macron

TE LA DO IO L'IMMIGRAZIONE! - “DOBBIAMO GUARDARCI DAI FALSI BUONI SENTIMENTI” - MACRON SI TOGLIE LA MASCHERA: LA SUA LEGGE SULL’IMMIGRAZIONE DA UN LATO ACCELERA LE PROCEDURE PER LA RICHIESTA DI ASILO, DALL'ALTRA PUNTA AD AUMENTARE IL NUMERO DI RESPINGIMENTI ALLE FRONTIERE - TROPPO «LASSISTA» PER LA DESTRA, «FASCISTA» PER LA SINISTRA ESTREMA, ''LIBERTICIDA'' PER I SOCIALISTI

Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

 

MACRON TRA I SOLDATI

«Umanità e fermezza» è il binomio che da sempre riassume la posizione di Emmanuel Macron sull'immigrazione. Lo martellava il candidato, lo ripete il presidente. Con un sensibile spostamento dei pesi sulla bilancia. tuonava Macron nel gennaio 2017 a Berlino. Allora Angela Merkel teneva ancora aperte le porte al «milione di migranti» cui si era rivolta un anno e mezzo prima, ed era ancora l'eroina di un'Europa che altrove alzava muri. Ma alla fine Macron ha dovuto piegarsi a quei «rischi del mondo» che voleva sfidare.

 

selfie may macron

«La questione migranti non appartiene al passato. Dobbiamo guardarci dai falsi buoni sentimenti». Realpolitik, diranno alcuni, necessità di arginare l'estrema destra e i populismi, diranno altri. Il risultato parziale è arrivato ieri in Consiglio dei Ministri. E' la legge «asilo, immigrazione e integrazione» presentata dal ministro dell'Interno Gerard Collomb, il compendio di quello che sarà la politica dell'immigrazione dell'era Macron, (un po') di umanità, più fermezza, e soprattutto molta efficacia.

 

La legge ha cambiato titolo strada facendo. Avrebbe dovuto intitolarsi «per un'immigrazione controllata e un diritto d'asilo effettivo»: almeno nel titolo, il governo ha preferito mettere più umanità. Si apre adesso l'iter del dibattito davanti al Parlamento, dove il progetto ha il beneficio di raccogliere le critiche più opposte e quindi molte possibilità di sopravvivere quasi tale e quale.

MIGRANTI VENTIMIGLIA

 

Troppo «lassista» per la destra, addirittura «fascista» per la sinistra estrema, comunque liberticida per i socialisti, la legge è in puro spirito Macron, né di destra né di sinistra: da un lato vuole accelerare le procedure per la richiesta di asilo, dall'altra punta esplicitamente ad aumentare il numero di respingimenti alle frontiere. Torna ufficiale la distinzione tra richiedenti asilo e migranti economici, che in campagna elettorale il candidato Macron aveva lasciato più sfumata, guadagnando così il sostegno di molte associazioni e militanti di sinistra.

 

MIGRANTI ACCAMPATI SOTTO UN VIADOTTO A VENTIMIGLIA

Ma in realtà, al governo assicurano oggi (una fonte anonima al quotidiano Les Echos) che l'ipotesi di ridefinire i criteri di regolarizzazione non è mai stata presa in considerazione. . Accusato in queste settimane di essere il braccio armato della linea dura di Macron, il ministro dell'Interno Gérard Collomb ha tenuto ieri a mettere avanti le misure meno repressive del testo, come l'attribuzione di permessi di soggiorno più lunghi per gli apolidi, una vigilanza particolare sui fenomeni dell'escissione di cui sono vittime le donne e la caccia alle false dichiarazioni di paternità che alimentano le filiere di migrazioni di minori.

 

MIGRANTI ACCAMPATI SOTTO UN VIADOTTO A VENTIMIGLIA

«Daremo più protezione ai vulnerabili e ci allineeremo sul diritto europeo, facendo convergere i tempi di ricorso sulle richieste di diritto d'asilo e la durata massimo di detenzione amministrativa - ha dichiarato il ministro Collomb - Insomma, adatteremo il nostro diritto alle realtà operative».

 

Ma le misure centrali del testo sono meno «umanitarie» e annunciano un dibattito movimentato all'Assemblée Nationale. La maggioranza della République en marche è già stata messa a dura prova la settimana scorsa con l'approvazione della legge che rende più lunghi i tempi della detenzione per i dublinanti, ovvero i migranti sbarcati in un altro paese europeo (quasi sempre Grecia e Italia) e che, in base alla direttiva di Dublino, devono essere rispediti nel paese di approdo per avviare le procedure di asilo.

MIGRANTI ACCAMPATI SOTTO UN VIADOTTO A VENTIMIGLIA

 

CRITICHE E CONSENSI

Adesso sono almeno due le disposizioni che fanno discutere: la volontà del governo di allungare da 45 a 90 giorni (addirittura a 135 in alcuni casi) la durata della detenzione per i richiedenti asilo, e nello stesso tempo la diminuzione da un mese a quindici giorni del tempo massimo per fare ricorso in caso di rifiuto.

 

MIGRANTI ACCAMPATI SOTTO UN VIADOTTO A VENTIMIGLIA

Il testo rischia di scontentare tutti, dentro e fuori la maggioranza. Ma al governo e all'Eliseo ci sono pochi dubbi. I consiglieri del presidente spiegano che Macron si è reso presto conto dopo la sua elezione «della forza dei flussi migratori: l'Italia si lacera e la Germania adesso ha paura. La Francia non può rischiare l'embolia». E i sondaggi, per ora, gli danno ragione: il 66 per cento approva la sua politica sui migranti.

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…