luigi di maio

RETROMARCIA A CINQUESTELLE - DOPO AVER LETTO DELL’ASSE TRA ROBERTO FICO E DAVIDE CASALEGGIO CONTRO LA SUA LEADERSHIP, LUIGI DI MAIO FA DIETROFRONT SULL’IPOTESI DI INCORONAZIONE: “NESSUNO AVRÀ PIÙ POTERI. IL LEADER RESTA GRILLO”

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

luigi di maio dimartediluigi di maio dimartedi

«Non ci sarà nessun voto online su di me. Il garante del Movimento resta Grillo e il testamento di Casaleggio è il nuovo sistema operativo, Rousseau». Il Frecciarossa delle tre del pomeriggio sta per lasciare Milano quando trafelato, quasi all’ultimo momento, Luigi Di Maio sale sulla carrozza numero cinque. Con lui ci sono Alessandro Di Battista e il senatore Nicola Morra. Altri parlamentari sono qualche vagone più in là.

 

«Non dichiaro niente», dice il vicepresidente della Camera voltando le spalle. Il treno parte, sui telefonini dei due esponenti del direttorio scorrono le immagini del funerale. Di Maio si sofferma su quella in cui abbraccia i quattro compagni.

luigi di maio alessandro di battista roberto ficoluigi di maio alessandro di battista roberto fico

 

«Che bello che è stato il grido onestà», racconta Di Battista a chi lo chiama al telefono. Condividono sulle pagine Facebook il post di Beppe Grillo che saluta l’amico Gianroberto. Sono ancora in abito scuro e giacca e cravatta, vanno al bar per parlare tranquilli. Al ritorno, però, la tensione si scioglie.

 

Luigi Di Maio, sembra arrabbiato.

«Sono solo stanco».

 

Preoccupato per le diverse visioni emerse nel Movimento?

«Leggo che Davide e Roberto (Casaleggio e Fico, ndr) sono contro di me. Ma non esiste. Si scrive di un voto on line e anche questo non esiste».

LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO

 

Eppure ci sono parlamentari, anche a lei vicini, che parlano della necessità di un voto che confermi subito la sua leadership.

«Ma un voto per fare cosa? Sono tre anni che si parla della mia incoronazione. A ogni Italia a 5 Stelle (le manifestazioni ndr). Mi avete rovinato quei momenti».

 

Quindi come si va avanti? Come si riempie il vuoto lasciato dal cofondatore?

«Noi ora dobbiamo pensare a vincere a Roma. Dobbiamo concentrarci sulle amministrative. Continuare a lavorare».

 

davide casaleggiodavide casaleggio

Parla come Roberto Fico.

«Roberto lo dipingete come un duro, un “ortodosso”, e invece è quello che più sta vicino a tutti noi».

 

Di Battista apre gli occhi, interviene anche lui: «Roberto è il più pragmatico di tutti, sa cosa bisogna fare e quando farla».

 

Quindi non ci saranno nuovi ruoli. Una specie di “segreteria politica”?

Stavolta è Di Maio a riprendere la parola: «Non ci sono caselle vacanti».

 

Casaleggio prendeva le decisioni finali su molte cose. Chi lo farà al suo posto?

davide casaleggio 5davide casaleggio 5

«Le decisioni su alcuni temi, come la certificazione delle liste, le prendevano Gianroberto e Beppe insieme. E Beppe c’è. Avevamo due garanti, adesso ce n’è uno, ma Davide ci darà una mano. Prenderà il posto del padre. È stato lui a sviluppare Rousseau».

 

Rousseau è il vostro nuovo sistema operativo. Ma esiste un testamento di Casaleggio?

«È Rousseau il testamento».

 

In effetti è ciò di cui Casaleggio ha parlato negli interventi pubblici dell’ultimo anno.

alessandro di battista con la compagna ana (1)alessandro di battista con la compagna ana (1)

«Lo ha scritto Beppe oggi - interviene ancora Di Battista - Rousseau è il cuore pulsante del Movimento». Poi Di Maio: «Ci aiuterà a fare le scelte politiche e a condividere il lavoro, una funzione molto importante».

 

Quindi le persone che Casaleggio aveva scelto per coordinare Rousseau, da Paola Taverna ad Alfonso Bonafede, vi affiancheranno?

«Certo avranno un ruolo perché così era stato deciso. Ma nessuno di noi deve avere più poteri. Non è a questo che dobbiamo pensare».

 

Lei sa che ci sono parlamentari che parlano di bloccare la sua ascesa o di farla confermare dalla rete?

«Io so che ci saranno sempre i soliti che verranno a dirvi qualcosa, sempre le stesse persone, e voi farete titoloni sul nulla».

 

Parla del sindaco di Parma Federico Pizzarotti che chiede un meet up nazionale?

«Lo fa da tre anni e non succede niente».

 

PIZZAROTTIPIZZAROTTI

Di Battista legge ad alta voce un post. Controlla chi lo condivide. Parla delle dirette Facebook: «Se uniamo le nostre pagine e quella di Beppe possiamo raggiungere milioni di persone».

 

Allora perché tornare in tv?

«Li vede i talk show? - spiega Di Maio - c’è sempre una parte sulle pensioni che fa il picco di ascolti. Noi dobbiamo raggiungere tutti».

 

 

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