LUPI SACRIFICALI/2 – ECCO IL GRANDE DISEGNO CRIMINALE DELL’EX MINISTRO: LA TELEFONATA NELLA QUALE CHIEDE A INCALZA DI INCONTRARE IL FIGLIO INGEGNERE “PER AVERE CONSULENZE E SUGGERIMENTI” – RISULTATO: UN CONTRATTO DI COLLABORAZIONE PER UN ANNO A 1300 EURO NETTI....

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera

 

lupi orologi by spinozalupi orologi by spinoza

Il tono è diretto, la richiesta esplicita. «Non ho mai chiesto nulla per lui», aveva detto il ministro Maurizio Lupi quando si era scoperto che il figlio Luca era stato assunto dal manager Stefano Perotti, finito in carcere con l’alto funzionario Ercole Incalza con l’accusa di aver pilotato i lavori delle grandi opere in cambio di incarichi e soldi. Il testo della telefonata allegato agli atti dell’inchiesta di Firenze sembra dimostrare come Lupi abbia invece sollecitato Incalza a provvedere.

 

Non solo. Le carte processuali mostrano quanto ampia e articolata fosse la rete sulla quale il ministro poteva contare per ottenere voti e favori, soprattutto delineano in maniera ancor più evidente il legame con Incalza e Perotti. 


«Ti mando Luca»
È l’8 gennaio 2014, Lupi chiama Incalza. 
Lupi: dove stai? 
Incalza: al ministero sono 
Lupi: ma stai lavorando? 
Incalza: certo! adesso alle 4 abbiamo la riunione con... 
Lupi: ascolta, se fra un quarto d’ora ti mando questo che è venuto da Milano a Roma a far due chiacchiere? 
Incalza: chi? dimmi tutto, dimmi 


Lupi: nel senso di avere consulenze e suggerimenti eccetera 
Incalza: dimmi chi viene... dimmi! 
Lupi: viene mio figlio Luca 
Incalza: quando vuoi ... ma figurati! ... nessun problema! 
Lupi: no, quando vuoi dimmi a che ora te lo faccio venire in modo che 
Incalza: o adesso o alle cinque quando finisce il Tesoro no? 
Lupi: no allora conviene che venga adesso così ... 
Incalza: io sto qua 
Lupi: okay, ciao 
Incalza: ciao 

LUCA LUPILUCA LUPI


Annotano i carabinieri: «Alle 14.29 immediatamente successive Incalza chiama Perotti e gli chiede intanto quando può essere a Roma. Perotti risponde che per l’indomani non ce la fa, ma pensa di essere a Roma il venerdì successivo 10 gennaio. Incalza si rivolge a una persona che è nel suo ufficio, Luca Lupi, e gli chiede se gli va bene fissare l’incontro Perotti per il 10 gennaio». 


Il prete e «La Cascina»
Le telefonate dimostrano che sarebbe stato proprio Lupi a «sistemare» il nipote di monsignor Francesco Gioia. E infatti il 2 febbraio 2014 Perotti chiama il prelato e gli riferisce il messaggio del ministro: «Ti volevo dire che ieri ho visto Maurizio, gli ho detto che tu lo ringrazi tantissimo e mi ha detto che è ben felice di essere stato di aiuto e ha detto che ... “mi raccomando monsignore, si ricordi quando ci sarà la battaglia elettorale di stare con noi e non stare con gli altri”». Gioia non si tira indietro: «Lo farò volentieri». 
Per ottenere appoggi elettorali Lupi si affida anche a Salvatore Menolascina, della cooperativa «La Cascina», finita in diverse inchieste compresa Mafia Capitale.

 

 All’incontro organizzato un anno fa a Bari per l’Ncd Lupi specifica che «di noi c’è io, Quagliarello, Angelino, Schifani e Cassano, però non fare una cosa da 50 persone. Lì parlerai per dire “dateci una mano, attenzione eh! Cioè non di merito ma più politicamente, cioè non è che stiamo a cazzeggiare tutto il tempo. Quindi noi diremo ”noi vogliamo che ci diate tutti una mano”». Menolascina accetta ma pone una condizione: «Però l’importante che noi 10 minuti prima... tanto alle cose nostre son 10 minuti». 

BERLUSCONI E LUPIBERLUSCONI E LUPI


«Con noi ci ha provato»
A parlare di «pressioni» subite da Lupi è Giuseppe Cozza, l’ex dg della Metropolitana Milanese, interrogato ieri dai pm. Due settimane fa, al telefono con Giulio Burchi, l’ex presidente di Italferr, dice: «Con noi ci ha provato. Io gli ho tenuto botta pesantemente ma in quel caso lì era il Lupi che insisteva, capisci? E c’era il suo segretario che adesso è anche al ministero, Cavallo, era consigliere in Metropolitane, di Cl, che veniva a perorare da me e poi un giorno mi ha portato dall’assessore al bilancio che è un altro di Cl, che c’era questo Perotti, per vedere se potevamo dargli l’incarico per la M5 e per la M4. So che da Incalza sono arrivate pressioni sul sindaco di Milano per Perotti, per fargli assegnare degli incarichi di direzione lavori, in cambio di un supporto ministeriale ai progetti». 


Gli alluvionati e Ncd
Quale sia il legame tra Lupi e Incalza emerge nel novembre scorso quando Incalza manifesta la sua contrarietà a destinare i soldi per la Variante di valico alle opere distrutte dall’alluvione in Liguria, come proposto da alcuni parlamentari, e il ministro dice: «Tranquillo sono d’accordo con te». Ma ancor di più in una telefonata di un anno fa, quando si scopre che è stato proprio Incalza a scrivere il programma di Ncd, poi sottoposto allo stesso Lupi e, dice l’alto funzionario, anche ad Angelino Alfano. 

MAURIZIO LUPIMAURIZIO LUPI


Lupi: Ercole... 
Incalza: si dimmi Maurizio 
Lupi: ... ma mi hai abbandonato? 
Incalza: (ride) io sto qua ... abbandonato 
Lupi: dovendo prendere delle decisioni importanti nella mia vita se tu mi abbandoni io le prendo senza sentire 
Incalza: ti hanno dato il programma? chi l’ha fatto il programma? 
Lupi: ma mi han dato il programma. Ti ho detto cazzo! prendi ‘sto Cipe, rivoluzioniamolo, ribaltiamolo 
Incalza: c’abbiamo tutti i provvedimenti pronti anche! 
Lupi: siccome ti considero prima ancora che un validissimo funzionario del ministero delle Infrastrutture ma un amico, non ho capito cosa pensi tu, hai capito? 

MOGLIE LUPI 2MOGLIE LUPI 2


Incalza: io penso che fin quando non c’è certezza converrebbe non salire su questo governo ... bisogna vedere che programma è, che ruolo... a quel punto hai visto? quella parte che ci riguarda ho elencato dettagliatamente anche la parte economica i tempi e tutto l’hai visto no? o non l’hai visto? 
Lupi: tu suggerisci, mandala sulla e-mail, ma tu suggerisci di rimanere? cioè io sono dubbioso veramente o mi rifaccio il partito, oppure di rimanere dentro con questo pazzo, oppure no? e rimanere a fare che cosa? 
Incalza: certo, deve essere un periodo completamente diverso da questi 10 mesi anche se 10 mesi sono stati enormi. 

 

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - LA CACCIA GROSSA AL LEONE DI TRIESTE INIZIA COL CDA DEL 24 APRILE MA SI CONCLUDERÀ A MAGGIO CON L’OPS DI MPS-CALTAGIRONE-MILLERI SU MEDIOBANCA CHE, UNA VOLTA ESPUGNATA COL SUO 13% DI GENERALI IN PANCIA, APRIRÀ LA VIA A CALTARICCONE PER ARRIVARE AL COMANDO DEL PRIMO FORZIERE D’ITALIA (843 MILIARDI) – CHE SUCCEDERA' QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I PEZZI GROSSI: ANDREA ORCEL DI UNICREDIT E CARLO MESSINA DI INTESA? - INTANTO, OGNI GIORNO SI REGISTRA UNO SCAZZO: SE IL PROXY ISS SOSTIENE MEDIOBANCA, IL PROXY GLASS LEWIS INVITA GLI AZIONISTI A PUNTELLARE MPS - (POTEVA MANCARE L’ANGOLO DEL BUONUMORE CON DAVIDE SERRA DEL FONDO ALGEBRIS?)…

zuppi sinodo claudio giuliodori ruini bergoglio

DAGOREPORT – ATTENZIONE: SI AGGIRANO CORVI SUL CUPOLONE – CON BERGOGLIO ANCORA CONVALESCENTE, L’ALA CATTO-CONSERVATRICE DI RUINI SI È “VENDICATA” SUL LIBERAL ZUPPI: SUL DOCUMENTO NON VOTATO DALL’ASSEMBLEA SINODALE CI SAREBBERO INFATTI LE MANINE DELL’EX CAPO DELLA CEI AI TEMPI DI BERLUSCONI. COME? NEL PORTARE A SINTESI I TEMI DISCUSSI NEL LUNGO CAMMINO SINODALE, SONO STATI SBIANCHETTATI O “AGGIRATE” QUESTIONI CRUCIALI COME IL RUOLO DELLE DONNE NELLA CHIESA, LA TRASPARENZA SUGLI ABUSI E L’OMOSESSUALITÀ. PIÙ DI UN VESCOVO HA CRITICATO L’ASSENZA NEL TESTO DELLA SIGLA “LGBTQ” – LA MIGLIORE SPIEGAZIONE SUL CAMBIO DI CLIMA LA DA' UN PORPORATO ANZIANO: "ANNI FA, ALLA FINE AVREMMO ABBOZZATO E VOTATO..."

