liliana segre antisemitismo

FERMI TUTTI! LILIANA SEGRE NON RICEVEVA 200 INSULTI AL GIORNO…PRIMA DELL'ARTICOLO - GLI ATTACCHI ERANO 197 ALL'ANNO, CONTRO DI LEI E ALTRI EBREI FAMOSI. MA SU ''REPUBBLICA'' IL 25/26 OTTOBRE VENGONO MOLTIPLICATI PER 365, COSA CHE HA (COMPRENSIBILMENTE) FATTO INDIGNARE IL MONDO POLITICO, DA CONTE IN GIÙ. SOLO CHE POI L'ODIO E LE MINACCE SONO SCHIZZATI DAVVERO, TANTO DA FAR SCATTARE LA NECESSITA' DELLA SCORTA. UNA PROFEZIA CHE SI AUTO-AVVERA - LA REPLICA DI ''REPUBBLICA'': ''GLI INSULTI CI SONO, C'E' UN ARTICOLO DEL 'FATTO QUOTIDIANO' DEL 2018 CHE LO CERTIFICA''. QUINDI L'INCHIESTA DI DUE SETTIMANE FA NASCE DA UN ARTICOLO DEL ''FATTO'' DEL 2018??

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:

 

Gentile Dago,

cito dall’osservatorio antisemitismo

un semplice passaggio:

 

26 Ottobre 2018. Centinaia di tweet antisemiti e triviali contro Liliana Segre

«Nessuno, attualmente è più razzista delle blatte israelonazisioniste.»

Il profilo Twitter del giornale Il Fatto Quotidiano posta il 25 ottobre un articolo “Razzismo la

proposta di Liliana Segre Commissione contro odio. Serve lottare contro fascistizzazione

del senso comune” sulla proposta della senatrice Liliana Segre a creare una commissione

parlamentare che indaghi su intolleranza, razzismo ed antisemitismo, seguono centinaia di

tweet contro Liliana Segre, la maggior parte dei quali intessuti di becere offese, grevi

insulti, antisionismo ed antisemitismo.

 

Riconfermando parola per parola quanto scritto, temo sia probabile una vostra confusione

tra “atti” di antisemitismo (numero 197, secondo l’articolista) e le innumerevoli offese, minacce, insulti,

trivialità di un livello così infimo da non poter essere scritte e con un ritmo tale da aver allarmato

il Cedec.

 

Piero Colaprico

 

DAGO-REPLICA: Quindi l'inchiesta di ''Repubblica'' che ha fatto partire la gigantesca mobilitazione politica e giornalistica sull'onda dell'indignazione per i ''200 insulti che ogni giorno partono'' verso la senatrice (citiamo testualmente da ''Repubblica''), si basa su un articolo di un anno prima pubblicato dal ''Fatto Quotidiano''? E l'Osservatorio che nel suo indice degli ''atti'' antisemiti (ovviamente quelli monitorati, non quelli in senso assoluto) perché parla esplicitamente di Facebook, Twitter, specificando che non ci sono stati atti ''fisici'' di violenza o intimidazione?

 

Citiamo:

 

Nel 2018 l’Osservatorio antisemitismo della Fondazione CDEC ha registrato 197 episodi di antisemitismo, un numero nettamente superiore rispetto al 2017 ed al 2016, quando ne sono stati catalogati 130 (+ 60 %). Non sono stati segnalati episodi di violenza fisica o accertata discriminazione.  

 

133 casi sul totale dei 197 nel periodo considerato afferiscono ad internet. In dettaglio: 70 Facebook, 25 Twitter, 9 YouTube, 26 siti web, 1 WhatsApp. 

 

INSULTI A LILIANA SEGRE RACCOLTI DALL OSSERVATORIO SULL ANTISEMITISMO

Infine, Colaprico dice che le trivialità destinate alla senatrice Segre ''sono di un livello così infimo da non poter essere scritte''. Eppure lo stesso Osservatorio pubblica a corredo del suo rapporto annuale un'immagine con insulti così tremendi che non li riscriveremo qui, limitandoci a pubblicare uno screenshot. Giustamente, visto che si tratta di una denuncia dello schifo che si può trovare sui social network, non hanno censurato neanche i post più violenti. Quindi continuiamo a non capire: se Colaprico nel suo articolo cita espressamente i numeri del rapporto, e in nessuna parte nel rapporto si parla di 200 insulti al giorno, da dove arriva questo numero? 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL RAPPORTO DELL'OSSERVATORIO ANTISEMITISMO: 200 INSULTI TOTALI ALL'ANNO PER PERSONAGGI DI RELIGIONE EBRAICA (SEGRE, LERNER, FIANO, PARENZO…)

https://osservatorioantisemi-c02.kxcdn.com/wp-content/uploads/2019/09/AM_2018_annuale_28ott2019.pdf

 

L'ARTICOLO DI ''REPUBBLICA'' CHE HA SCATENATO LA REAZIONE DI TUTTO IL MONDO POLITICO, DA CONTE ALLA CASELLATI, FINO A MATTARELLA POCHI GIORNI FA. BASATO SUL RAPPORTO QUI SOPRA, MA CON NUMERI MOLTIPLICATI PER 365

 

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2019/10/26/liliana-segre-ebrea-ti-odio-quegli-insulti-quotidiani-online16.html?rss&awc=15069_1573492753_4ccd81201da554cad2cda6fcc12f2f5d&source=AWI_DISPLAY

 

 

 

Nicolò Zuliani per www.termometropolitico.it

 

Liliana Segre non riceveva 200 insulti al giorno… prima.

l articolo di pietro colaprico su liliana segre

Sabato 26 ottobre, su Repubblica, a firma di Pietro Colaprico è uscito un articolo intitolato “Liliana Segre, ebrea. Ti odio” Quegli insulti quotidiani online. All’interno cita un rapporto dell’osservatorio antisemita e sostiene che la Segre riceva 200 insulti al giorno. Il rapporto esce due giorni dopo e dice una cosa diversa; i dati si riferiscono al 2018, non al 2019. Gli episodi di antisemitismo sono 197 all’anno, non 200 al giorno.

“personaggi pubblici come Gad Lerner, Emanuele Fiano, Sandro Parenzo, Enrico Mentana e Liliana Segre sono spesso vittime di invettive antisemite, specie sui social”.

 

Antisemitismo in Italia nel 2018, pg.12

episodi antisemitismo 2018 osservatorio

Leggetelo voi e fatevi un’idea, ma non si capisce perché debba prendere solo la Segre o come 197 all’anno siano diventati 200 al giorno.

 

 

Il punto, comunque, non è questo: è il risultato.

Oggi pubblicare articoli di hatebaiting è la norma. Basta pubblicare belle donne, gente ricca e/o famosa, immigrati, ebrei, perché sotto appaiano due o tre commenti ripugnanti. Sulla pagina Facebook della testata i numeri si possono tranquillamente quintuplicare. Purtroppo o per fortuna per il mio fegato, Facebook non consente la ricerca interna con le parole chiave, ma sul sito dell’osservatorio si possono consultare alcuni campioni.

 

Il motivo per cui questo accade di più sui social e non nei siti d’informazione è da un lato la rapidità – su Facebook sei già loggato, non devi compilare campi e inserire password – e dall’altro la solidarietà della folla. Succede con qualsiasi argomento; uno legge il titolo di una notizia e non va a leggere l’articolo, bensì i commenti. Appena trova un commento che gli piace, lo replica a modo suo.

 

Quello dopo farà lo stesso, raddoppiando il carico per attirare l’attenzione.

IL NUMERO DI INSULTI ANTISEMITI 2018

È impossibile decidere se il proliferare di deiezioni digitali sia competenza più della DIGOS o del reparto di psichiatria, ma di sicuro sta avendo delle conseguenze concrete. La scorta è stata data a Liliana Segre e non a Gad Lerner, a Parenzo, a Mentana o Fiano; eppure la nostra Liliana nazionale non era presa più di mira di Gad Lerner.

 

È stata insomma una decisione emotiva costruita su un articolo emotivo scritto sulla base di commenti emotivi concepiti da scimmie emotive che ora sono ancora più emotive, sono ancora più determinate nella loro crociata farneticante, che non è l’antisemitismo o il razzismo: è l’ego.

 

liliana segre con la scorta 1

Non cambia molto, nel breve termine

Prima dell’articolo Liliana Segre non riceveva 200 insulti e non aveva bisogno di scorta, adesso è finita alla ribalta e non solo li riceve eccome, è pure diventata un bersaglio per tutti quegli animali analfabeto-psicotici che se sentono profumo di cinepresa non esitano a fare le cose più turpi e immonde col sorrisetto ebete.

 

Si potrebbe dire che è procurato allarme, ma ripeto, non è questo il punto.

Più passa il tempo, più vedo succedere questa roba, più mi convinco che la rabbia digitale trova radici nell’anonimato, non nella convinzione politica. Nel fatto che i loro autori sono persone frustrate dalla sensazione d’irrilevanza che hanno come unica valvola di sfogo un sacchettino di pietre da tirare a chi vedono come rilevante, ebrei o immigrati, destra o sinistra.

LILIANA SEGRE

 

Lo so che è difficile da far capire a chi crede nell’immagine e non nella sostanza, per cui un nazista appena si mette un corno in testa e le ali sulla schiena è un unicorno. Ma sotto la parvenza di politica oggi si cela il nemico più sottovalutato e che per questo sta prendendo piede: la solitudine e la mancanza di un confronto coi nostri simili. Ci fa sentire invisibili, ci aliena e alla fine ci fa finire davanti a un giudice che legge i nostri commenti e noi balbettiamo di non sapere cosa ci è preso.

 

E per la cronaca, questo dovrebbe valere anche per chi scrive articoli senza pensare alle conseguenze che avranno sulle persone, esponendole a rischi che prima di reinterpretare a la pénis du chien un report non correvano, e forse non avevano nemmeno bisogno di una scorta.

liliana segre

 

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…