re carlo liz truss

LIZ TRUSS IMBRIGLIA RE CARLO E NON LO MANDA ALLA "COP27" - LA NEOPREMIER HA VIETATO A RE CARLO DI ANDARE ALLA CONFERENZA SUL CLIMA A SHARM EL-SHEIK. IL SOVRANO È RIMASTO “PERSONALMENTE DELUSO” - SUL TEMA DOWNING STREET E IL RE SI SCONTRERANNO PIÙ VOLTE VISTO CHE L'ULTRACONSERVATRICE TRUSS SI PREPARA AD ALLENTARE LE REGOLAMENTAZIONI IN MATERIA DI AMBIENTE (RE CARLO È UN FERVENTE ECOLOGISTA) CON IL RISCHIO DI MANDARE AL MACERO ANCHE IL CLIMA OLTRE CHE L’ECONOMIA BRITANNICA

Luigi Ippolito per www.corriere.it

re carlo 1

 

Primo scontro fra il nuovo re Carlo III e la neopremier britannica Liz Truss: stando a quanto rivelato dal Sunday Times, la leader del governo avrebbe vietato al sovrano di andare alla Cop27, la Conferenza sul clima in programma a novembre a Sharm el-Sheik.

 

Fonti vicine a Carlo citate dal giornale hanno fatto sapere che il re è rimasto «personalmente deluso» in quanto «si era già organizzato» per andare alla Conferenza, dove avrebbe presentato una serie di iniziative legate alla sostenibilità: ma da Downing Street sottolineano che non c’è stata nessuna lite e che l’atmosfera dell’udienza durante la quale la premier ha comunicato la sua decisione è rimasta cordiale.

 

il video di amarcord produzioni su carlo e il portapenne 4

Tuttavia è facile immaginare che la convivenza fra Carlo e Liz Truss rischia di essere accidentata: lui è da sempre un campione dell’ecologismo, mentre il nuovo governo si prepara ad allentare le regolamentazioni in materia di ambiente e si teme che possa abbandonare l’obbiettivo di decarbonizzare l’economia entro il 2050.

 

re carlo

Tuttavia il re si è piegato subito al diktat di Downing Street: dopotutto, nel suo primo discorso alla nazione, il nuovo sovrano aveva promesso di «mantenere i principi costituzionali al cuore della nostra nazione» e aveva ammesso che «non mi sarà più possibile dedicare così tanto tempo ed energie alle cause che mi sono care». Un riconoscimento che il suo attivismo da principe del Galles, che lo aveva visto intervenire dall’ambiente all’architettura alla caccia alla volpe, non sarà più sostenibile ora che è salito al trono.

liz truss al funerale della regina elisabetta

 

Ma le idee di Carlo non sono un mistero per nessuno: e dall’ambiente al dialogo interculturale la sua è decisamente una sensibilità progressista che rischia di scontarsi con l’ideologia ultra-conservatrice di Liz Truss. Un qualcosa che richiama alla memoria il clamoroso dissidio fra la regina Elisabetta e Margaret Thatcher sulla questione delle sanzioni al Sudafrica dell’apartheid: perché la Corona, pur politicamente neutrale, quando vuole sa come farsi sentire.

Liz Truss 4

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…