donald trump

AMERICA FATTA A MAGLIE - MAGARI INVECE DI IMPAZZIRE LUI, PERCHÉ PAZZO LO È GIÀ ABBASTANZA DA ESSERE DIVENTATO A DISPETTO DI TUTTI PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, MAGARI TRUMP FARÀ IMPAZZIRE I LIBERAL D'AMERICA E NON SOLO. I SUOI ODIATORI SONO TALMENTE ECCITATI DAL LIBRO DA PRENDERE PER VERI I SITI PARODIA... - IL DILAGARE DELL'''IMPEACHMENT PORN'': STORIE STREPITOSE CHE NON CONTENGONO NIENTE SE NON INFORMAZIONI NON VERIFICATE DI TERZA MANO. L'OBIETTIVO E' DESTITUIRLO CON IL 25° EMENDAMENTO

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Magari invece di impazzire lui, forse perché pazzo lo è già, abbastanza da essere diventato a dispetto di tutti presidente degli Stati Uniti, forse perché, come ha dichiarato puntigliosamente, lui è stato tutta la vita mentalmente stabile e molto molto brillante, magari Donald Trump farà impazzire democratici e liberal d'America e non solo.

FIRE AND FURY MICHAEL WOLFF

Sentite questa. Tra le centinaia di estratti ed anticipazioni salaci del libro di Michael Wolff, “Fire and Fury”, ne esce su Twitter una pensata da Pixelated Boat, che è un account di satira. È popolare, ha più di 100 mila followers.

 

 Specializzato in parodia, si inventa che Trump nella sua camera da letto vuole vedere assolutamente Gorilla Channel, e siccome questo misterioso canale dedicato ai gorilla non si trova, allora i suoi consiglieri e collaboratori si vedono costretti a mettere insieme documentari e trasmissioni sui famosi gorilla e fingere che sia il canale dedicato che il presidente capriccioso vuole a tutti i costi. Lui ci passa anche 17 ore al giorno.

 

Bene, ci sono caduti in tanti, e non solo cittadini semplici odiatori del presidente ma anche personaggi diciamo così illustri, che dovrebbero avere il cervello e l'istruzione per distinguere un clamoroso falso da una notizia vera. Invece no, 17 ore del presidente degli Stati Uniti davanti alla TV con i gorilla sono stati considerati credibili dalla giornalista di Sky News Samantha Maiden, dall'attore Don Cheadle, dalla professoressa del King's College di Londra, Christine Cheng, che in seguito ha candidamente ammesso di aver creduto alla storia perché “Trump is beyond parody.”, Trump è oltre la parodia.

 

Litsa Dremousis, scrittrice laureata che pubblica su New York Magazine e sul Washington Post, ha scritto che la storia dei gorilla sarebbe stata argomento sufficiente per l'impeachment.

 

Alla fine, di fronte a tanta idiozia, quelli di Pixelate hanno messo un titolo alla notizia, “the gorilla channel thing is a joke”, la storia del canale sui gorilla è uno scherzo. Occhio però ai notiziari TV italiani, magari ve la ritrovate.

 

MITCH MCCONNELL PAUL RYAN DONALD TRUMP MIKE PENCE

I Twitter di Trump invece non scherzano e non sostano per il weekend.

 

Prima un bel attacco a Steve Bannon, Sloppy Steve, che io tradurrei Steve lo zozzone, a dimostrazione che se Bannon spera in una riconciliazione Futura o conta di infilarsi con una lista sua nelle elezioni di metà mandato del 2018, si sbaglia.

 

Nel Tweet il presidente ricorda che al momento del licenziamento si è messo a pregare e a piagnucolare, e che ora tutti i suoi sponsor lo hanno mollato. Si riferisce ai Mercer, i miliardari che finanziano la rivista Breitbart, e che hanno preso le distanze dal libro e dalle dichiarazioni di Bannon.

 

Poi Trump prende di petto quello che ha capito essere il vero scopo del libro di Michael Wolff, ovvero il tentativo di mettere insieme prove o almeno insinuazioni che la sua salute mentale si stia deteriorando.” ora che la storia della collusione con la Russia, dopo un anno di intenso scrutinio, ha dimostrato di essere un totale Bluff agli occhi del pubblico americano, i democratici e i loro cagnolini , i Fake News Mainstream Media, ( mica male tradurlo il corrispondente collettivo unico della bufala) stanno tirando fuori il copione del vecchio Ronald Reagan e strillano sulla stabilità mentale e sull'intelligenza.

