AVVISATE LA MELONI: LA LEGA RIBOLLE! IL “NO” AL TERZO MANDATO MESSO NERO SU BIANCO DAL RICORSO DEL GOVERNO ALLA CONSULTA METTE FUORI DAI GIOCHI ZAIA (SALVO SOPRESE). NEL CARROCCIO MONTA LA RABBIA PER LE PRETESE DEI MELONIANI CHE VOGLIONO IL VENETO. ANCHE FORZA ITALIA E' CONTRO IL TERZO MANDATO CON TAJANI CHE DICE: “IN DEMOCRAZIA È BENE CHE CHI GOVERNA PER 10 ANNI POSSA LASCIARE IL PASSO A UN ALTRO” - PIÙ DI QUALCUNO NELLA LEGA MINACCIA L’IPOTESI DELLA CORSA IN SOLITARIA. MATTEO SALVINI AL MOMENTO NON SI PRONUNCIA...
B.F. per il Sole 24 Ore - Estratti
La Lega ribolle. Sia dentro che fuori. Il «no» al terzo mandato messo nero su bianco dal ricorso del Governo alla Consulta contro la legge regionale della Campania sta provocando una vera e propria sommossa in Veneto e anche nelle altre regioni del Nord.
In ballo non c’è solo l’impossibilità per il governatore uscente, Luca Zaia, di competere alle elezioni che si terranno (salvo sorprese) quest’anno ma anche la convinzione che da parte degli alleati, e in particolare di Fratelli d’Italia, ci sia la volontà di scalzare la Lega dalla guida della Regione. Del resto è stata la stessa Giorgia Meloni, giovedì scorso a ricordare che il suo partito non ha alcun Presidente nelle Regioni del Nord, confermando così l’interesse a subentrare a Zaia.
Il Carroccio però al momento è isolato. Anche Forza Italia infatti si è espressa apertamente contro il terzo mandato. «Siamo contro il terzo mandato - spiega il vicepremier e leader azzurro, Antonio Tajani - perché in democrazia è bene che chi governa per 10 anni non si trasformi in padrone assoluto, ma possa lasciare il passo a un altro della propria coalizione».
Ma per la Lega è il contrario, una «violazione della democrazia». Il senatore Paolo Tosato, presentatore nel 2024 dell’emendamento sul terzo mandato bocciato anche dagli alleati attacca: «In Veneto siamo uniti e determinati nel rivendicare la candidatura di un Presidente della Lega». Se non Zaia, comunque un uomo o una donna, della Lega. «Le logiche spartitorie della politica - osserva - non dovrebbero avere il sopravvento sulla evidente volontà degli elettori».
Più di qualcuno minaccia l’ipotesi della corsa in solitaria. Matteo Salvini al momento non si pronuncia. Il vicepremier e ministro dei Trasporti giovedì non ha partecipato al Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al ricorso presso la Consulta. Il nervosismo nel partito è forte e per Salvini non è facile gestirlo. Anche perché, come si è visto in occasione del congresso in Lombardia che ha portato all’elezione di Massimiliano Romeo (e costretto al passo indietro il candidato del leader Luca Toccalini), è tutto il Nord che ribolle e accusa il segretario di non fare abbastanza per la roccaforte del partito.
Matteo Salvini e Luca Zaia GIORGIA MELONI - LUCA ZAIA - MATTEO SALVINIsalvini meloniGIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINImatteo salvini federico sboarina giorgia meloni luca zaia
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