la sicilia vista da forattini

LA LEGA SCOPRE CHE IN SICILIA VOTO SIGNIFICA SCAMBIO – “SE MI FAI ONOREVOLE TI DO UN POSTO DI LAVORO” – SALVINI ALLE PRESE CON I RICICLATI SICILIANI: C’E’ CHI HA CAMBIATO DIECI PARTITI. INDAGATI DUE DIRIGENTI LUMBARD - HANNO RECUPERATO 120 MILA VOTI NELL’ISOLA CHE HANNO REGALATO A SALVINI IL SORPASSO SU BERLUSCONI

 

1. DALLA RICOTTA AI MAGISTRATI

Mario Ajello per il Messaggero

 

Sbanda subito il carroccio-carretto. Ossia il leghismo arrivato in Sicilia con le ultime elezioni e trionfalmente piazzatosi al di là dello Stretto con buona pace del fu nordismo, con il 6 per cento dei voti e con tre parlamentari targati Salvini. Uno di questi, un super-big cattolicissimo che crede in Matteo quanto in San Matteo, e s'avvia sempre dalla Sicilia a Medjugorje, è il neo-deputato Alessandro Pagano.

matteo salvini

 

«Il leghismo in Sicilia è un nuovo umanesimo - disse prima delle elezioni, Pagano il cui cognome tradisce la sua fede - che va oltre la protesta di pancia». Ma non supera, evidentemente, il bisogno viscerale di consensi. Visto che l'onorevole Pagano, insieme all'altro coordinatore del partito siculo-lumbard, Angelo Attaguile, non entrato alla Camera per un soffio, è appena stato inquisito per voto di scambio. «Se mi fai onorevole ti do un posto di lavoro»: questa l'offerta, alle ultime regionali dello scorso novembre, secondo i pm. 

 

RICICLATI

Due salvinisti doc nei guai, ma altri due ancora più inguaiati di loro in questa terra che ha scoperto il leghismo e che ha visto da tre anni una transumanza senza sosta dalle file dell'ex Dc, dell'ex Msi, della destra sociale e del cuffarismo e dell'autonomismo (versione non sturziana ma targata Raffaele Lombardo) verso il nuovo verbo di Matteo. Il quale ormai è una star nell'isola e tanto ha aiutato l'attuale governatore Musumeci a vincere, ma non a governare, a Palermo e nel resto della Sicilia.

 

Alessandro Pagano

Insomma, più inguaiati di Pagano (che organizzò il tour di Salvini per le regionali in treno e con tanto di sagra della ricotta in uno sperduto paesino nei paraggi di Caltanissetta in cui Salvini disse: «Qui mi sento a casa») e di Attaguile (convinto che: «Sarò ministro», essendo stato suo padre tre volte senatore Dc, poi sottosegretario alle Finanze nei governi Rumor e Colombo e infine ministro della Marina Mercantile), ci sono due fratelli del carroccio-carretto finiti addirittura in carcere sempre ieri nell'ambito della stessa inchiesta: si chiamano Caputo, l'uno è Mario (candidato trombato alle scorse regionali) e l'altro è Salvino (e chissà quanto gode a chiamarsi al singolare come il suo leader massimo). E a questi si aggiungono nello scandalo due procacciatori di voti: Benito Vercio e Stefano Vinci. 

 

LA PARABOLA

Non comincia bene, ecco, la storia del siculo-leghismo. Che pure a Lampedusa ha preso il 15 per cento, a Taormina - dove il Pd di governo celebrò i suoi fasti con il G7 - perfino il 23. Il problema è che nessuno è politicamente vergine sul carroccio-carretto. Oltre all'avvocatessa Giulia Bongiorno, andata dritta al Senato, gli altri due eletti sono Pagano e Carmelo Carmeluzzo Lo Monte, che viene dal centrosinistra.

Angelo Attaguile Salvini

 

E il tutto «non grazie alla Provvidenza - assicura Pagano - ma grazie alla forza di Matteo». Cioè San Matteo, insomma Salvini. Il cui sforzo di cambiare la politica forse poteva essere ricompensato meglio in Sicilia, invece di doverlo costringere - come ha fatto ieri, nel pieno delle consultazioni quirinalizie - a fare una lavata di capo a Pagano e Attaguile.

