ceccanti letta nannicini

LETTA SFIDA LA LEGA A VICENZA MA A TENER BANCO NEL PD SONO LE CLAMOROSE ESCLUSIONI DEI RIFORMISTI EX RENZIANI TOMMASO NANNICINI E STEFANO CECCANTI, COSTRETTO A CEDERE IL POSTO, A PISA, NEL COLLEGIO DI LETTA, AL SINISTRATO NICOLA FRATOIANNI – MONTA LA POLEMICA MA IL COSTITUZIONALISTA DEVE SAPERE CHE A NON VOLERLO E’ STATO IL PD TOSCANO (CHE INVECE COME CAPOLISTA HA PUNTATO FORTE SU PARRINI) - IL NODO CASINI A BOLOGNA E LE PROTESTE DEL PD CAMPANO PER LA CANDIDATURA DELLA EX SEGRETARIA DELLA CISL FURLAN...

Adriana Logroscino per corriere.it

 

ENRICO LETTA

Cinque giovani, tra i 25 e i 33 anni, rappresentativi di correnti diverse, tutti impegnati sui territori: Caterina Cerroni, Marco Sarracino, Paolo Furia, Rachele Scarpa, Paolo Romano. È una delle carte che il segretario del Pd Enrico Letta vorrebbe giocarsialle elezioni. Dovrebbero tutti essere in posizione eleggibile, anche se nelle ultime ore è partito l’assalto di quanti rischiano l’esclusione e mettono sotto accusa la strategia di Letta. La direzione che licenzierà le liste al proporzionale è in programma per oggi.

 

Il segretario dem

LA BORRACCIA DI ENRICO LETTA CON SCRITTA BELLA CIAO

Un’altra scelta strategica è la candidatura a Vicenza del segretario Enrico Letta come capolista nel proporzionale della Camera. La logica è quella di «un’incursione nel mondo leghista che ha affondato Draghi», come la definisce Letta stesso. Misurandosi in una città di provincia popolosa ed economicamente vivace in cui — questa è la scommessa dei dem — la Lega potrebbe venire ridimensionata non solo dalla concorrenza a a destra di Giorgia Meloni, ma appunto dalla scelta di Matteo Salvini di contribuire a far cadere il governo. Una scelta che ha disorientato proprio quella parte produttiva e operosa che vota Lega da quando il simbolo è sulla scheda. Letta valuterà oggi dove altro candidarsi, oltre che in Veneto.

 

Il nodo a Bologna

stefano ceccanti

Tra i tasselli che trovano la loro collocazione in casa Pd, anche la candidatura di Pier Ferdinando Casini nel collegio di Bologna. Il partito locale tenta di mettersi di traverso da giorni: sia per ragioni ideologiche sia per difendere i posti considerati tra i più sicuri in Italia per la classe dirigente emiliano-romagnola. Il nome dell’ex presidente della Camera, però, è irrinunciabile per il segretario: rappresenta un contrappeso efficace all’«attacco presidenzialista» del centrodestra.

 

Esclusi e strappi

Ma nel giorno della vigilia, saltano fuori anche clamorose esclusioni. Come quella (certa fino a ieri sera) di Tommaso Nannicini, senatore uscente, anima socialista del Pd. O del costituzionalista Stefano Ceccanti costretto a cedere il posto, a Pisa, a Nicola Fratoianni di Si.

tommaso nanniciniSTEFANO CECCANTI

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…