macao casino

MACAO MERAVIGLIAO - DOPO 15 ANNI DI DOMINIO CINESE, IL PARADISO DEI CASINÒ È UN INFERNO DI RICICLAGGIO, CRIMINE E CORRUZIONE. I MANDARINI DEL REGIME SI ROVINANO SUI TAVOLI DA GIOCO, E AL RITORNO A CASA VENGONO FUCILATI

Federico Varese per “La Stampa

 

tavoli da gioco a macaotavoli da gioco a macao

Il presidente Xi Jinping si appresta a visitare Macao per celebrare il quindicesimo anniversario del ritorno dell’ex colonia portoghese alla Cina. Non sarà un viaggio facile. Il leader cinese è preoccupato dalla crescente criminalità finanziaria. Secondo una stima recente, 202 miliardi di dollari vengono riciclati ogni anno attraverso i casinò della penisola. Questa massa immensa di denaro proviene della Repubblica Popolare: funzionari di partito e amministratori di aziende pubbliche spendono parte delle tangenti accumulate durante l’anno ai tavoli da gioco e nelle saune-bordello che si trovano in molti hotel, mentre il rimanente viene usato per acquistare immobili, aziende e titoli di stato in Occidente.

prostitute a macaoprostitute a macao

 

La miscela esplosiva di corruzione endemica e riciclaggio su vastissima scala mostra la fragilità del capitalismo di stato inaugurato da Deng Xiaoping. Per quattrocento anni, Macao è stata una colonia portoghese. Ancora oggi giovani e anziani chiacchierano nella piazza principale a ridosso dell’antica cattedrale cattolica, mentre nei ristoranti il menù è mediterraneo. Il cuore della città moderna sono i 33 casinò costruiti con investimenti cinesi e americani dal 1999 a oggi. Il kitsch è d’obbligo: il Venetian è una replica della nostra città lagunare, con canali e gondolieri che fanno la serenata ai giovani fidanzati. Nondimeno, il modello funziona e Macao oggi vanta quasi il triplo dei profitti di Las Vegas. Ma dietro la facciata di cartapesta di Piazza San Marco e dei negozi di lusso si nasconde un’economia sporca. 

 

playboy club di macaoplayboy club di macao

Il mio viaggio in questo mondo segreto inizia nelle sale da gioco per Vip, dove la puntata minima è 10mila dollari. Per scovare questi club riservati bisogna salire ai piani alti degli hotel più prestigiosi, come il Lisboa o il Galaxy Hotel, e si entra solo su invito. È in uno di questi club che incontro Xin, un signore sulla sessantina, spalle larghe e capelli nero pece, robusto e con un sorriso disarmante.

 

Si occupa di gioco d’azzardo da più di dieci anni ed è la terza volta che ci vediamo. Parla mandarino, cantonese e inglese. Il suo mestiere è convincere ricchi cinesi a giocare nel club dove lavora, ma il suo compito non è semplice: pubblicizzare i tavoli verdi in Cina è illegale e i cittadini della Repubblica Popolare non possono spendere più di 3.200 dollari al giorno, una cifra che non permette neppure di affacciarsi alla porta della sua sala, senza contare che ai funzionari pubblici è proibito entrare in un casinò.

mappa cina macaomappa cina macao

 

«“La mia arte consiste nel convincere i mandarini a venire a Macao. Li porto nelle migliori saune della città, dove possono scegliere tra centinaia di prostitute, dalle russe alle thailandesi. Tutto a spese mie». Il passo successivo consiste nel prestare al giocatore non meno di 150mila dollari, denaro virtuale che può essere usato solo nel suo club (lo stesso sistema lo si ritrova nei casinò montenegrini gestiti da «imprenditori» baresi). Qui non esiste alcuna norma per proteggere i giocatori vulnerabili, i quali finiscono presto sul lastrico. Una volta un cliente rimase al tavolo per sei giorni di fila e alla fine dovettero portarlo via in ambulanza. Le cifre perse sono da capogiro. Il capo del dipartimento propaganda di un’importante città ha perso 15 milioni di dollari, mentre l’ex vice-sindaco di un piccolo centro del Nord Est ne ha buttati un milione e seicentomila in tre giorni. Entrambi sono stati fucilati. 

