RIMPASTO CON GLI AVANZI - SOTTI-LETTA SPERA DI EVITARE CRISI DI GOVERNO E REINCARICO PER RIEMPIRE I POSTI VACANTI INFILANDO QUALCHE RENZIANO (FARINETTI ALL’AGRICOLTURA E DEL RIO ALLA GIUSTIZIA?) MA MATTEO NON CI STA

Alberto D'Argenio per ‘La Repubblica'

Enrico Letta accoglie le dimissioni di Nunzia De Girolamo e prende l'interim del ministero dell'Agricoltura. Una decisione che il premier ha preso con sofferenza visto il dispiacere di dover vedere lasciare il governo un'amica che non ha potuto difendere per la pressione politica nei suoi confronti.

Dispiacere che Letta ieri ha espresso alla diretta interessata via sms. Ma l'addio del ministro per Letta è anche un delicato fatto politico che complica il già accidentato percorso per il governo. A Palazzo Chigi studiano le contromisure per reggere l'urto e il piano che prende forma sembra far calare le ipotesi di un Letta bis a favore di un "rimpastino".

L'iter che si immagina tra i collaboratori del premier prevede che prima tutte le energie vengano riservate alla legge elettorale: «Sono fiducioso che un accordo alla Camera si troverà », confidava Letta che però ai suoi diceva di concordare con Renzi: «Ha ragione, se salta l'accordo sull'Italicum il governo va a casa e si va tutti al voto».

Ma il premier in cuor suo è convinto che invece l'intesa reggerà alle votazioni di Montecitorio. Il che aprirebbe finalmente alla firma da parte dei partiti di maggioranza di Impegno 2014, il nuovo patto di governo per far superare all'esecutivo i prossimi 12 mesi.

Solo dopo, intorno al 10 febbraio, si affronterà il rimpasto. Nelle ultime ore, secondo chi ha parlato con Letta, le quotazioni di un bis, con dimissioni e reincarico del premier, starebbero calando. «Troppo pericoloso - spiegava ieri un fedelissimo del premier - sarebbe la strada migliore per blindare il governo ma se Renzi non la sostiene pubblicamente non ci fidiamo a fare una crisi al buio».

Ecco allora che l'ipotesi più accreditata sarebbe quella della sostituzione dei posti ministeriali vacanti. Nove poltrone, sei da sottosegretario (lasciate dai forzisti) due da viceministro (Economia ed Esteri) e l'Agricoltura. Per la quale ieri inizialmente girava il nome del renziano Ernesto Carbone, che intercettato a Montecitorio da un collega diceva: «Non devono chiedere a me ma a Renzi, io rispondo solo a lui». Se però in serata le sue chance calavano, a salire erano quelle di Oscar Farinetti, fondatore di Eataly e sponsor del segretario.

Ma il problema è sempre lo stesso: Renzi accetterà di mettere suoi uomini nell'esecutivo per blindarlo legandosi però le mani? Tra i lettiani si pensa di sì, ma forse sarà difficile coinvolgere uomini così di peso. Se all'economia al posto di Fassina potrebbe andare Della Vedova (i montiani sono senza ministri), il renziano che sicuramente dovrebbe salire di grado è Del Rio. Visto che in caso di rimpasto senza bis l'unico ministro in carica a rischiare continua a essere la Cancellieri, questa è l'aria che si respira nel Pd, il ministro renziano potrebbe passare alla Giustizia.

 

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