enrico letta carlo calenda

“LETTA E' UN INCAPACE”, “CALENDA E' UN TRADITORE” - VOLANO GLI STRACCI TRA IL "CHURCHILL DEI PARIOLI" E ENRICHETTO - IL SEGRETARIO USCENTE DEL PD HA DATO DI MATTO DOPO L’INCONTRO TRA IL SUO EX ALLEATO E GIORGIA MELONI: "IL TERZO POLO SI È PROPOSTO DI SOSTITUIRE FORZA ITALIA NELLA MAGGIORANZA" – LA REPLICA DI CALENDA: “E' UNA SPUDORATA BUGIA. ENRICO STAI SERENO” (L'ULTIMA VOLTA CHE GLIEL'HANNO DETTO, NON E' FINITA BENE...)

Carlo Bertini per “la Stampa”

 

carlo calenda enrico letta 2

Racconta Carlo Calenda: «Prima di prendere appuntamento con Meloni ho detto al Pd "vogliamo cercare di andare insieme con una proposta comune"? Ma Letta non ha risposto». Dall'invito a recarsi a braccetto a palazzo Chigi, alle accuse di tradimento, fino agli insulti. Se qualcuno vuol mettere la parola fine al rapporto travagliato tra Enrico Letta e Carlo Calenda da ieri sera è autorizzato a farlo, anche se in politica, come si sa, «mai dire mai». Fatto sta che tra l'epiteto «incapace» affibbiato da Calenda a Letta e quello di traditore, appiccicato con un giro di parole da Letta a Calenda, lo stato dei rapporti può dirsi forse esaurito, con buona pace di cosa ne sarà del candidato comune nel Lazio Alessio D'Amato.

 

ENRICO LETTA CARLO CALENDA

L'abboccamento del leader di Azione con la premier Meloni è andato così di traverso al segretario uscente del Pd, da farlo sbottare al Tg3: «Questo governo cerca disperatamente alleati con i quali sostituire quelli attuali. Ho visto che si è già proposto il Terzo Polo con Calenda per sostituire Forza Italia: loro che sono stati votati per stare all'opposizione e che invece sono già pronti a passare in maggioranza. Veramente incomprensibile».

 

ENRICO LETTA CARLO CALENDA

Ed ecco la rispostina di Calenda dallo studio di Vespa: «Fesserie di un incapace di strategia politica. L'opposizione si fa proponendo e non solo inseguendo i 5stelle e urlando no a tutto». Forse, a veder bene, potrebbe influire la stizza per essere lasciati fuori dalla partita delle ultime poltrone che contano: «Se prenderemo noi la presidenza della commissione di vigilanza Rai? Ma certo che no, hanno fatto un accordo Pd-5s», risponde Calenda a Vespa. Soffrendo l'intesa che porterebbe Lorenzo Guerini a presiedere il Copasir e un 5stelle la Vigilanza. E regalando strali anche a Forza Italia, altro partito concorrente, a cui il Terzo polo vorrebbe prosciugare il bacino di pesca. Ma ad un leader di opposizione che bolla Forza Italia come «un partito allo sbando, che produce solo rumore e problemi, perché prima fanno cadere Draghi poi boicottano il loro governo», cosa dovrebbe replicare il suo ex alleato Letta? Normale che scattino sospetti o certezze di intelligenza col nemico. «Una spudorata bugia. Enrico stai sereno. Non entro in maggioranza».

letta calendaletta calendaCARLO CALENDA ENRICO LETTA MEME letta calendaACCORDO LETTA CALENDA MEME

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…