vladimir putin xi jinping ferragnez fedez chiara ferragni vignetta di osho

IL LEGAME NUCLEARE CHE UNISCE MOSCA E PECHINO - LA RUSSA ROSATOM FORNISCE URANIO ARRICCHITO AI PIÙ EVOLUTI REATTORI CINESI – CRESCE LA PREOCCUPAZIONE DEGLI STATI UNITI - IL DISASTRO ESPLOSO QUANDO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE, VON DER LEYEN, È SEMBRATA DIRE ALLA STAMPA, DOPO AVER INCONTRATO JOE BIDEN, CHE LE PREOCCUPAZIONI PER LA FORNITURA CINESE DI ARMI ALLA RUSSIA ERANO UNA QUESTIONE “BILATERALE” TRA CINA E USA. IL PORTAVOCE DELLA LEADER EUROPEA HA DOVUTO DIRE PUBBLICAMENTE CHE...

Emanuele Rossi per formiche.net

 

vignetta di osho sui ferragnez e i palloni-spia con vladimir putin e xi jinping

“È molto preoccupante vedere Russia e Cina cooperare su questo fronte”, ha detto John F. Plumb, assistente segretario alla Difesa per la politica spaziale, mentre parlava, questa settimana, in audizione alla Sottocommissione per i Servizi Armati della Camera sulle Forze Strategiche, di come Rosatom sta fornendo uranio altamente arricchito per i reattori fast-breeder cinesi.

 

“Potranno anche avere giustificazioni, ma non si può ignorare il fatto che i reattori breeder sono al plutonio, e il plutonio serve per le armi. Quindi credo che è logico che il Dipartimento della Difesa sia preoccupato. E, naturalmente, questo corrisponde alle nostre preoccupazioni per la crescente espansione delle forze nucleari cinesi, perché se hai bisogno di più plutonio vuoi più armi”, ha aggiunto Plumb sollecitato dal senatore repubblicano Doug Lamborn.

 

 

xi jinping vladimir putin a samarcanda

I reattori fast-breeder utilizzano i neutroni veloci per generare più combustibili nucleari di quanti ne consumino durante la produzione di energia, aumentando drasticamente l’efficienza dell’uso delle risorse. In questo genere di processo di fissione, di solito si utilizzano un nucleo di combustibile a ossido misto composto da un massimo del 20% di biossido di plutonio e da almeno l’80% di biossido di uranio.

 

“Rosatom ha un’esperienza unica di oltre 40 anni nella produzione di combustibile per reattori veloci e vediamo un potenziale significativo per la sua ulteriore implementazione nello sviluppo della strategia di energia nucleare a doppia componente (cioè con il funzionamento simultaneo di reattori termici a neutroni veloci) non solo in Russia, ma anche in Cina”, aveva dichiarato Oleg Grigoriyev, vicepresidente senior per il commercio e gli affari internazionali della TVEL Fuel Company — una sussidiaria della Rosatom.

 

Era la fine dello scorso anno, Rosatom raccontava di altre forniture frutto di intese tra il governo della Federazione Russa e il governo della Repubblica Popolare Cinese. Tutto fa parte di un programma su larga scala di cooperazione bilaterale nel settore nucleare che si snoderà anche nei prossimi decenni.

 

Le preoccupazioni di Plumb

putin xi jinping

 

“La Cina è impegnata in una significativa e rapida espansione e diversificazione delle sue forze nucleari. Inoltre, Russia e Cina considerano lo spazio come un dominio bellico. La Cina ha anche un inventario in continua crescita di sofisticati sistemi di attacco a lungo raggio che mettono a rischio le forze statunitensi a distanze sempre maggiori, ha detto Plumb.

 

Se dunque da una parte c’è la preoccupazione per l’aumento dell’arsenale cinese, sia in termini di quantità che di qualità, dall’altra si intravvede anche il timore che Mosca e Pechino possano mettere insieme le forze — già in Ucraina per esempio, dove la Cina potrebbe dare qualche sostegno militare all’invasione russa, ma ancor più in allineamenti strategici. Questo è un tema ricorrente a Washington, chiaramente piuttosto determinante per gli equilibri globali, molto battuto con gli alleati europei.

 

vladimir putin xi jinping a samarcanda

Per esempio: è esploso un mezzo disastro quando la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, è sembrata dire alla stampa, dopo aver incontrato Joe Biden venerdì, che le preoccupazioni per la fornitura cinese di armi alla Russia erano una questione “bilaterale” tra Cina e Stati Uniti. Tanto che il portavoce della leader europea ha dovuto dire pubblicamente — via Twitter — che quell’affermazione era frutto di un fraintendimento, causato dal rumore di fondo durante la conferenza stampa da Washington. Von der Leyen non aveva sentito bene cosa le era stato chiesto, insomma…

 

Il pensiero americano

 

xi jinping vladimir putin a samarcanda 4

L’articolazione del pensiero americano è chiara. Considerando che il deterrente nucleare è parte della capacità strategica cinese, la fornitura di uranio altamente arricchito russo è un’assistenza alle ambizioni di Pechino. Inoltre permette a Mosca di incassare ottime entrate, visto il valore del bene. E questo, se vogliamo allargare il cerchio, si inserisce nella varie tipologie di aiuti indiretti che Pechino ha nei fatti fornito a Mosca in questa fase di guerra, anche solo non interrompendo le relazioni commerciali come quelle sull’energia.

 

L’uranio altamente arricchito è un materiale nucleare potenzialmente a uso militare. Tuttavia va anche detto che la terminologia “altamente arricchito” si usa per i casi in cui l’arricchimento supera il 20%, mentre per le armi serve una percentuale superiore almeno all’80. Non si sa che tipologia di questi diversi livelli di uranio lavorato viene da fornita dalla Russia alla Cina.

 

Incoerenza e mentalità

 

xi jinping vladimir putin a samarcanda 3

Va anche ricordato che uno dei terreni retorici in cui la Cina si è mossa maggiormente riguardo alla guerra russa è l’evitare l’uso di armi nucleari. È lì che il leader Xi Jinping ha trovato in più occasioni spazio di manovra per dipingere il suo Paese come una potenza responsabile. Ora sembra emergere che la Cina, tramite la Rosatom, potenzia il proprio arsenale atomico. Non è sorprendente la relazione: ciò che è interessante è come dagli Stati Uniti si marchi questa relazioni in tutti i suoi angoli e si sviluppi la contro narrazione.

 

A proposito di narrazioni: negli stessi giorni in cui Plumb denunciava al Congresso e pubblicamente anche quest’asse delle relazioni Mosca-Pechino, il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con il leader cinese Xi Jinping in occasione del suo terzo, storico mandato presidenziale, salutando il suo “contributo personale” al rafforzamento della “partnership globale” tra i due Paesi e anticipando un’ulteriore “fruttuosa cooperazione russo-cinese”.

XI JINPING E VLADIMIR PUTIN

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA