davide casaleggio flora frate

BELLA FRATE – TANTO PER CAMBIARE, IL MOVIMENTO 5 STELLE HA ESPULSO UN'ALTRA PARLAMENTARE: È LA DEPUTATA FLORA FRATE, CHE NON SI È MAI TAGLIATA L’INDENNITÀ PERCEPITA MENSILMENTE E HA GIUSTIFICATO IL RITARDO NEI RIMBORSI CHIEDENDO TRASPARENZA SULLA GESTIONE DELLA PIATTAFORMA ROUSSEAU – IL POST POLEMICO SU FACEBOOK: “NE PRENDO ATTO E MI SPIACE. PER LORO. PREFERISCONO UN ESERCITO DI SILENTI ESECUTORI”

 

 

Da www.ilfattoquotidiano.it

flora frate 6

 

Passate le elezioni Regionali, il capo politico reggente del M5s Vito Crimi ha riaperto il dossier sanzioni per le mancate restituzioni dello stipendio da parte degli eletti del Movimento. Oggi è stata comunicata l’espulsione della deputata Flora Frate, parlamentare al primo mandato eletta in Campania, che a inizio gennaio aveva giustificato il suo ritardo nei rimborsi dicendo di volere “trasparenza” sulla destinazione e sulla gestione della piattaforma Rousseau.

luigi di maio vito crimi

 

Secondo il sito tirendiconto.it, nel 2019 Frate non si è mai tagliata l’indennità percepita mensilmente. “Mi è stata comunicata l’espulsione dal Movimento 5 stelle.”, ha scritto in queste ore sul suo profilo Facebook. “Ne prendo atto e mi spiace. Per loro, si intende. Devo al M5s un atto di fiducia nei miei confronti, che io ho provato a ricambiare portando nel Movimento proposte, contributi, argomenti, sensibilità. Ma questo, mi pare palese, non è servito ad essere considerata una risorsa; si preferisce, credo, un esercito di silenti esecutori“.

 

flora frate 3

Frate ha anche risposto a chi ne criticava le “assenze”: “Trovo disgustoso che, tra le motivazioni a sostegno del provvedimento di espulsione, si annoverino mie presunte assenze”, si legge ancora nel post. “E non solo per una specifica condizione di diritto che mi consente di fruirne, ma, ancor di più, per la totale mancanza di rispetto del nostro lavoro. Un parlamentare non è un dipendente del partito, ma rappresenta la Nazione intera. Il nostro dovere è quello di non perdere il contatto coi territori, non abbandonare la gente, irrobustire il confronto e sperimentare ostinatamente la ricerca della sintesi. Qualcuno, invece, ritiene che si debba starsene rintanati negli uffici romani.

 

flora frateflora frate 5

E gli effetti si vedono”. Secondo Frate, il problema del M5s è quello di aver abbandonato i territori: “Da circa due anni il M5s perde sistematicamente voti, in modo irreparabile. Forse non bastano quei tanto sbandierati 40 provvedimenti se poi, come sulla #scuola, si lancia una crociata ideologica contro i precari, additando i sindacati di colpe e responsabilità inesistenti. Avessimo ascoltato di più i cittadini, rinunciando a tanta spocchia salottiera, proponendoci di risolverli i problemi piuttosto che imporre la nostra visione, si sarebbe potuta arrestare questa inesorabile china”.

 

luigi di maio vito crimi 3DAVIDE CASALEGGIO ALL ONU

Frate ha quindi concluso dicendo di essere stata attaccata dai suoi colleghi: “C’ho provato a fare la differenza, ce l’ho messa davvero tutta, anche sopportando pesanti aggressioni verbali. Solo pochi giorni fa ho espresso le mie idee in vista degli Stati Generali, auspicando un confronto autentico ed inclusivo. Mi sono sbagliata. Evidentemente, alcune decisioni sono già prese e non si vuole ascoltare chi ha una posizione alternativa”. E ha chiuso: “Da oggi potrò sostenere le mie tesi con ancora più forza e convinzione. A cominciare dalla scuola e dalla #lotta dei #precari. Provo rammarico per alcuni compagni di viaggio coi quali ho lavorato bene e che forse, chissà, incontrerò in percorsi nuovi e più stimolanti”.

 

flora frate 2luigi di maio vito crimi 1

Dopo l’esame del dossier “rendicontazioni” da parte del collegio dei probiviri sarebbe passato all’attenzione del nuovo capo politico a cui spetta il compito di controfirmare i provvedimenti. L’intento di Crimi sarebbe quello di cercare di ricomporre la spaccatura che si è creata nel M5s con chi si è detto restio a “rendicontare” per ragioni di principio. In molti tra quelli finiti nel mirino hanno iniziato a saldare il loro debito, ma sono ancora una manciata i parlamentari M5s che non hanno versato nulla per tutto il 2019, oltre quelli che sono già passati al gruppo Misto.

flora frate foto di bacco (2)

 

MARIO MICHELE GIARRUSSO

Per loro sarebbe in arrivo l’espulsione mentre dovrebbero essere solo un paio quelli che sono ancora nei gruppi M5s e a cui dovrebbe arrivare la sanzione massima. Per gli altri l’ipotesi è di far ricorso a misure alternative, come la sospensione o il richiamo. Tra chi non ha versato nulla figurano ancora i deputati Nicola Acunzo, Paolo Niccolò Romano, Andrea Vallascas e al Senato Alfonso Ciampolillo e Mario Michele Giarrusso.

flora frate 9flora frate 7DAVIDE CASALEGGIOluigi di maio vito crimi 2marcello foa flora frateflora frate foto di baccoflora frate davide casaleggio 1flora frate 8

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME