mannoia pelù salvini morelli ghali

“LE PERNACCHIE SI POSSONO FARE?” – LA REAZIONE DI FIORELLA MANNOIA ALLA PROPOSTA LEGHISTA DI "DASPO" PER GLI ARTISTI CHE PARLANO DI POLITICA - IL CARROCCIO STA PREPARANDO UNA RISOLUZIONE DA PRESENTARE IN COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI, CHE CHIEDA ALLA TV PUBBLICA DI ALLONTANARE PER UN TEMPO CHE VA DA SEI MESI A UN ANNO GLI ARTISTI COME GHALI CHE ESPRIMONO LE LORO IDEE POLITICHE – PIERO PELU’: “UNA VOLTA CI DAVATE PURE L’OLIO DI RICINO. QUANDO C’ERA LUI ERAVATE PIÙ SERI” – LA BATTAGLIA TRA L'AD ROBERTO SERGIO E IL DG GIAMPAOLO ROSSI CON SALVINI SCHIERATO PER...

Giacomo Salvini per il Fatto Quotidiano - Estratti

morelli salvini

 

L’idea di proporre una sorta di “Daspo ” per gli artisti che manifestano le proprie opinioni politiche in Rai dopo le parole di Ghali a Sanremo sulla guerra nella Striscia di Gaza (“stop al genocidio”) non è solo una boutade del sottosegretario alla presidenza del Consiglio leghista Alessandro Morelli.

 

L’uscita era concordata con il vicepremier Matteo Salvini – di cui Morelli è un fedelissimo – e a breve si trasformerà in una proposta concreta: la Lega sta preparando una risoluzione da presentare la prossima settimana in commissione di Vigilanza Rai, che chieda alla tv pubblica di allontanare per un tempo che va da sei mesi a un anno gli artisti come Ghali, dicono due dirigenti di primo piano del Carroccio a conoscenza della questione. E non solo da Sanremo, ma anche da tutti gli altri programmi che vanno in onda sulla televisione di Stato.

 

ghali

Un testo, che non è ancora definitivo, ma è in fase di preparazione e sarà presentato dai componenti della commissione di Vigilanza Rai Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli: nell’impegno finale la Lega chiederà alla Rai di “valu tare l’opportunità” di sospendere la partecipazione dell’arti sta che ha espresso opinioni politiche da tutti i programmi della Rai. Non è ancora chiaro quale sarà il “limbo” di questa sospensione, ma ci sono due ipotesi allo studio da parte del Carroccio: la prima è quella di metà stagione, circa sei mesi, la seconda è quella di una sospensione per un intero palinsesto. Insomma, l’artista ribelle dovrà sparire dalle reti della tv pubblica per un anno.

 

L’altra questione allo studio in via Bellerio riguarda quanto circoscrivere il concetto di “artista”: l’idea iniziale era quella di includere solo i cantanti nella risoluzione, ma adesso è più probabile che si parli anche di escludere tutti i personaggi del mondo dello spettacolo

alessandro morelli con matteo salvini

 

(...)

LA SFIDA SULLE NOMINE Una risoluzione che si inserisce all’interno di una sfida per le prossime nomine della televisione pubblica. Il ministro delle Infrastrutture sta cercando di ottenere un posto di peso ai vertici di Viale Mazzini sponsorizzando la permanenza dell ’attuale amministrazione delegato Roberto Sergio che dovrebbe essere sostituito dal meloniano Giampaolo Rossi. Non è un caso che nei giorni scorsi proprio Salvini si sia espresso più volte contro Ghali, in difesa dell’ad Sergio che è stato messo sotto scorta. Inoltre il vicepremier della Lega ha attaccato Trenitalia per il Frecciarossa che ha portato, a spese della Rai, giornalisti e manager da Roma a Sanremo. Chi c’era su quel treno? Rossi e non Sergio.

MARA VENIER GHALI

 

IL DIKTAT: VIA DAMILANO Ma la Lega non si ferma qui. Un atto scritto per alzare i toni con i vertici della Rai è già stato presentato. Si tratta di un’interrogazione, che Il Fatto ha letto, firmata dai sei componenti leghisti della commissione di Vigilanza e rivolta all’ammi nistrazione delegato della Rai contro il giornalista Marco Damilano e l’attivista e scrittrice Flavia Carlini. Nello specifico questi ultimi vengono attaccati per la puntata del Cavallo e la Torre (il talk serale di Damilano) in cui l’attivista Carlini si permetteva di criticare Salvini per le sue posizioni sul caso di Ilaria Salis sostenendo che “la sua posizione ci dice tantissimo sullo stato di salute della nostra democrazia”.

 

(…)

 

LA REAZIONE DI FIORELLA MANNOIA

Da tg24.sky.it

alessandro morelli e matteo salvini

Dopo le parole di Morelli, la cantante Fiorella Mannoia ha deciso di utilizzare i propri social media per esprimere le sue opinioni in merito.

 

Sulla sua pagina di Instagram ha condiviso una scheda che cita le parole del senatore leghista che con Libero si è lamentato di quei cantanti che a Sanremo parlano di politica anziché limitarsi a fare la loro “bella esibizione e andarsene” (queste le parole di Morelli).

 

 

 

fiorella mannoia piero pelù

Ma l'artista, accanto alle parole di Morelli, ha aggiunto la faccina di un clown, un pagliaccio... Eloquenti anche le parole scelte per la didascalia, in cui si legge: “Le pernacchie si possono fare?”.

 

Fiorella Mannoia non è l’unica cantante che ha deciso di reagire alle parole di Alessandro Morelli. Pure i colleghi Samuele Bersani e Piero Pelù hanno partecipato al dibattito, anche loro schierandosi dalla parte di Mannoia.

 

 

La stessa scheda che riporta le parole di Morelli con l’emoji del pagliaccio era stata condivisa qualche ora prima rispetto a Mannoia proprio da Samuele Bersani, che l'ha piubblicata tra le sue Storie di Instagram.

 

ghali

Piero Pelù, invece, in una Storia di IG ha scritto: “Una volta ci davate pure l’olio di ricino… Quando c’era lui eravate più seri”.

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…