che si sarà insediata alla Casa Bianca (una prima assoluta nella storia americana: perfino la pugnace Michelle Obama ha rinunciato alla carriera di avvocato «per colpa» di Barack). Anche se il Washington Post non ha mancato di osservare con una certa perfidia che nonostante la fulminante carriera di Cardona negli ultimi mesi, la sua resta una nomina «low profile». E a conferma delle indiscrezioni sul suo nome ha citato un incontro di Cardona in videoconferenza non con il presidente ma con sua moglie Jill e la sua vice Kamala Harris.

 

Riaprire le scuole in tempo di Covid

DEVOS TRUMP1

Ora la prima decisiva sfida che ha davanti Cardona è riuscire a mantenere la promessa di Biden di riaprire le scuole entro i primi 100 giorni del suo mandato. Come responsabile dell’Istruzione in Connecticut, Cardona si è sempre battuto per la scuola in presenza, sostenendo che mentre non ci sono prove che la scuola sia un luogo di trasmissione del virus, è dimostrato che la chiusura delle scuole ha effetti dirompenti sulla formazione e la crescita dei ragazzi, soprattutto di quelli meno fortunati.

 

joe biden

Ma lo ha fatto solo dopo aver approntato specifici protocolli di sicurezza in linea con le indicazioni della scienza (a differenza dell’amministrazione Trump, a lungo scettica perfino sull’utilità della mascherina) che almeno fino a quando il virus non è tornato prepotentemente a correre avevano consentito a molti distretti dello Stato di mantenere le scuole aperte.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…