MAGGIORDOMO AL SERVIZIO DI CHI? - IL CORVO E' VOLATO VIA DAL VATICANO MARTEDI 26 FEBBRAIO, SOLO 48 ORE PRIMA DELLA SUA VITTIMA, L’ORMAI PAPA EMERITO - E ‘’GQ’’ FA UN'INCHIESTA DA CUI EMERGE UN PARTICOLARE INTERESSANTE: IL CORVO PRIMA FOTOCOPIO' (2006) POI SI FERMO', MA POI RICOMINCIO' AD ACCUMULARE DOSSIERS (2010) IN COINCIDENZA CON L’AZIONE DI MONSIGNOR VIGANO' - E' LA PROVA CHE IL DAGOREPORT SULLA RELATIONEM DEI TRE CARDINALONI AVEVA RAGIONE - E NUZZI RIBADISCE: LA FONTE MARIA E' UN NOME COLLETTIVO: CIOE' IL MAGGIORDOMO E NON SOLO…

M. Antonietta Calabrò per Corriere della Sera

Due giorni prima che Benedetto XVI lasciasse il Palazzo Apostolico e si aprisse la Sede Vacante, ha lasciato il Vaticano anche Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo infedele del Pontefice. Nelle stesse ore, vittima e carnefice del caso Vatileaks, per una di quelle straordinarie coincidenze che certe volte la Storia permette.

Nonostante fosse libero da Natale, e quindi siano passati più di due mesi dalla grazia ricevuta, Gabriele ha traslocato dal suo alloggio di servizio solo martedì 26 febbraio, due giorni prima del trasferimento a Castel Gandolfo di quello che dobbiamo abituarci a chiamare Papa emerito.

Nonostante che Gabriele avesse già preso servizio presso la Cooperativa sociale che gestisce i servizi del nuovo polo ambulatoriale dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù nei pressi della Basilica di San Paolo fuori le Mura. Gabriele lì svolge lavoro d'ufficio, cioè lavoro amministrativo, non è a contatto con il pubblico e sembra si trovi bene con il suo nuovo capoufficio, una donna.

«Paoletto», tuttavia, ha rifiutato la possibilità che pure era stata offerta a lui e alla sua famiglia di abitare in un nuovo alloggio di servizio, ha preferito trovarsi una casa fuori dal comprensorio e così nella sua busta paga ogni mese viene versato un contributo monetario per pagare l'affitto.

Il Corvo, insomma, è «volato» via, oltre le Mura. Il caso allora è chiuso? No, non è chiuso. E non solo perché almeno altre quattro istruttorie della magistratura vaticana sono ancora formalmente aperte per reati ben più gravi del furto (delitti contro lo Stato e i suoi poteri, diffamazione, calunnia, vilipendio).

E non solo perché i «cardinali istruttori» (Herranz, Tomko e De Giorgi) hanno continuato a «lavorare» fino allo scioglimento della Commissione avvenuto all'inizio di questa settimana. E sono pronti a fornire chiarimenti su Vatileaks ai cardinali che lo chiederanno durante le Congregazioni generali che iniziano, dopodomani, lunedì 4 marzo.

Ma anche perché mano a mano che passa che il tempo emergono nuovi particolari della storia. Un'ampia ricostruzione del giallo del maggiordomo - che contiene alcuni particolari inediti importanti - è stata pubblicata nell'ultimo numero del periodico americano GQ Magazine, in un ampio servizio dal titolo «Una spia nella casa del Signore».

Ebbene, in essa si sottolinea la possibile origine del caso. Gabriele che pure aveva cominciato a fotocopiare documenti dall'inizio del pontificato di Ratzinger, «dopo pochi anni si era fermato, la sua curiosità si era soddisfatta. Ma lui ricominciò di nuovo nel 2010 - annota l'autore del reportage Sean Flynn - dopo che l'arcivescovo Viganò (ex numero due del Governatorato, le cui lettere di protesta al Papa hanno aperto il vaso di Pandora di Vatileaks, ndr) instituì delle riforme finanziarie e sconvolse lo status quo.

Gabriele vide Viganò come la vittima di una campagna di diffamazione». E inoltre il giornalista Gianluigi Nuzzi dichiara che la «fonte Maria» è in realtà «un nome collettivo». Quindi, che le sue fonti non sono state solo il maggiordomo.

 

 

PAPA RATZINGER PADRE GEORG PAOLO GABRIELE jpegPAOLO GABRIELE LA SENTENZA DBQ DST x LEX MAGGIORDOMO DEL PAPA PAOLO GABRIELE jpegviganòRATZINGER LASCIA IL VATICANO IN ELICOTTEROVATICANO VATICANO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?