incalza

FERMI TUTTI! TROVATA LA TANGENTONA PER INCALZA: 2.110 EURO! (I GIUDICI IPOTIZZANO CHE SIA PARTE DI UNA MAZZETTA DA 50 MILA) - LA LETTERA TROVATA A CASA DI PEROTTI E INDIRIZZATA A LOTTI, BRACCIODESTRO DI RENZI, SU CARTA INTESTATA DEL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

STEFANO PEROTTI A COLLOQUIO CON ANTONINO SCIACCHITANO E FRANCESCO CAVALLOSTEFANO PEROTTI A COLLOQUIO CON ANTONINO SCIACCHITANO E FRANCESCO CAVALLO

Due buste con 2mila euro in contanti e un foglietto con la contabilità delle tangenti. I carabinieri del Ros le hanno trovate in un ufficio della società Green Field System, riconducibile al manager Stefano Perotti e ritenuta il «veicolo» dei pagamenti.

 

Secondo il giudice di Firenze sono i soldi versati al funzionario delle Infrastrutture Ercole Incalza e al suo collaboratore Sandro Pacella. Per questo ha negato la scarcerazione, ma soprattutto ha sottolineato nel suo provvedimento che «il quadro indiziario nei confronti degli indagati si è ulteriormente aggravato» rispetto a 10 giorni fa.

Ercole Incalza  be9f62b1Ercole Incalza be9f62b1

 

Sono stati i documenti sequestrati dopo gli arresti a fornire, come evidenzia il gip, riscontro alle accuse di corruzione dei pm che hanno delineato un «sistema» d’azione dove Incalza era in grado di «pilotare» le gare di appalto delle Grandi opere «imponendo alle aziende una maggiorazione dei costi che andava dall’1 fino al 3% e la nomina di Perotti come direttore dei lavori».

 

LE BUSTE E I 53 MILA EURO

STEFANO PEROTTISTEFANO PEROTTI

Nell’ordinanza notificata ieri il giudice ricorda come sia «emerso con estrema chiarezza che Angelantonio Pica (attuale presidente della Green Field, ndr ) ha versato delle somme in favore di Pacella e Incalza persino lamentandosi delle loro pretese: “Siete voraci, siete come le lumache”. All’esito della perquisizione eseguita presso la società e in particolare nell’ufficio di Salvatore Adorisio (consigliere delegato, ndr ) sono state rinvenute, occultate dietro alcuni libri in una libreria, due buste contenenti complessivamente la somma di 2.110 euro in contanti.

 

All’interno di una delle due buste, insieme al denaro, è stato rinvenuto un foglio con dei calcoli numerici manoscritti, da cui si evince che la somma di denaro iniziale ammontava a 53.000 euro, da cui sono state detratte alcune somme, per un totale di 50.890. Deve pertanto ritenersi che il denaro contante rinvenuto nella busta sia la residua parte della somma sopra indicata. Si legge nell’appunto in questione di sottrazioni ripetute per importi analoghi: in particolare due sottrazioni di 13.000 euro e due sottrazioni di 9.000 euro. Esse sembrano corrispondere ai duplici versamenti reiteratamente fatti in favore di Incalza (quelli di maggiore entità) e di Pacella (quelli di minore entità)».

LUPI CONTESTATOLUPI CONTESTATO

 

LA LETTERA A LOTTI

Tra gli elementi che il giudice ritiene «gravi» c’è la lettera trovata a casa di Perotti e indirizzata al sottosegretario Luca Lotti. Nel provvedimento che conferma la detenzione in carcere, spiega infatti che le esigenze cautelari appaiono rafforzate anche dopo il rinvenimento della «lettera priva di data, scritta su carta intestata “il ministro delle Infrastrutture e Trasporti” indirizzata “all’on. Luca Lotti Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Palazzo Chigi” con la dicitura firma “Maurizio Lupi”, ma non sottoscritta, avente a oggetto la sollecitazione a fissare il calendario delle prossime riunioni del Cipe, in relazione ad alcuni interventi».

LUCA LOTTILUCA LOTTI

 

In particolare sono una trentina di cantieri — alcuni non ancora aperti — per i quali si sollecita lo stanziamento dei fondi. Quanto basta, secondo il giudice, per «ritenere che il canale di relazioni tra Perotti e i soggetti istituzionali sia ancora aperto sebbene Incalza abbia cessato l’incarico di capo della Struttura tecnica di missione» .

 

LE BUGIE DI INCALZA

Il gip spiega che Ercole Incalza non può tornare libero anche perché ha mentito, in particolare ha negato che la Green Field fosse riconducibile a Stefano Perotti e soprattutto a lui. E invece gli è stato contestato che «anche lui è stato socio formale nel 1997, proprio con Perotti; ha ricevuto ingenti somme di denaro fino al 2008 quali prestazioni di consulenza; in un periodo di tempo successivo al 2008 ha fisicamente lavorato all’interno della Green Field avendo disponibilità di una stanza; al termine del suo mandato quale capo della Struttura di missione sia tornato a lavorare alla Green Field prendendo tale decisione in totale autonomia» .

 

 

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...