londra non È una citta per bianchi - campagna di comunicazione del sindaco

LONDRA NON È UNA CITTÀ PER BIANCHI – IL SINDACO DELLA CAPITALE INGLESE, SADIQ KHAN, È FINITO NELLA BUFERA PER UNA FOTO SCELTA PER LE LINEE GUIDA SULLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE, IN CUI SI VEDE UNA FAMIGLIA DI BIANCHI CON LA DIDASCALIA: “NON RAPPRESENTANO I VERI LONDINESI” - KHAN, LABURISTA, MUSULMANO DI ORIGINI PACHISTANE, HA PROVATO A SCUSARSI MA LA FRITTATA ORAMAI È FATTA…

Estratto dell'articolo di Mauro Zanon per “Libero quotidiano”

 

LONDRA NON È UNA CITTA PER BIANCHI - CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE DEL SINDACO

«Doesn’t represent real Londoners»: non sono veri londinesi. Lo scorso 19 agosto, sul sito ufficiale della Greater London Authority (l’ente pubblico che amministra Londra ed è composto dal sindaco laburista Sadiq Khan e i 25 membri dell’Assemblea londinese), è stata pubblicata una foto che ritrae una famiglia di londinesi: un uomo e una donna passeggiano lungo il Tamigi con il Parlamento sullo sfondo, tenendo per mano i loro due figli, un bambino e una bambina, tutti bianchi.

 

Niente di strano a prima vista, ma sotto lo scatto una curiosa didascalia recita: «Doesn’t represent real Londoners». È bufera nel Regno Unito contro il primo cittadino di Londra, Sadiq Khan, musulmano, di origini pakistane e idolo delle sinistre europee.

 

Una bufera scatenata dal commento razzista aggiunto sotto uno scatto che ritrae una normale famiglia di Londra e che si trovava, prima di essere rimosso, all’interno di una guida curata dai consiglieri per la comunicazione di Khan intitolata “Look Book – Mayor of London Brand Guidelines”.

 

LONDRA NON È UNA CITTA PER BIANCHI - CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE DEL SINDACO

Il sindaco laburista, sotto il fuoco incrociato delle critiche, ha provato a scusarsi attraverso il suo portavoce, parlando di svista: «La didascalia della foto è stata aggiunta per errore da un membro del personale e non riflette l’opinione del sindaco. Il documento è stato ora rimosso dal sito web ed è in fase di revisione per garantire che il linguaggio e la guida siano corretti». […]

 

Dal sito, per l’imbarazzo e le polemiche suscitate, è stata rimossa l’integralità della guida che non riteneva una famiglia bianca formata da un padre, una madre, un figlio e una figlia bianchi rappresentativa dei veri londinesi. […]

 

Brendan O’Neill, opinionista dello Spectator, ha chiesto di immaginare anche solo per un secondo cosa sarebbe accaduto «se il sindaco di Londra fosse stato un Tory e il suo sito web presentasse la foto di una famiglia nera accanto alle parole: Doesn’t represent real Londoners», «se questo sindaco di destra avesse avuto strane regole sul branding, una delle quali era che le immagini ritraenti giovani famiglie nere non dovrebbero essere utilizzate nella pubblicità relativa al sindaco perché queste persone, con la loro pelle scura, non riflettono la nostra visione di Londra»: ci sarebbero stati i telegiornali in edizione speciale, i dossier sui giornaloni, e per un mese non si sarebbe parlato d’altro. […]

cressida dick sadiq khan

 

Non è la prima volta che il sindaco di Londra fa parlare di sé perle sue ossessioni etniche. Nel settembre del 2020, nel pieno del periodo Black Lives Matter, annunciò la nascita di una Commissione per la diversità nello spazio pubblico, perché troppe strade, piazze e luoghi pubblici, a sua detta, erano intitolati ai “bianchi” e bisognava allinearsi alla nuova composizione etnica e culturale di Londra

cressida dick sadiq khan SADIQ KHAN

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…