IL M5S ORMAI È PEGGIO DEL PD: È GUERRA APERTA TRA CORRENTI – DOPO LA “PERCENTUALE LIDL” ALLE EUROPEE, IL MOVIMENTO È ESPLOSO E GRILLO È ANDATO ALLA RESA DEI CONTI CON GIUSEPPE CONTE – I GRILLINI “ORTODOSSI” SI ORGANIZZANO, CON VIRGINIA RAGGI IN TESTA E ALESSANDRO DI BATTISTA COME OUTSIDER A SPALLEGGIARLA – I FEDELISSIMI DI PEPPINIELLO INVOCANO IL REALISMO: “È FINITA LA FASE DEI DURI E PURI" – NELL'EX "NON PARTITO" LA FAGLIA È TRA FILO-PD E ANTI-DEM…
Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”
BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE 3
Nel suo ultimo show Beppe Grillo non si è risparmiato e ha inventato questa immagine artistico-politica: «Giuseppe Conte ha vaporizzato il Movimento 5 Stelle». E in tanto vapore, targato 9,99% alle elezioni europee, minimo storico per M5S, si muove di tutto. Maldicenze. Faide e coltelli. […]
Lotte di gruppo ma anche personali. Il partito che non voleva chiamarsi partito, e che aspirava ad essere diverso dagli altri, sta somigliando in questa fase di crepuscolo, ma c'è chi vede una nuova alba, ai vituperati partiti tradizionali con le loro correnti, rivalità intestine e tipiche aspirazioni a tagliare le gambe della poltrona su cui è seduto il leader. Ma Conte, l'ex avvocato del popolo, è un esperto di codici societari e si è blindato dentro un recinto giuridico da Movimento ormai personalizzato.
Con l'ex premier ci sono i suoi fedelissimi e molti parlamentari, pronti a fare da scudo. «Quella di Conte? Una leadership solida che non è in alcun modo in discussione», si affrettava a dire, nei tumultuosi giorni post voto, uno dei vicepresidenti M5S Michele Gubitosa. E nella schiera dei seguaci c'è anche l'altro vicepresidente Mario Turco […] «Siamo oramai una forza di governo che ha partecipato a ben tre esecutivi. Credo che la fase dei "duri e puri" si sia chiusa molto tempo fa».
Un siluro sparato direttamente all'indirizzo di Virginia Raggi. Ed ecco Vito Crimi, ma anche e soprattutto Alessandra Todde, la presidente della Sardegna, simbolo del campo largo: «Adesso qualcuno, in maniera estemporanea, propone ricette, ma sono gli stessi personaggi che non ho visto in campagna elettorale e forse non sono neanche andati a votare».
Un'accusa di disfattismo o peggio: «Esistono quinte colonne anti-Conte nelle nostre file». E questo è l'umore di un esponente, Todde appunto, che in certe parti del Movimento, che si autodefiniscono ortodosse, viene considerata, con un'espressione poco elegante, «già accasata al Nazareno».
La partita è: progressisti contro ortodossi, filo dem contro antidem. E il solo fatto che sia tornata l'espressione «ortodossi» è il segnale che la pax contiana, che pareva essersi stabilizzata in un mondo estremamente convulso e variegato, quale è sempre stato quello del grillismo, è saltata.
A incarnare il ritorno alle origini è, soprattutto, l'ex sindaca di Roma. Per lei «gli schemi destra-sinistra» sono archeologia. Dunque, non bisogna annunciare alleanze preconfezionate ma presentarsi alle elezioni come una forza autonoma, strategia che li ha premiati nel boom del 2018. E lo dice anche Beppe Grillo: «Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi, anzi forse è meglio parlare di questi ultimi, perché tutti devono seguire l'Elevato». Quindi: «Io sono io, e non vi libererete mai di me».
È talmente avviata la deriva correntizia che le cordate non solo hanno i loro generali, ma anche i loro colonnelli. Sta conquistando i gradi sul campo da vice Raggi, Dario Tamburrano, che con l'ex sindaca condivide un'attenzione particolare sui temi dell'ambiente. Ognuno si ritaglia una fetta di visibilità politica e Danilo Toninelli, ex ministro, ha scelto la parte del pungolo. Fa la star sui social in modalità: sono il più ortodosso degli ortodossi.
Occhio alla coppia Fico-Raggi. Sono le due figure di spicco in quella che potrebbe diventare la triarchia stellata: Conte più loro due. La battaglia contro l'Autonomia è il tratto che li unisce.
L'ex presidente della Camera è il maggior leader territoriale M5S con il 20% in Campania, la regione più stellata d'Italia, di cui lui potrebbe essere il candidato presidente. I seguaci di Fico sono: Riccardo Ricciardi, Gilda Sportiello e Dario Carotenuto. La componente Stefano Patuanelli-Paola Taverna rappresenta il contismo moderato, e talvolta insofferente rispetto alle incursioni di Grillo.
danilo toninelli sputa una ciliegia 1
E poi c'è la variabile Alessandro Di Battista. È un po', affettuosamente, invidiato da tutti. Gioca, da esterno, in un campo tutto suo. Che però non è lontano da quello degli altri.
virginia raggi alessandro di battistaBEPPE GRILLO CON L AVATAR DI GIUSEPPE CONTE