VIOLANTE 1 A VIOLANTE 2: “FACCIO DA SOLO” – LUCIANO VIOLANTE, ASCOLTATISSIMO “CONSIGLIORI” DELLA DUCETTA, LASCIA LA GUIDA DELLA FONDAZIONE LEONARDO. NE FONDERÀ UNA TUTTA SUA. NON CONDIVIDE LA NUOVA LINEA VOLUTA DALL'AD ROBERTO CINGOLANI: “HO CAPITO CHE NON C’È BISOGNO DI ME. CINGOLANI PUNTA SULLA COMUNICAZIONE INTERNA, NON È IL MIO LAVORO” – ASSICURA DI NON AVERE INFORMATO GIORGIA: “PERCHÉ AVREI DOVUTO?” – “IL FOGLIO”: “FINORA IN FDI SI DICEVA: ‘VIOLANTE PUÒ STARE IN FONDAZIONE QUANTO VUOLE. PER MELONI, VIOLANTE NON SI TOCCA. POTREBBE PERFINO FARE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA’. INVECE LASCIA…”
Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “il Foglio”
GIORGIA MELONI LUCIANO VIOLANTE
Giorgia Meloni sta per perdere il “cosacco”, il comunista-destro, l’amico falce, diritto e martello. Luciano Violante lascia la Fondazione Leonardo. Ne avrà una sua. Violante, è vero che lascia l’incarico di presidente della Fondazione? “E’ vero, a fine mandato, vado via”. Perché? “Perché ho capito che non c’è bisogno di me. Perché Leonardo, il suo ad, ha un progetto diverso che non condivido. Senza polemiche, farò altro”.
Meloni lo sa? “Non ho informato la premier”. Come sono i suoi rapporti con l’ad della partecipata di stato, Roberto Cingolani? “Eccellenti. Al punto che mi permette di portare via i progetti”. Va via e si porta i progetti? “Sì”. E che significa? “O che quei progetti non interessavano o che Cingolani è un uomo cortese”.
Dopo cinque anni sta per concludersi l’esperienza di Violante alla Fondazione Leonardo, la Fondazione della partecipata che opera nel settore difesa e aerospazio. Lascerà alla scadenza, a fine anno. Va via dopo la riorganizzazione, il nuovo corso promosso dall’ad Cingolani. I risultati economici premiano l’ad, fortemente voluto dalla premier.
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giorgia meloni luciano violante convegno sul premierato
Per i mercati la scelta di Meloni è stata vincente ma Meloni cosa dice dell’addio del suo “caro Luciano”, dell’ex presidente della Camera, la figura che cita come riferimento, suo protettore quando parla di riforme, suo compagno di riflessioni?
Leonardo ha due fondazioni. Una è Med-Or, presieduta da Marco Minniti, l’altra è quella che dirige Violante e che si occupa di nuove frontiere, spazio, metaverso, analisi scientifiche. Con la nomina di Cingolani è cambiata la natura della Fondazione più orientata sulla brand identity, sulla comunicazione interna.
Violante, quali sono i progetti che non condivide? “Leonardo vuole puntare, legittimamente, sulla comunicazione interna. Io quel lavoro non lo so fare. Non è il mio. Nulla di male”. I suoi rapporti con Cingolani come li definisce? “Eccellenti. Finisce un’esperienza, ne inizia un’altra. Farò una nuova fondazione e con me verranno ricercatori della Fondazione Leonardo, un nucleo”.
IL CONSIGLIORI - VIGNETTA BY MACONDO
E’ vero che i costi della Fondazione fossero alti, oltre due milioni e mezzo di euro? “Non metto in dubbio i costi. Se si vogliono ridurre, si faccia, ma insieme ai costi bisogna anche guardare alla resa che è stata altissima”.
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Violante, da quanto tempo conosce Meloni? “L’ho vista crescere politicamente sin da quando era vicepresidente della Camera”. Vi volete bene, si vede, lo sanno tutti. “Ci stimiamo”. E però, va via, addirittura avrà un’altra fondazione, davvero non ha chiamato Meloni? “Perché avrei dovuto?”.
LUCIANO VIOLANTE GIORGIA MELONI
In FdI prima di questa intervista si diceva: “Violante può stare in Fondazione quanto vuole. Per Meloni, Violante non si tocca. Per Meloni, Violante potrebbe perfino fare il presidente della Repubblica”. Ma Violante lascia e ragionando in FdI c’è solo uno, a destra, che, per caratura, può occupare il posto che lascerà Violante in Fondazione: Gianfranco Fini.
[…] Se i progetti sono così importanti, Cingolani è stato dunque solo cortese permettendogli di portarli via, è corretto? “Cortese”. Ha detto che i vostri rapporti sono eccellenti, giusto? “Lo confermo. Eccellenti. Perché? Pensa il contrario?”.
GIORGIA MELONI LUCIANO VIOLANTE THE CIVIL SERVANT - VIGNETTA BY MACONDO