 

C'è poi il caso di Tony. Chi? Antonino Rizzotto. Stravotato a Messina. Primo leghista nell'assemblea regionale siciliana. Ma anche primo espulso dall'Ars, appena s'è insediata nello scorso dicembre. Il motivo: Tony, ex Dc, ex Mpa, è finito indagato per «appropriazione indebita aggravata» ai danni dei dipendenti di un istituto di formazione per disagiati e disadattati sociali (Isfordd) di cui era presidente. La sua reazione è stata: «Nenti sacciu». Ma cavarsela così, per la vetero-neo-politica, è un po' troppo semplice.

Antonino Rizzotto

 

2. I RICICLATI CHE HANNO REGALATO A SALVINI IL SORPASSO

Emanuele Lauria per la Repubblica

 

La resa dei conti con i colonnelli siciliani è in programma per questo pomeriggio, subito dopo le consultazioni al Quirinale. Matteo Salvini vedrà Alessandro Pagano e Angelo Attaguile, i due coordinatori regionali della Lega indagati nell' inchiesta senza precedenti su un incandidabile messo in lista sotto le mentite spoglie del fratello. La riunione, in realtà, era stata organizzata da tempo e aveva come oggetto la riorganizzazione del partito nell' isola: diventerà l' occasione per un chiarimento sul caso Caputo, che con molte probabilità porterà a una rimozione di Pagano e Attaguile dai loro incarichi, forse a un commissariamento.

 

Giancarlo Giorgetti

Giancarlo Giorgetti, il vicesegretario del Carroccio, ieri a " Circo Massimo", ha stigmatizzato l' operato di chi ha preparato l' elenco dei candidati in Sicilia: « Sono deluso e amareggiato per errori nelle scelte di cui dobbiamo far tesoro » . Una critica aperta che riflette l' irritazione di Salvini, il leader che solo un mese e mezzo fa si vantava di « tenere fuori dalle liste della Lega anche chi aveva solo una multa » e che ora è alle prese con una questione morale esplosa nei giorni che dovrebbero precedere la formazione di un governo con forte presenza leghista.

 

«I riferimenti locali hanno sbagliato a puntare su personaggi che venivano dal passato » , è un' altra stilettata di Giorgetti. Che omette una circostanza non secondaria: la Lega, in Sicila, ha raccolto quei 120 mila voti definiti "roba da fantascienza" da Salvini grazie al contributo di una Invencible armada di politici di lunghissimo corso e altri esponenti nei guai con la giustizia.

 

Carmelo Lo Monte

A cominciare proprio da Angelo Attaguile, che a maggio compirà 71 anni e che già nel 1983 guidava l' istituto case popolari di Catania su nomina della Dc. Alessandro Pagano, suo collega e competitor in Sicilia ( i due non si sono mai amati), fu eletto all' Assemblea siciliana per la prima volta nel 1996 e poi, per conto di Forza Italia, ha fatto più volte l' assessore regionale, l' ultima in un governo Cuffaro. E che dire di Carmelo Lo Monte, altro deputato eletto in Sicilia, che ha un record imbattibile: dal 1996 a oggi ha cambiato dieci partiti, passando dal Ppi a Raffaele Lombardo, da Di Pietro a Tabacci. Fino alla recente folgorazione leghista. Ma non ha mai fallito un appuntamento con le urne.

 

Oggi, alla riunione romana con Salvini, ci sarà pure Antonino Rizzotto, unico deputato della Lega all' Ars: anche lui non esattamente un neofita della politica, essendo passato per Fi, An e per l' Mpa di Lombardo. Pochi giorni dopo le Regionali di novembre, Rizzotto ha " scoperto" di essere indagato per appropriazione indebita aggravata ai danni dei dipendenti un istituto di formazione per disagiati e disadattati sociali, che l' esponente politico presiedeva.

 

Salvino Caputo

Una galleria che si chiude con Salvino Caputo, l'" incandidabile" rimpiazzato in extremis dal fratello Mario: il 6 febbraio 2017, quando fu nominato commissario " straordinario e unico" della Lega a Palermo, nessuno si pose scrupoli davanti al curriculum dell' ex sindaco di Monreale, che contemplava anche una condanna definitiva per aver tentato di cancellare le multe prese dai suoi assessori e persino dall' arcivescovo. Peccato veniale? Forse, Di certo un esempio di spregiudicata e allegra condotta amministrativa. Che non gli impedì però di salire sul Carroccio in viaggio alla conquista della Sicilia.

 

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