donald trump merkel g7

AMERICA FATTA A MAGLIE - BYE BYE G7, TRUMP TWITTA CONTRO TRUDEAU, ''DEBOLE E FALSO'' E ROVINA IL GIOCHETTO AL PREMIER CANADESE, CHE APPENA IL PRESIDENTE USA È PARTITO ALLA VOLTA DI SINGAPORE, DOVE INCONTRERÀ KIM, SI È MESSO A FARE LA VOCE GROSSA. PER LA PRIMA VOLTA IL VERTICE TRA I PAESI PIÙ INDUSTRIALIZZATI FINISCE SENZA UN COMUNICATO CONGIUNTO - DAZI, CINA EUROPA, E SOPRATTUTTO ''L'AMERICA SMETTE DI FARE LA BANCA DEL MONDO'' (BY JOHN BOLTON)

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

TRUMP E I LEADER DEL G7 CANADESE

 

Ciao ciao G7, Al massimo puoi chiamarlo oggi G 6 + 1. Vai col tweet, è diventato o no lo strumento ufficiale della politica internazionale e non solo?

“Based on Justin’s false statements at his news conference, and the fact that Canada is charging massive Tariffs to our U.S. farmers, workers and companies, I have instructed our U.S. Reps not to endorse the Communique as we look at Tariffs on automobiles flooding the U.S. Market”.

 

Viste le false dichiarazioni di Justin alla sua conferenza stampa, e visto che il Canada fa pagare tariffe massicce ai coltivatori americani, ai lavoratori, alle imprese, ho dato istruzioni al rappresentante americano di non appoggiare il comunicato, mentre provvediamo a dazi sulle automobili che inondano il mercato statunitense”.

 

Tra un Tweet e un altro, su un aereo che lo porta a Singapore, cioè all'incontro veramente importante per lui e per gli Stati Uniti, Donald Trump ha smontato il giochetto di Justin Trudeau, che evidentemente aveva pensato di poter fare la voce grossa in una conferenza stampa finale, accusando gli Stati Uniti di insultare il Canada.

 

Si era  alla fine di trattative estenuanti per tirar fuori un comunicato congiunto che salvasse la faccia a tutti, ed era andata bene, con promesse di “Fair Trade” nel testo che tutti avevano accettato.

TRUMP E I LEADER DEL G7 CANADESE

 Il premier canadese forse credeva che in aereo il presidente americano avesse staccato i contatti con il Quebec, oppure che non avrebbe avuto il fegato di rispondere e gli avrebbe lasciato fare il suo show.

 

Errore, e ad Angela Merkel opportunamente fotografata in piedi con i pugni sul tavolo mentre parla con Trump seduto con le braccia conserte, e tutti a scrivere “vedete chi comanda”- non resta che prendersela col vanesio canadese, cosa che ha già fatto, e ribadire che per lei conta la dichiarazione finale.

 

 Il francese Macron invece si agita e si risente molto, e accusa Trump di  “incoerenza e  inconsistenza”’. "La cooperazione internazionale non può dipendere da attacchi di rabbia e piccole parole", ha denunciato l'Eliseo senza mezzi termini. "Abbiamo trascorso due giorni lavorando sul testo e sugli accordi. Noi ci impegniamo a rispettarlo e chi ci ha voltato le spalle mostra incoerenza e inconsistenza. La Francia e l'Europa continuano a sostenere questa dichiarazione”. Ma è con Trudeau che se la deve prendere, che dopo due giorni di lavoro per mediare, è andato a fare il galletto davanti alle TV canadesi, trasformando in carta straccia i famosi due giorni di lavoro.

TRUMP E I LEADER DEL G7 CANADESE

 

Poi dite se l'italiano Giuseppe Conte, per essere al suo esordio, buttato a calci nel casino internazionale, non se l'è cavata bene. Un genio, rispetto all’ imprudente premier canadese.

 

"Ho detto direttamente al presidente americano - ha affermato Trudeau - che i canadesi non lasceranno facilmente che gli Stati Uniti vadano avanti con tariffe significative contro la nostra industria dell'acciaio e dell'alluminio. E non lasceranno che questo avvenga per presunti motivi di sicurezza nazionale dopo che i canadesi dalla prima guerra mondiale in poi si trovano spalla a spalla con i soldati americani in terre lontane dove ci sono conflitti. Per noi  questo è un insulto".

 

Una valanga di Tweet gli ha risposto dal famoso aereo per Singapore.

“PM Justin Trudeau of Canada acted so meek and mild during our G-7 meetings only to give a news conference after I left,” he wrote. “Very dishonest and weak.”

Il premier del Canada, Justin trudeau, si è comportato da mite e arrendevole durante gli incontri dei G7, per poi dare una conferenza stampa dopo che io ero partito. Molto disonesto e debole.

merkel conte trump

 

Così, alla fine, come temuto alla vigilia, per la prima volta un vertice tra i Paesi più industrializzati del mondo finisce senza un comunicato congiunto, che pure conteneva interessanti frasi sottoscritte da tutti prima dell'incidente su un ordine internazionale basato sulle regole, e l'impegno a ridurre le barriere tariffarie, le non tariffarie e i sussidi.

Appariva come un armistizio accettabile per tutti e dal quale partire per raggiungere un accordo sul quale Trump aveva lanciato la proposta bomba di abolire tutte le tariffe e i dazi e stabilire una gigantesca zona  di free Trade.

 

Poi è arrivato Trudeau, ad annunciare risposte dure e possibili ritorsioni.

La questione è spinosa, non riguarda solamente le tariffe, ma l'intero discorso delle barriere che l'Europa e la Cina non hanno mai tolto e che l’America ha invece tolto da tempo. Riguarda i costi della difesa, che l'America non vuole più pagare anche per le altre nazioni.

 

 Trump lo spiega con questo esempio, via tweet naturalmente:

“Se applichiamo zero ad un Paese per vendere i suoi prodotti, e loro applicano il 25, il 50 o anche il 100 per cento ai nostri, non è giusto e non può più essere tollerato. Questo non è commercio libero e giusto, è commercio stupido.

donald trump giuseppe conte

Questo intende quando anche ieri ha ribadito che gli Stati Uniti non saranno più il Piggy Bank, il salvadanaio al quale tutto il mondo attinge liberamente.

 

Per il momento l'Unione Europea ha risposto con contro ritorsioni e questo è inutile, soprattutto se Donald Trump decide di imporre dazi sulle automobili, ovvero attaccare direttamente la Germania, ed è pericolosissimo per le esportazioni italiane.

A fine nottata e scambio di twitter, il terribile John Bolton, consigliere per la Sicurezza Nazionale al seguito di Trump, mette la pietra tombale, utilizzando non per caso la famosa foto con la Merkel incombente che in Europa tutti hanno raccontato per dominante.

Just another #G7 where other countries expect America will always be their bank. The President made it clear today. No more.

donald trump giuseppe conte justin trudeau

 

Ancora un altro G7 nel quale gli altri paesi si aspettano che l'America sarà per sempre la loro banca. Il presidente oggi glielo ha spiegato. Mai più.

.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO