“ANDAI DA BERLUSCONI A SPIEGARGLI CHE NON AVREMMO TOCCATO LE SUE TV” - LUCIANO VIOLANTE RICORDA L’INCONTRO CON IL CAV NEL 1994, SUBITO DOPO LA CADUTA DEL SUO PRIMO GOVERNO, PER CHIEDERGLI DI SOSTENERE IL NASCENTE GOVERNO DINI: “SAPEVAMO CHE NON CI SAREBBE STATO UN GOVERNO POLITICO E FUI MANDATO DAL SEGRETARIO DEL MIO PARTITO, D’ALEMA, A PARLARE CON BERLUSCONI DEL GOVERNO DINI. GLI DISSI: VISTO CHE CI SAREBBE STATO UN GOVERNO TECNICO, NON AVREBBE MAI FATTO LE GRANDI RIFORME. TRA QUESTE, OVVIAMENTE, NEMMENO QUELLA DELLE TELEVISIONI E DEL CONFLITTO D’INTERESSI” - E SILVIO A QUEL PUNTO…
SILVIO BERLUSCONI LUCIANO VIOLANTE
Estratto dell’articolo di Gia. Sal. per il “Fatto quotidiano”
Non vuole parlare di Silvio Berlusconi, […] Ma quel suo discorso alla Camera del 28 febbraio 2002 è passato alla storia come l’emblema del cosiddetto “inciucio” andato avanti per anni tra il centrosinistra e il berlusconismo perché, disse a Montecitorio rivolgendosi ai colleghi del centrodestra, Berlusconi “sa per certo che gli è stata data la garanzia piena – non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio di governo – che non sarebbero state toccate le televisioni”.
GIORGIA MELONI LUCIANO VIOLANTE
Quell’episodio, Luciano Violante oggi vuole spiegarlo. […] Era il 2002 e Violante, allora capogruppo alla Camera dei Democratici di Sinistra sconfitto alle elezioni di un anno prima contro Berlusconi, prese la parola a Montecitorio durante un dibattito parlamentare per spiegare perché il suo partito non poteva essere accusato di “regime” negli anni precedenti in cui avevano governato Romano Prodi e Massimo D’Alema: “Se dovessi applicare i vostri criteri, quelli che avete applicato voi nella scorsa legislatura contro di noi, che non avevamo fatto una legge sul conflitto di interessi, non avevamo tolto le televisioni all’onorevole Berlusconi...”, disse Violante.
IL DISCORSO DI SILVIO BERLUSCONI PER LA DISCESA IN CAMPO IN POLITICA NEL 1994
E ancora: “Voi ci avete accusato di regime nonostante non avessimo fatto il conflitto di interessi, avessimo dichiarato eleggibile Berlusconi nonostante le concessioni… Durante i governi di centrosinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte. Dunque, non c’è stata alcuna operazione di questo genere”.
Dopo quel discorso, Violante è stato accusato di essere il rappresentante principale di un centrosinistra che per vent’anni ha rinunciato a fare una vera opposizione a Berlusconi. E oggi l’ex presidente della Camera, che è diventato anche uno dei principali consiglieri della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricorda così quell’episodio: “Era la fine del 1994, il primo governo Berlusconi stava cadendo […] sapevamo che non ci sarebbe stato un governo politico subito dopo e quindi fui mandato dal segretario del mio partito (Massimo D’Alema, ndr) a parlare con Berlusconi del governo Dini che stava per nascere”.
In sostanza, Violante andò a chiedere a Berlusconi di sostenere l’ex ministro del Tesoro Lamberto Dini (che si sarebbe insediato a inizio gennaio 1995) con un grande governo di unità nazionale: “[…] gli dissi […]: visto che quello successivo sarebbe stato un governo tecnico, non avrebbe mai fatto le grandi riforme. Per quelle, infatti, sarebbe servita una maggioranza politica con un mandato elettorale. Tra queste, ovviamente, nemmeno quella delle televisioni e del conflitto d’interessi”.
L’ex presidente della Camera spiega che quel discorso “non valeva in assoluto, da quel momento in poi” ma solo “per la contingenza del governo tecnico di Dini”. […] Berlusconi decise di dare l’appoggio esterno di Forza Italia al governo Dini. E forse non fu un caso. Un anno dopo, era il 1996, in seguito alle elezioni con cui Prodi batté Berlusconi per la prima volta, Violante diventò presidente della Camera. […]