 

La criminalità organizzata si incarica di riscuotere i debiti una volta che il giocatore è tornato in patria. In un caso, affiliati della 14K - il gruppo mafioso più potente di Macao - sono andati a Canton a recuperare 335mila dollari per conto di Xin e il malcapitato debitore, ormai sul lastrico, è finito all’ospedale. In un altro caso, la stessa cosca ha fatto visita a un manager di stato di Shanghai. Poiché questi si ostinava a non pagare, gli hanno ucciso la fidanzata. 

 

il casino venetian di macaoil casino venetian di macao

La riscossione dei crediti è un fattore potente di diffusione della mafia sulla terraferma. Le Triadi di Macao e Hong Kong forgiano alleanze con gang radicate in Cina, dando vita a potenti gruppi transnazionali. Come ebbe a scrivere Orazio della Grecia antica sottomessa all’Impero di Roma, la colonia «conquista il selvaggio vincitore».

 

I giocatori incalliti sono responsabili solo di una frazione dell’economia sporca di Macao. Il resto proviene da affari più o meno leciti condotti in Cina. Chiunque voglia far uscire i soldi dal Paese deve passare per luoghi come Zhuhai, una città con più di un milione di abitanti al confine con Macao. Qui, in uno shopping centre a pochi metri dalle guardie di frontiera, si possono comprare Dvd contraffatti, videogiochi, medicine e telefonini. Ci sono anche una trentina di negozi che all’apparenza non vendono nulla. Una signora di una certa età, con fare spiccio, ci spiega: «Se mi date valuta cinese, vi faccio avere dollari di Hong Kong al di là della frontiera». 

grand lisboa casino di macaogrand lisboa casino di macao

 

La donna gestisce una delle «banche» informali che, secondo un’indagine della «Reuters», spostano più di 1 miliardo di yuan (circa 150milioni di dollari) al giorno da Zhuhai a Macao, un flusso di denaro che sfugge interamente ai controlli delle autorità cinesi.

 

Uomini d’affari che non possono attendere i permessi ufficiali per importare o esportare capitali, funzionari corrotti ansiosi di riciclare le tangenti, gruppi criminali che devono spostare i profitti dell’immenso mercato della droga e del traffico di essere umani, tutti usano questo sistema bancario informale interamente fondato sulla fiducia. La signora ci invita in una stanza nel retro del negozio per spiegarci come funziona il sistema. Il cliente consegna il denaro e il numero del suo passaporto. Ottiene in cambio un codice segreto. Con questo e il passaporto può ritirare il giorno stesso la somma in valuta direttamente alla cassa di un casinò di Macao. 

figurine di prostitute a macaofigurine di prostitute a macao

 

L’ex capo del partito di Chongqing, poi accusato insieme alla moglie di aver ucciso un imprenditore inglese, ha trasferito in questo modo 1,2 miliardi di dollari. «Bisogna stare attenti alle truffe – avverte la donna – ma sono rare».

 

Il modello di capitalismo di stato cinese è giunto a un punto di svolta. Milioni di funzionari pubblici mal pagati sono in grado di estrarre tangenti astronomiche da chi produce ricchezza. La corruzione diffusa genera scelte disastrose, danni ambientali, speculazione edilizia e costruzioni insicure.

croupier di macaocroupier di macao

 

La vicinanza ai centri del turbo-capitalismo come Hong Kong e Macao permette poi di nascondere i capitali all’estero. La campagna contro tangentopoli e riciclaggio inaugurata dal leader cinese non può limitarsi a esecuzioni esemplari, ma deve promuovere la creazione di uno stato di diritto con istituzioni in grado di controllare se stesse. Altrimenti rimarrà una iniziativa di cartapesta. Come la Piazza San Marco dell’Hotel Venetian.

 

 

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…