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - CERCASI DISPERATAMENTE TALE MELONI GIORGIA, DI PROFESSIONE PREMIER, CHE DEFINIVA “UN’OPPORTUNITÀ” LA MANNAIA DEL DAZISTA TRUMP - DOVE È ANDATA A NASCONDERSI L’’’ANELLO DI CONGIUNZIONE’’ TRA AMERICA FIRST E L’EUROPA DEI "PARASSITI?" A CHE È SERVITA LA SUA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON LO PSICO-DEMENTE DELLA CASA BIANCA CHE CINGUETTAVA: “MELONI È UN LEADER E UNA PERSONA FANTASTICA”? - CHE FOSSE TAGLIATA FUORI DAI GIOCHI, LA REGINA DI COATTONIA DOVEVA FICCARSELO IN TESTA QUANDO L’ALTRO GIORNO HA CHIAMATO URSULA PER SCONGIURARLA DI NON RISPONDERE CON I CONTRO-DAZI AL TRUMPONE. LA KAISER DI BRUXELLES LE HA RISPOSTO CON PIGLIO TEUTONICO CHE LA DECISIONE FINALE SULLA POLITICA COMMERCIALE DELL’UNIONE APPARTIENE SOLO A LEI. COME A DIRE: "A COSETTA NON T’ALLARGA’, QUI COMANDO IO!" - ED ORA “IO SONO GIORGIA” SI TROVA A DOVER AFFRONTARE UNA GUERRA COMMERCIALE CHE TOCCA MOLTO DURAMENTE LA SUA BASE ELETTORALE, E NON SOLO QUELLA CHE VIVE DI EXPORT, COME AGRICOLTURA, LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, I TESSILI. UN BAGNO DI SANGUE E, IN PROSPETTIVA, UNA CATASTROFE POLITICA…

donald trump matteo salvini

FLASH! CHE FINE HA FATTO IL PIÙ TRUMPIANO DEL REAME, OVVERO MATTEO SALVINI? MENTRE I MERCATI CROLLANO PER LA TEMPESTA DEI DAZI SCATENATA DAL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO, CON PIAZZA AFFARI CHE PERDE IL 3,6%, IL LEADER DELLA LEGA HA PERSO LA VOCE, DOPO CHE PER SETTIMANE HA DIFESO A SPADA TRATTA LE FOLLI POLITICHE DEL TYCOON. SOLO DUE GIORNI FA AFFERMAVA CHE “IL VERO NEMICO PER LE AZIENDE ITALIANE NON È TRUMP MA LE FOLLI IMPOSIZIONI DI BRUXELLES”. E ORA? – LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL NORD, CHE HANNO SEMPRE VOTATO LEGA, COSA FARANNO? DOMENICA AL CONGRESSO DEL CARROCCIO, SENZA SFIDANTI, SALVINI SARÀ CONFERMATO SEGRETARIO. MA PER IL TRUMPUTINIANO MATTEO SONO IN ARRIVO CAZZI AMARI...

pier silvio berlusconi marina giorgia meloni sergio mattarella antonio tajani matteo salvini

AZZ! LA DUCETTA CI STA PENSANDO DAVVERO DI PORTARE L’ITALIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026 - PERCHÉ TANTA URGENZA? NON C’ENTRANO SOLO GLI SCAZZI CON IL TRUMPUTINIANO SALVINI, LA CERTEZZA DI AVER RAGGIUNTO, NELLO STESSO TEMPO, L’APICE DEL CONSENSO E IL MASSIMO DISGREGAMENTO DELL'OPPOSIZIONE: MA ANCHE LA CONSAPEVOLEZZA, TRA DAZI E INFLAZIONE, DI UN PROSSIMO FUTURO ECONOMICO ITALIANO MOLTO INCERTO - E PRIMA CHE SOPRAGGIUNGA UN CROLLO DI CONSENSI, MEJO COGLIERE IL MOMENTO PROPIZIO, DA QUI ALLA PRIMAVERA 2026, PER CONSOLIDARE IL GOVERNO (SEMPRE CHE MATTARELLA DECIDA DI SCIOGLIERE LE CAMERE) – ALTRA ROGNA PER GIORGIA E' IL FUTURO DI FORZA ITALIA: I PARLAMENTARI CHE FANNO CAPO A MARINA BERLUSCONI SCALPITANO DA UN PEZZO PER UN GOVERNO PIU' LIBERAL ED EUROPEISTA. MA UN SOSTITUTO DELL'INETTO TAJANI NON SI TROVA (ANNI FA IL CAV. L'AVEVA INDIVIDUATO IN GUIDO CROSETTO) - L'ULTIMO FORTE STIMOLO CHE SPINGE LA PREMIER AD ANDARE AL VOTO NELLA PRIMAVERA 2026 POTREBBE ESSERE ANCHE QUESTO: SAREBBE UN GOVERNO MELONI NEL 2029 A GESTIRE IN PARLAMENTO L'ELEZIONE DEL NUOVO CAPO DELLO STATO (E L'UNDERDOG GIORGIA FRA DUE ANNI FESTEGGERA' QUEL MEZZO SECOLO NECESSARIO PER SALIRE SUL COLLE PIU' ALTO...) 

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...