giuseppe conte marcello minenna

LE MANI DEI CINQUE STELLE SULLA CONSOB - MENTRE IL GOVERNO NON RIESCE A NOMINARE IL PRESIDENTE, IL M5S CONSEGNA A CONTE UN DOSSIER SULLE PORTE GIREVOLI TRA L'AUTHORITY E ASSONIME (L'ASSOCIAZIONE DELLE SPA): IN CONSOB È ENTRATO CARMINE DI NOIA E IN ASSONIME È ARRIVATO L'EX DIRIGENTE CONSOB MARCELLO BIANCHI - COME PER L'INPS, LA RIFORMA DELLA GOVERNANCE PUÒ DIVENTARE LA SCUSA PER AZZERARE TUTTO E METTERE NOMI DI FIDUCIA PURE NELL'AUTORITÀ INDIPENDENTE (DOVE LO SPOILS SYSTEM È VIETATO, SENNÒ CHE INDIPENDENZA È?)

 

davide casaleggio luigi di maio marcello minenna

Portineria Romana per Dagospia

 

Acque agitate alla Consob e grandi manovre nel governo. Ancora in attesa di un presidente, dopo le dimissioni forzose di Mario Nava lo scorso 13 settembre, alla Commissione che vigila sui mercati finanziari esplode un clamoroso caso di porte girevoli. La faccenda riguarda, nel dettaglio, il commissario Carmine Di Noia. In attesa della scelta del premier Giuseppe Conte sul nuovo numero uno (il super candidato Marcello Minenna trova ancora enormi resistenze nella Capitale), a Palazzo Chigi si mormora che il governo possa mettere mano all'intera squadra di commissari. Ciò a cagione di fastidiose voci relative, in particolare, a Di Noia: costui viene da Assonime, che è l'associazione delle società per azioni italiane. Un salotto di lusso, non a caso la sede è a Piazza Venezia, nel cuore di Roma, in passato presieduto anche da Luigino Abete di Lobby Continua.

giuseppe conte a piazza affari 10

 

Dove sta il conflitto di interessi? Di Noia ha prestato servizio per la Confindustria delle spa fino al 2016, quando ha ricevuto l'incarico per l'autorità di vigilanza. E proprio dalla Consob è arrivato il suo successore in Assonime, l'ex responsabile della Divisione Corporate Governance, Marcello Bianchi. Insomma, una classica storia di porte girevoli tra controllato e controllori che adesso è finita sotto i riflettori di alcuni esponenti dei Cinque Stelle. Di qui la soffiata a Conte, con tanto di suggerimento: oltre al presidente, sarebbe opportuno cambiare tutta la squadra di sceriffi.

 

CARMINE DI NOIA

C'è tuttavia un problema. Lo strumento dello spoils system, che funziona piuttosto bene nei ministeri e in altri comparti della pubblica amministrazione, non va bene per le autorità indipendenti. Di qui la scappatoia legale studiata a tavolino fra gli esperti vicini al Movimento fondato da Beppe Grillo.

 

Per evitare tagliole giudiziarie, ricorsi al Tar e tribunali vari, l'esecutivo, infatti, potrebbe inventarsi una riforma complessiva della governance della Consob, così da far decadere tutti gli organismi e ripartire da zero. Lo schema è noto ed è appena stato applicato all'Inps, dove hanno fatto fuori Tito Boeri ripristinando il consiglio di amministrazione in luogo del presidente unico. Ma la sensazione è che il Movimento voglia mettere le mani su tutta la Consob.

MARCELLO BIANCHITITO BOERICARMINE DI NOIA

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…