luigi di maio rousseau regionali

“LO AMMETTO, IL MOVIMENTO È IN UN MOMENTO DI DIFFICOLTÀ” - ALLA FINE DI MAIO SI È SVEGLIATO E HA SVELATO IL SEGRETO DI PULCINELLA, PER GIUSTIFICARE IL VOTO SU ROUSSEAU PER CONGELARE IL M5S DALLE REGIONALI DI GENNAIO – IL PATTO DI DESISTENZA CON IL PD PERÒ FA INCAZZARE LA BASE, SOPRATTUTTO IN EMILIA ROMAGNA - E SULLA PIATTAFORMA C’È IL SOLITO QUESITO BIRICHINO, CHE PUZZA TANTO DI MANIPOLAZIONE… – VIDEO

 

 

 

 

Da www.repubblica.it

 

luigi di maio a l'aria che tira 1

Gli iscritti alla piattaforma Rousseau votano fra le polemiche per decidere se partecipare o meno alle prossime elezioni regioni in Calabria ed Emilia Romagna. Ed è una spia che "il Movimento è in un momento difficoltà". "Lo ammetto prima di tutto io - dice il leader Luigi Di Maio assediato dalle contestazioni - c'è bisogno di mettere a posto alcune cose", spiega.

 

La votazione su Rousseau

Sul blog delle Stelle la comunicazione della votazione: "Dalle ore 12 alle ore 20 di oggi, giovedì 21 novembre, gli iscritti del Movimento 5 stelle sono chiamati a votare sulla piattaforma Rousseau per decidere se il Movimento 5 stelle debba osservare una pausa elettorale fino a marzo per preparare gli Stati Generali evitando di partecipare alle elezioni di gennaio in Emilia-Romagna e Calabria".

 

IL QUESITO DI ROUSSEAU SULLE REGIONALI IN EMILIA E CALABRIA

Il capo politico all'Aria che tira, su La 7, aggiunge: "Di solito preferisco non votare ma chiedere al M5s quale sia la direzione da prendere. Gli uomini soli al comando diventano dei palloni e poi scoppiano. Io credo che le decisioni importanti vanno prese con gli iscritti. I più grandi errori li ho commessi scegliendo da solo".

 

La crisi del M5s

Ma in serata lo stesso Di Maio ammette: "Abbiamo bisogno di un po' di tempo, come Movimento, per rigenerare obiettivi, organizzazione e identità, ma se ci sono elezioni ogni due mesi, questo è impossibile. Allora, se vogliamo fare degli Stati generali, ma veri e che diano uno shock positivo, abbiamo bisogno di un po' di tempo. Il team del futuro si insedia il 15 dicembre, da allora sarà  impegnato a organizzare gli Stati generali".

 

IL QUESITO ROUSSEAU PER IL GOVERNO CON IL PD

Stesso concetto ribadito su Facebook dal ministro %s Vincenzo Spadafora: "Fermiamoci a riflettere su come migliorare il M5s - il suo invito - anche alla luce dei risultati elettorali che non ci hanno premiato a livello locale, e su come rilanciare con nuove idee la nostra visione dell'Italia per i prossimi 10 o 20 anni".

 

In Calabria lascia il coordinatore

IL QUESITO ROUSSEAU PER IL GOVERNO CON LA LEGA

Ma la base è inquieta, e non solo. I militanti e i parlamentari fanno sentire il loro dissenso. Ieri sera il deputato Riccardo Tucci aveva detto senza mezzi termini "è una porcheria". Per Massimo Misiti, deputato 5s, il voto online "mortifica noi parlamentari e il lavoro che abbiamo fatto nell'affannosa ricerca di un candidato autorevole da candidare alla presidenza". Intanto, Paolo Parentela annuncia le dimissioni da coordinatore della campagna elettorale in Calabria: "Con il voto di oggi su Rousseau, i vertici del Movimento 5 Stelle - accusa - scelgono di non scegliere, deludono le migliaia di attivisti calabresi che con sacrifici e rischi hanno sempre lavorato sul territorio, ignorano il percorso che abbiamo già avviato e scaricano su tutti gli iscritti la responsabilità di una scelta inquadrata in termini profondamente sbagliati".

 

 

La rivolta dell'Emilia

luigi di maio a l'aria che tira 2

Accuse che si moltiplicano. In un messaggio postato sulla pagina Facebook dei Cinque Stelle dell'Emilia-Romagna si legge: "Il Movimento sta attraversando una fase di cambiamento. Ma mandare i cittadini nelle istituzioni è nel suo dna. Per questo vi invitiamo a votare 'no' al quesito proposto su Rousseau per permettere la presentazione della lista M5s alle prossime Regionali. Tanti attivisti e portavoce in questi mesi hanno manifestato la volontà che il M5s si presenti".