SCONTRO BANNON TRUMP

 

Prosegue: “ Bene, in tutta la mia vita i due grandi doni che ho avuto sono stati la stabilità mentale e l'essere, diciamo così, veramente brillante. Ci ha già provato Hillary Clinton l'imbrogliona a giocare questa carta, e le e’ andata male. Io sono passato da uomo d'affari a top star della TV a presidente degli Stati Uniti al primo tentativo. Io dico che questo mi qualifica come più che brillante, come un genio, e un genio molto stabile”.

 

L'instabilità mentale o la perdita di equilibrio costituiscono motivo di impeachment anche in assenza di qualsiasi addebito o incriminazione nei confronti del presidente degli Stati Uniti.

 

Solo che ancora una volta la battaglia politica spietata contro questa presidenza avviene senza reali armi o strumenti, che solo la politica può fornire. Siccome la gestione del Paese va a gonfie vele, la fiducia degli americani e’ alle stelle, rientrano i capitali, la politica estera si muove finalmente, tutto si concentra sulla distruzione della figura e della personalità del presidente e della sua famiglia, su una presunta illegalità della elezione.

 

A questo scopo ogni giorno si tirano fuori quelle che il New York Post chiama “ the rise of impeachment porn”, ovvero storie via giornali o TV che vengono annunciate come strepitose e invece non contengono niente se non informazioni non verificate di terza mano.

ivanka trump bannon

 

Pratica abbastanza consueta del giornalismo europeo, è una brutta novità in quello americano. Il New York Times per esempio spara la bomba sugli sforzi del presidente di controllare l'inchiesta sulla Russia, come se avesse avuto un'informazione direttamente dall'ufficio del consigliere speciale Robert Mueller.

 

Ma di che si tratta, che cosa ha fatto di così terribile il presidente? Se si legge con attenzione l'articolo, si capisce che Trump ha provato a tenersi l'attorney General Jeff Sessions, chiedendo al suo consigliere, Donald McGahn, di provare a convincerlo che questa ricusazione era solo una resa alle prepotenze dei democratici perché Sessions non aveva fatto niente di male. È un'opinione legittima, Sessions non l'ha ascoltata e si è ricusato dall'inchiesta, come si fa a stabilire un paragone con le richieste di Richard Nixon alla Cia di fermare a tutti i costi l'inchiesta dell'FBI sul Watergate? Alla fine della lettura dell'annuncio di scoop resta solo un po' di nebbia.

 

donald trump jeff sessions

Nel gran casino, fra libri scandalo e insinuazioni sulla stabilità mentale del presidente, rischia di passare inosservata tutta una serie di manovre che invece andrebbero seguite con attenzione. Riaperta l'indagine sul malaffare della fondazione Clinton, si torna sempre allo stesso punto, Ovvero la cessione di Uranio americano alla Russia in un affare molto sporco, che utilizzo’ denaro riciclato e coinvolse in veste di attori o testimoni votati al silenzio personaggi che oggi sono in primo piano a indagare su Trump e il suo staff, come il procuratore Mueller e il vice Attorney General Rosenstein, che sulla Russia dopo la ricusazione di Sessions ha pieni poteri.

 

Ovvero la richiesta del Congresso di aprire un'inchiesta sulle bugie dette anche in testimonianza giurata dall’ex spia inglese Christopher Steele, che per conto dei democratici e della Clinton confeziono’ un dossier farlocco che avrebbe dovuto bruciare il candidato Trump.

 

christopher steele

Roba forte, questa sì che sarebbe da libro, un po' come quello della guru Democratica Donna Brazile in cui si raccontava tutto il marciume della campagna elettorale di Hillary. Guarda caso, dopo i fuochi d'artificio dei primi giorni, su quel libro è sceso un gran silenzio. Il fascista Bannon è diventato Il vendicatore, la compagna Brasile un’infame.

donna brazile hillary clinton donna brazile hillary clinton

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...