LINGOTTI IN FUGA - TORNA A FARE IL COWBOY DE’ NOANTRI IL FURBETTO IN PULLOVERINO: “IN ITALIA CONDIZIONI INDUSTRIALI IMPOSSIBILI: POSSO PRODURRE LE ALFA OVUNQUE”

Paolo Griseri per "la Repubblica"

Senza una nuova legge sulla rappresentanza nelle fabbriche, la Fiat potrebbe produrre i nuovi modelli Alfa Romeo fuori dall'Italia. Questo perché «dopo la sentenza della Corte Costituzionale c'è un vuoto e un'incertezza. Così è impossibile lavorare e governare gli stabilimenti. Il governo ci aveva promesso di intervenire ma non si è ancora visto nulla. Abbiamo le condizioni necessarie per realizzare i modelli dell'Alfa ovunque nel mondo».

Sergio Marchionne approfitta dalla conference call con gli analisti sui dati della semestrale per chiedere con forza l'intervento del Parlamento. Una legge che stabilisca una volta per tutte chi ha titolo di avere delegati nelle fabbriche e chi no. La sentenza della Corte Costituzionale ha infatti minato alla base quella interpretazione delle regole che consentiva alla Fiat di mettere in un angolo la Fiom.

Oggi che la Consulta ha giudicato illegittima quella norma, i vertici del Lingotto ribaltano la loro strategia. Annunciano di volere proprio quella legge che fino a ieri rifiutavano di prendere in considerazione e chiedono al governo di fare in fretta. Contemporaneamente lo stesso Lingotto fa sapere che venerdì si terrà il previsto incontro con la Fiom. Una riunione ufficiale che non sembra essere stata preceduta, come molti consigliavano, da incontri informali che spianassero la strada.

A Landini Marchionne chiederà probabilmente l'impegno a rispettare gli accordi approvati dalla maggioranza dei lavoratori anche nel caso non vengano considerati positivamente dalla Fiom. A Marchionne i metalmeccanici della Cgil risponderanno plausibilmente che sono disposti a rispettare tutti gli accordi approvati da un referendum tra i lavoratori interessati. Al governo la Fiat chiede di fare una legge che preveda sanzioni per i sindacati che non rispettano gli accordi.

Un punto al quale la Cgil e il Pd difficilmente potranno acconsentire. Il primo avvio della discussione sulla nuova legge è stato ieri in Commissione alla Camera, calendarizzato per iniziativa di Giorgio Airaudo di Sel. Sono in campo, oltre alle proposte di Sel, i progetti presentati da Damiano (Pd), Polverini (Pdl). Elementi nuovi potrebbero emergere oggi al ministero dello Sviluppo dov'è in programma l'incontro sul futuro di Termini Imerese e dove si incontreranno il ministro Zanonato e il manager delle relazioni sindacali Fiat, Paolo Rebaudengo.

Lo stallo negli investimenti di Fiat arriva mentre i conti del gruppo sembrano invertire le tendenze dell'ultimo periodo. Con la Chrysler che lima le previsioni sulle vendite di fine anno e riduce fino a 3,3 miliardi di dollari (da 3,8) le ipotesi di utile così provocando in mattinata il crollo del titolo Fiat (fino a - 4,76%). E con il secondo trimestre dell'Europa che comincia a ridurre le perdite, dimezzandole rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «L'Europa non migliorerà fino al 2015», dice Marchionne ma è un fatto che non peggiora come qualche tempo fa. Il risultato è che per il gruppo di Torino l'utile netto del trimestre sale a 435 milioni da 239, l'utile della gestione ordinaria passa a 1,029 miliardi contro 947 milioni e i ricavi salgono a 22 miliardi da 21.

 

SERGIO MARCHIONNE jpegSERGIO MARCHIONNE SERGIO MARCHIONNE CHRYSLERalfa romeogiorgio airaudo fiom

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)