 

LUIGI DI MAIO ROUSSEAU BY TERRE IMPERVIE

Sulla stessa lunghezza d'onda le parole del deputato calabrese Francesco Forciniti, che parla di votazione "umiliante" con "un preavviso a dir poco ridicolo": "Sarò esplicito - insiste - se ci sarà impedito di partecipare alle prossime elezioni regionali si sarà consumato un subdolo gioco di palazzo per lasciare al Pd qualche possibilità in più di salvare le proprie poltrone emiliane, con l'illusione da parte di qualche stratega romano che questo possa rafforzare il governo giallorosso". Poi la questione della formulazione del quesito.

 

rousseau voto sul processo a salvini 4

 "E' di una scorrettezza allucinante, perché indirizza l'esito del voto in maniera palese. Io non sarò complice di quella che sarebbe una svendita inaccettabile della nostra regione in nome di interessi altri che non sono certo i nostri, un tradimento che non possiamo e non dobbiamo riservare a tanta gente libera e onesta che ripone fiducia e speranze in noi, in una terra difficile come la Calabria".

 

Le accuse al leader

luigi di maio a l'aria che tira 3

Insomma, attacchi multipli dai terrotori, che il leader del Movimento però respinge. Difendendo la decisione di affidarsi alla piattaforma, citata come semplice prassi. "Mi si addita come quello che vuole far cadere il governo - dice - ma lo fanno per spaccare la maggioranza e il Movimento cinque stelle. Non c'è bisogno di pretesti, quando non ci andranno più bene le cose lo diremo alla luce del sole. Non capisco perché ogni volta che il Movimento decide in rete, si parla di spaccatura. Ma oggi sono gli iscritti che si stanno esprimendo, è a loro che dobbiamo tutti noi che siamo qui a Roma".

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

 

Le voci dalle regioni

Le proteste però non si placano. Il parlamentare calabrese Francesco Sapia sbotta: "Assurdo, non si può far decidere sulla piattaforma Rousseau se il M5S in Calabria debba partecipare o meno alle prossime competizioni regionali. Ho sputato sangue per il Movimento adesso mi sento tradito. Non mi nascondo dietro nessuna logica di partito".

 

Per Anna Laura Orrico "la Calabria ha bisogno di avere un rappresentante del M5s all'interno del Consiglio regionale, così come avrebbe bisogno di avere un presidente e una giunta regionale a 5 stelle, capaci di possedere una visione e avviare un concreto percorso di rinascita per quella che è da sempre considerata la Cenerentola d'Italia. Se dicessi di essere d'accordo con la decisione presa dal capo politico - e da chi oggi ricopre ruoli nel gruppo dirigente all'interno del Movimento - di ricorrere alla votazione su Rousseau per decidere del destino di due regioni profondamente diverse, mentirei", sottolinea la parlamentare.

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

 

La piattaforma contestata

Dunque nel mirino c'è la formulazione del quesito. E il tentativo, secondo i contestatori di confondere le acque per indurre in errore i militanti che voteranno. Polemiche e proteste che ieri notte Luigi Di Maio, durante una cena con i parlamentari non è riuscito a rintuzzare. "Vediamo quello che decideranno gli iscritti, non mi aspetto niente", si limita a dire il presidente della Camera Roberto Fico. Nel frattempo la protesta si allarga. "Credo sia importante fugare ogni dubbio sulla mia posizione relativa alla votazione di oggi su Rousseau - dice il senatore emiliano Gabriele Lanzi - siamo portavoce e come portavoce abbiamo rappresentato al capo politico quanto i territori hanno espresso in merito alla partecipazione alle regionali.

luigi di maio a l'aria che tira 4

 

Esserci! E' l'unico messaggio che abbiamo trasmesso". "Nell'ultimo incontro avuto con il capo politico - prosegue - ci attendavamo un via libera immediato, anche sulla base dei report prodotti per rappresentare quanto lui stesso ci aveva precedentemente chiesto. Solo come ultima ratio chiedemmo di far decidere agli iscritti sulla nostra piattaforma Rousseau precisando però di riservare la consultazione solo gli iscritti della Regione. Perché un iscritto piemontese o uno pugliese dovrebbe negare la partecipazione al voto regionale in una regione diversa dalla sua?".

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…