UNA CATTIVA COMPAGNIA - L’IMPRENDITORE LOCATELLI SPUTA IL ROSPO: PAGÒ UN MLN € ALLA COMPAGNIA DELLE OPERE PER RISTRUTTURARE LA CHIESA DI CL A BERGAMO - SECONDO I PM, ROSSANO BRENO E LUIGI BRAMBILLA, INTASCATE LE MAZZETTE, FECERO DA TRAMITE FRA LOCATELLI E LA REGIONE LOMBARDIA PER AVERE L’AUTORIZZAZIONE ALLA DISCARICA D’AMIANTO, FALSIFICANDO I DOCUMENTI...

Sandro De Riccardis per "la Repubblica"

«Ho pagato un milione di euro in lavori alla scuola di Comunione e liberazione per avere il via libera alla discarica». Eccolo, l'importo completo della tangente. Oltre ai duecentomila euro in contanti e in finte consulenze per Rossano Breno e Luigi Brambilla, presidente (da ieri dimissionario) ed ex vicepresidente della Compagnia delle Opere di Bergamo, l'imprenditore Pierluca Locatelli ha ammesso di fronte ai pm Alfredo Robledo, Antonio D'Alessio e Paolo Filippini, di avere pagato un milione per ristrutturare gratuitamente un'ala della scuola Imiberg di Bergamo, nel cui direttivo c'è lo stesso Breno.

Per Locatelli, arrestato a novembre dell'anno scorso per la tangente da centomila euro all'allora assessore regionale lombardo Franco Nicoli Cristiani, quei lavori edili erano la seconda condizione da soddisfare per ottenere l'autorizzazione alla discarica d'amianto di Cappella Cantone, in provincia di Cremona. «Ho pagato la Compagnia delle Opere - ha detto in un interrogatorio - quell'autorizzazione era un atto che mi spettava di diritto, ma ho dovuto pagare».

Ai due esponenti della Cdo, indagati per corruzione, l'imprenditore bergamasco avrebbe pagato invece un totale di 210mila euro: 25mila in contanti e 185mila in finte consulenze. Ieri, Breno ha rassegnato le dimissioni dai vertici dell'associazione. «Ho sempre cercato di agire nel rispetto delle regole - ha scritto in una nota - ne è testimonianza la mia vita e il mio impegno nelle opere caritative ed educative».

La delibera per la quale sarebbero state pagate tangenti è stata approvata dalla giunta regionale lombarda, lo scorso aprile, «su proposta del presidente Roberto Formigoni» senza che poi venisse portata in consiglio. In più non è mai apparsa sul Bollettino ufficiale della Regione. Ieri Formigoni ha difeso il provvedimento. «È perfettamente legittimo ed è stato approvato all'unanimità dalla giunta - ha detto - l'atto è stato impugnato davanti al Tar di Brescia che non ha concesso la sospensione e che ora deve pronunciarsi». Formigoni si è detto «dispiaciuto per gli amici implicati nella vicenda. Un avviso di indagine non è una condanna ma un'ipotesi».

La lista degli indagati intanto si allunga. Se oltre alle richieste dell'assessore Pdl si sono dovute soddisfare quelle di un secondo gruppo di potere come Cl - ragionano gli investigatori - è perché in Regione bisognava "ammorbidire" anche funzionari e burocrati vicini a Cl. Per questo Breno e Brambilla vengono definiti «mediatori presso i pubblici ufficiali della Regione Lombardia».

Le intercettazioni avevano già svelato nei mesi scorsi i rapporti di Locatelli con alcuni politici, come l'assessore ciellino Marcello Raimondi: Brambilla parlava di lui al telefono con un collaboratore di Locatelli e assicurava un intervento presso il politico: «Lo vedo stamattina, gli dico che va tutto bene e gli do l'ennesimo input sulla velocità». Ora però gli investigatori stanno verificando, oltre a quella su Cappella Cantone, un'altra decina di delibere: provvedimenti che hanno avuto un iter analogo - approvate dalla giunta regionale e non dal consiglio - sempre in tema ambientale, e riguardanti lo smaltimento dell'amianto.

L'istituto bergamasco, intanto, si dichiara «estraneo» alla vicenda. «Imiberg non è sottoposta ad alcuna indagine, non ha subito perquisizioni», precisa l'istituto. I lavori sono stati effettuati da Locatelli perché «ha effettuato fin dal 2001 donazioni nel solco di una millenaria tradizione cristiana di beneficenza, gratuità e lavoro volontario».

Nel decreto di perquisizione degli uffici delle società di Breno e Brambilla, gli investigatori parlano di «diretto coinvolgimento» dei due esponenti della Cdo, affinché «gli amministratori della Regione Lombardia con cui sono "in contatto" favorissero con atti contrari ai doveri d'ufficio, gli interessi di Locatelli e l'ottenimento dell'autorizzazione regionale per Cappella Cantone». Secondo gli atti dell'inchiesta, Breno e Brambilla avrebbero usato gli uffici delle loro società Medoberg e Custodia per stringere «accordi criminosi» con l'imprenditore bergamasco e per «emettere documentazione contabile e contrattuale» per giustificare il pagamento delle tangenti.

 

nicoli cristianiROBERTO FORMIGONI Pierluca LocatelliROSSANO BRENO LUIGI BRAMBILLA COMPAGNIA DELLE OPERE IL PROCURATORE AGGIUNTO DI MILANO ALFREDO ROBLEDO Compagnia delle Opere

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO