matteo salvini fucile spara

CON LA LEGGE SALVINI SI POTRÀ UCCIDERE LA SUOCERA CHE SI INTRODUCE IN CASA? - IL MAGISTRATO BRUNO TINTI FA CHIAREZZA SULLA LEGITTIMA DIFESA SU ‘ITALIA OGGI’: ‘GIÀ LA LEGGE ATTUALE FAVORISCE CHI AMMAZZA UN INTRUSO. QUELLO CHE È INELIMINABILE È IL GIUDICE. ALTRIMENTI BASTA UCCIDERE E RACCONTARE LA QUALUNQUE. CHE È PROPRIO IL SALVINI/PENSIERO. TUTTI GODONO QUANDO CLINT EASTWOOD FA SECCO IL CATTIVO. MA IL DIRITTO…’

Bruno Tinti per ‘Italia Oggi

bruno tinti

 

Facciamo chiarezza su di un punto fondamentale. La legge vigente in materia di legittima difesa consente di ammazzare il ladro che si è introdotto in casa (o in garage, in giardino, in ufficio, in magazzino, in cantina ecc.): occorre «solo» che questo tizio abbia un comportamento violento o almeno minaccioso. Sicché il popolo degli onesti gode già oggi di adeguata tutela.

 

Ciò è tanto più vero in quanto, che vi sia stata aggressione o minaccia, lo afferma in genere il protagonista della vicenda; se il ladro è morto, nessuno lo può smentire. Dunque le possibilità di «raccontarla bene» ci sono: aveva un bastone, un coltello (non è vero, gliel' ha messo in mano lui dopo averlo ammazzato); veniva contro di me con aria minacciosa (non è vero, quando è stato sorpreso è rimasto immobile); ho sparato in aria ma non si è fermato e non ho avuto scelta (non è vero, gli ho sparato mirando al corpo e, poi, ho sparato un altro colpo in aria).

 

Certo, se il morto presenta due fori di entrata nella schiena, sostenere che ci si è «difesi» diventa complicato; e se ci sono superstiti che la contano in modo diverso, qualche difficoltà a essere creduti ci potrà essere. Ma insomma, le possibilità di ammazzare un ladro impunemente sono più numerose di quello che Matteo Salvini crede.

 

Infine, quando una piena legittima difesa non è proprio sostenibile, già la legge attuale prevede correttivi a quello che, tecnicamente, dovrebbe essere considerato un omicidio volontario: è l' eccesso colposo in legittima difesa.

SALVINI FUCILE 1

 

Non c' erano le condizioni che rendevano lecito sparare al ladro ma io ho creduto che ci fossero: ho creduto che stesse per aggredirmi, che brandisse un bastone o un coltello; mi sono spaventato e ho sparato. E anche qui, attenzione: non è detto che aver creduto per errore renda automaticamente colpevoli: l' errore potrebbe essere scusabile. Notte, sonno profondo, risveglio improvviso, ombra o, peggio, ombre incombenti vicino al letto, mani che frugano nel comodino: un terrore improvviso e una reazione automatica potrebbero essere comprensibili. Così, anche in questi casi, le possibilità di ammazzare il cattivo e farla franca ci sono.

 

Quello che è ineliminabile è il giudice. Uno che raccolga la dichiarazione del vero/presunto legittimo difensore, che creda o faccia finta di credere al suo racconto, che dica (benignamente o meno) «certo, in effetti, era una situazione che rendeva ragionevole la sua reazione» ci va. Altrimenti basta ammazzare e raccontare la qualunque.

bruno tinti

 

Che è proprio il Salvini/pensiero. Dietro il suo banale slogan «la difesa è sempre legittima» ci sta proprio questo: ammazzare uno che è entrato in casa senza o contro la volontà del proprietario è cosa buona e giusta. L' unico accertamento accettabile è che appunto il cattivo (o presunto tale) sia entrato in casa (o in garage, in cantina, in magazzino ecc.): se ci lascia la pelle, bene così. Ora, è inutile nascondersi dietro un dito. Tutti, ma proprio tutti, godono come ricci quando Clint Eastwood ammazza finalmente il cattivo. Migliaia di film e libri sono costruiti sul momento catartico in cui «giustizia è fatta» e il farabutto viene sparato, pugnalato, spinto nel burrone, strangolato alla fine di una lotta disperata con il «giusto».

 

Perfino i supereroi ammazzano direttamente i cattivi infilzandoli con gli artigli di adamantio o fulminandoli con qualche raggio della morte. I nostri bambini cominciano ad apprezzare la «giustizia sommaria» fin da piccini. Insomma la cultura dominante non considera soddisfacente happy end un arresto, un processo e una condanna a X anni di prigione: bisogna proprio ammazzarlo il bastardo. Ed è evidente che Salvini non fa eccezione.

SALVINI FUCILE

 

Spiegargli che sbaglia sul piano etico e civile è fatica inutile. È un problema di cultura. Lui e quelli come lui, Ugo Foscolo non sanno chi sia e quel verso sublime «dal dì che nozze, tribunali ed are diero alle umane belve esser pietose di se stesse e d' altrui» è per loro privo di significato.

Si può provare con un esercizio di logica elementare.

Come la scrivereste una legge che impedisca al giudice di indagare sulla morte di un uomo avvenuta in una casa in cui non aveva diritto di stare? Vediamo.

 

«Chi ammazza un ladro in casa propria non commette reato».

Come si fa a stabilire che il morto era un ladro? «Chi ammazza un albanese, un marocchino, un eritreo, uno zingaro, un... va beh, un immigrato in casa propria non commette reato».

Quindi i ladri italiani non li possiamo ammazzare?

È un' ingiustizia.

 

«Chi ammazza una persona che si è introdotta in casa propria contro la sua volontà non commette reato».

Tempi durissimi per suocere, mogli o mariti divorziati, creditori insistenti, ex petulanti e via di questo passo.

fredy pacini

«Chi ammazza qualcuno che si è introdotto in casa propria e gode dell' approvazione dei vicini e del Ministro dell' Interno non commette reato».

Ecco, questa potrebbe essere una legge in linea con la cultura giuridica grilloleghista. E il primo giudice costituzionale che si azzardi a criticare è un nemico del popolo.

la rimessa di fredy pacini

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…