1. MENTRE IL BUDINO HOLLANDE SPROFONDA NEI SONDAGGI, TOCCANDO UN RECORD STORICO DI IMPOPOLARITÀ, L’UMORE DEI LIBRAI FRANCESI È ALLE STELLE. “GRAZIE PER QUESTO MOMENTO”, IL LIBRO-VENDETTA DELL’EX VALÉRIE TRIERWEILER (“FATTI BELLA, SERVI SOLO A QUESTO”), STA SUPERANDO OGNI ASPETTATIVA DI VENDITA: “LA GENTE SE LO STRAPPA DI MANO” 2. SE IL PREMIER MANUEL VALLS CHE CHIEDE “DIGNITÀ” (A CHI, AL SUO PRESIDENTE HOLLANDE?), LA MINISTRA DELL’ECOLOGIA, SÉGOLÈNE ROYAL, MADRE DEI 4 FIGLI DI HOLLANDE, ATTACCA VALERIE: “SONO CAVOLATE. I POLITICI DEVONO ESSERE GIUDICATI SUI PROPRI ATTI” 4. “LE MONDE”: “IL LIBRO DI TRIERWEILER NON RIVELA ALCUN SEGRETO DI STATO, NON È NÉ UNA BOMBA, NÉ UNO SCANDALO, È MOLTO DI PIÙ: È UN ATTO DI DECESSO”, LA MORTE DELLA “SACRALITÀ” DEL PRESIDENTE FRANCESE, FINORA PILASTRO DELLA RÉPUBLIQUE, IN UN GRANDE TAM-TAM DOVE “TUTTO SI MISCHIA, IL PUBBLICO E IL PRIVATO, L’INTIMO E IL POLITICO”

1. HOLLANDE A PICCO, IL LIBRO DI VALÉRIE VOLA - PRESIDENTE MAI COSÌ IMPOPOLARE (13%). L’EX COMPAGNA ROYAL: SONO TUTTE CAVOLATE. E VALLS CHIEDE “DIGNITÀ”

Paolo Levi per “La Stampa

 

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Mentre François Hollande sprofonda nei sondaggi, toccando un record storico di impopolarità - con Ségolène Royal, sua ex compagna e ministra scesa in sua difesa e il premier Manuel Valls che chiede «dignità» - l’umore dei librai francesi è alle stelle.

«Grazie per questo momento», il libro-vendetta dell’altra ex, Valérie Trierweiler, sta superando ogni aspettativa di vendita.

 

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«A dire grazie per questo momento sono soprattutto i librai, ironizzano a Parigi, tracciando un parallelo tra il titolo del volume e il trionfo in libreria. «È il miglior esordio degli ultimi cinque anni», raccontano alla Fnac, precisando di averne già vendute 15.000 copie: il triplo di «Cinquanta sfumature di grigio», il best-seller erotico di E.L James, nel primo giorno d’uscita. «La gente se lo strappa di mano», esulta Isabelle Mazzaschi, di Les Arènes, la piccola e ambiziosissima casa editrice che ha pubblicato il libro, stampandone duecentomila copie.

 

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Tutt’altro umore nel governo: «Credo che il dibattito pubblico, la nostra vita pubblica abbiano bisogno di rispetto. Aggiungerei un’altra parola: dignità», ha avvertito il premier Valls, secondo cui «con gli attacchi estremi, con la confusione fra vita pubblica e privata, si abbassa il livello del dibattito».

 

Intervistata in tv, la ministra dell’Ecologia, Ségolène Royal, madre dei 4 figli di Hollande, ha rifiutato di rispondere alle frecciate personali della Trierweiler, ma ha denunciato con forza un aspetto politico contenuto nel libro: il presunto disprezzo del Presidente per i poveri, che secondo Valérie vengono da lui chiamati in privato «sdentati»: «Le pare credibile? - ha ribattutto Ségolène al giornalista - Sono cavolate. I politici devono essere giudicati sui propri atti». E ha ricordato il coinvolgimento di una vita del leader socialista in favore dei «più precari».

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Anche se in Francia la storia degli «sdentati» - diventata l’hashtag più popolare di Twitter - in tempi di crisi, con i dati neri su economia e occupazione, non verrà dimenticata. Al di là di Hollande - sprofondato al 13% di popolarità, un livello mai toccato dai presidenti da quando esistono gli istituti di rilevamento - la cosa che più lascia di sasso i francesi è lo sconfinamento della politica nell’intimo delle persone, finora tabù.

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«Il libro di Trierweiler - osserva “Le Monde” - non rivela alcun segreto di Stato, non è né una bomba, né uno scandalo, è molto di più: è un atto di decesso», la morte della «sacralità» del Presidente francese, finora pilastro della République, in un grande tam-tam dove «tutto si mischia, il pubblico e il privato, l’intimo e il politico».

 

2. SE L’ELISEO DIVENTA COME IL GRANDE FRATELLO

Alberto Mattioli per “La Stampa

 

Il reality show in mondovisione di cui è protagonista François Hollande dimostra che il Président non solo non riesce a stabilizzare i conti pubblici, ma nemmeno i suoi affari privati. E questo, per l’opinione pubblica, è forse ancora più grave. Bisogna premettere che quello francese è un popolo monarchico, che ha tagliato la testa al Re ma continua a sentirne la nostalgia.

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Infatti quella attuale, la Quinta, è una Repubblica monarchica al cui vertice c’è il capo di Stato democratico con i poteri più estesi al mondo. Costituzione alla mano, nemmeno il Presidente degli Stati Uniti è altrettanto onnipotente di quello della République. I francesi eleggono un Re, a tempo ma per questo non meno assoluto.

 

Di conseguenza, ogni aspetto della sua personalità, ogni momento della sua giornata, ogni persona che lo circonda vengono scrutati con la stessa ansiosa attenzione con cui si seguiva la giornata del Re Sole a Versailles. Il suo privato è in qualche modo pubblico. Proprio per questo dev’essere, o almeno sembrare, sotto controllo.
 

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Ora, i francesi non si stupiscono affatto, e men che meno si scandalizzano, se il Re Presidente ha l’amante. Anzi, probabilmente si scandalizzerebbero se non l’avesse. Si tratta appunto di una tradizione monarchica gelosamente conservata anche in tempi repubblicani. Uno dei predecessori di Hollande all’Eliseo, Félix Faure, oggi è ricordato praticamente solo per essere morto d’infarto nel Salone blu mentre gli veniva praticato un «exercise de fellation» dall’amante, Marguerite Steinheil. 
 

In tempi più recenti, François Mitterrand poté tranquillamente avere una doppia vita con doppia famiglia, con tanto di figlia segreta. E la notte in cui morì lady D nessuno riuscì ad avvisare il suo successore Jacques Chirac, misteriosamente sparito da Palazzo e, pare, non per affari di Stato. Però mai Danielle Mitterrand o Bernadette Chirac avrebbero parlato di queste vicende.

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Intervenivano sulla politica, piuttosto. Per esempio, madame Mitterrand imbarazzava il Quai d’Orsay con le sue prese di posizione terzomondiste, mentre spesso si è avuta l’impressione che il vero Presidente fosse Bernadette per interposto Chirac. Ma entrambe portavano le corna con perfetto aplomb e totale discrezione. E perfino quel parvenu americanizzante di Nicolas Sarkozy, dopo che la moglie Cécilia l’aveva piantato, si è affrettato a sposare Carlà e non ha più dato adito a pettegolezzi.
 

hollande tierweilerhollande tierweiler

Ironia della sorte, Hollande è il «Presidente normale» (parole sue) che teorizzava che «gli affari privati si regolano in privato». Ma è con lui che sono finite in piazza le lenzuola dell’Eliseo. In altri termini, scrive desolato «Le Monde», «mai la vita intima del Capo di Stato era stata svelata mentre lui era in carica». Per un popolo che ha il senso dello Stato come i francesi è gravissima l’idea che il suo Capo sia alla mercé delle rivelazioni dell’ex compagna. 
 

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Per questo quel che va in scena all’Eliseo non è solo un vaudeville alla Feydeau, ma «una tragicommedia politico-personale» (sempre «Le Monde») che distrugge, insieme con l’intimità della persona, anche la sacralità della funzione che ricopre. Come dice Olivier Royant, direttore di «Paris-Match», leggere il libro di Valérie «è come essere nel letto con Hollande e Trierweiller». È l’Eliseo o la casa del Grande Fratello?
 

Il velo d’ipocrisia che proteggeva il sancta sanctorum del Potere è squarciato. Certo, nessuno pensa che i politici credano davvero in quel che dicono. Però è devastante che si venga a sapere che per il socialista Hollande i poveri sono «les sans-dents», i senza denti (non a caso, ieri su Twitter l’hashtag #sansdents era il più popolare di Francia). Il Re è nudo.

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3. IL POLITOLOGO: È IL COLPO DI GRAZIA

Anais Ginori per “La Repubblica

 

«È il colpo di grazia». Secondo il politologo Brice Teinturier, direttore di Ipsos, uno dei maggiori istituti di sondaggi, il libro di Valérie Trierweiler uccide definitivamente l'immagine di François Hollande, soprattutto tra le classi popolari che non gli perdoneranno il presunto insulto di “sdentati”.
 

Un libro assassino anche se le accuse di Trierweiler sono da verificare?
«A molti francesi non importa sapere se il contenuto è vero o falso. La stragrande maggioranza è pronta a crederci, anzi vuole crederci perché è una conferma al sentimento di anti-hollandismo che ormai pervade tutto il paese».
 

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È solo gossip?
«Se Hollande fosse stato un Presidente popolare e amato ci sarebbe stata una reazione molto diversa. I francesi sono ancora abbastanza rispettosi della vita privata. Ma in questo caso il libro diventa olio nell'ingranaggio infernale di impopolarità di Hollande».
 

Qual sarà l'impatto politico?
«L'insulto 'sdentati', contro i poveri, rischia di perseguitare a lungo Hollande. Non è più una faccenda privata. Ha un impatto devastante e sta già diventando un tormentone».
 

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Un'accusa tanto più imbarazzante per un leader di sinistra?
«Nonostante i suoi scarsi consensi, Hollande era finora riuscito a conservare l'immagine di un Presidente umano, lontano dai soldi ed empatico con il popolo. La testimonianza di Trierweiler cambia tutto».
 

Come può difendersi Hollande?
«È in trappola. Non può ovviamente permettersi di entrare nel dettaglio delle accuse. L'unica contromossa è quella di mobilitare persone a lui vicine, come Ségolène Royal, che ha già cominciato a difenderlo e può dire di conoscerlo meglio di Trierweiler».
 

E quale sarà l'impatto sull'immagine di Trierweiler?
«Alla fine, anche subirà un'onda di rigetto. L'ex première dame già non era amata quando era all'Eliseo. Ora la situazione non migliorerà. Ma non per questo i francesi non sono disposti a crederle quando racconta il lato privato del suo ex compagno». 

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