barack obama con capelli trump

AMERICA FATTA A MAGLIE - OBAMA SI BUTTA IN CAMPAGNA ELETTORALE E SI PRENDE I MERITI DI TRUMP. CHE TWITTA: ''HO PROVATO AD ASCOLTARLO MA MI SONO ADDORMENTATO'' - I DEMOCRATICI NON ''KAVANAUGH'' UN RAGNO DAL BUCO: IL GIUDICE DESIGNATO DA TRUMP ALLA CORTE SUPREMA PASSA INDENNE IL FUOCO DELLE AUDIZIONI, E LA CACIARA DEI SENATORI PIÙ LIBERAL RISCHIA SOLO DI DANNEGGIARE CHI SI GIOCA IL SEGGIO NEI DISTRETTI CON GLI ELETTORI MODERATI

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

donald trump con brett kavanaugh e famiglia

 

E adesso, pover'uomo Democratico scatenato all'opposizione contro la nomina del giudice fascista? Che fare adesso che le audizioni sono finite, cagnara fuori dal Senato non se ne può armare più, e Dio sa se non è costata cara, e in contanti? Brett Kavanaugh ha retto egregiamente alle accuse strillate di fascismo, non scomponendosi davanti al grande circo - mica scelgono per quel posto uno fragile di nervi - rispondendo a colpi di citazione della Costituzione e di un curriculum impeccabile, sarà tra qualche giorno confermato alla carica di nuovo giudice della Corte Suprema, e il primo ottobre siederà sul suo potente scranno consegnatogli a vita.

 

brett kavanaugh donald trump

Nessun dubbio Infatti sui numeri, perché la maggioranza di misura dei repubblicani al Senato, 51 a 49, che è stata a lungo pericolosamente oscillante, visto che il defunto senatore John McCain votava quasi sempre con i democratici, e’ adesso, con l'arrivo del suo pupillo e grande amico ma anche fedele al presidente, John Kyl, garantita; gli altri tre nemici giurati di Trump al Senato non hanno mai avuto il coraggio di passare dalle parole ai fatti, ne’ le due senatrici repubblicane pro choice, favorevoli all'aborto, si sono sentite minacciate dalle risposte del candidato; e’ perfino possibile che qualche senatore Democratico molto moderato in rielezione il prossimo novembre tema di rischiare un pezzo dei suoi elettori, sempre per via della cagnara armata dai vari Cory Booker e Kamala Harris, e decida di votare pure a favore.

brett kavanaugh con papa giovanni paolo ii

 

Esattamente come l'altro giudice nominato da Trump, Neil Gorsuch, dopo la morte di Antonin Scalia, Kavanaugh in punta di Costituzione ha risposto su aborto, armi, razzismo, potere dell'esecutivo, e non ha mai concesso niente a domande sulle sue personali opinioni, perché e’ nel diritto di un candidato giudice alla Corte Suprema non rispondere a domande di questo tipo.

brett kavanaugh con george w bush

 

Così sono caduti nel vuoto i tentativi di metterlo in difficoltà sull'aborto, e anche una grande polemica montata sul fatto che ci sia del materiale riservato che lo riguarda, e che in parte è stato consegnato al Senato, sul periodo in cui era avvocato della Casa Bianca. per l'esattezza avvocato di W. Bush. Guantanamo e Patriot Act, per capirci. Stessa sorte per un altro tentativo di collegarlo alla difesa di Donald Trump e nel caso Russia Gate in mano a procuratore speciale Robert Mueller.

trump e obama

 

Alla fine il gruppetto dei facinorosi democratici, quasi tutti in speranza di essere in lizza per le presidenziali del 2020, ha danneggiato quelli che devono essere rieletti fra due mesi, offrendo il quadro chiaro di un partito in crisi di unità e di progetto. Altro sarebbe stato se i senatori democratici, nell’ interrogare anche duramente Brett Kavanaugh, avessero proposto agli elettori e ai cittadini non un chiasso e una protesta da piazza, ma la ragionevole richiesta di un maggiore equilibrio nella composizione di una struttura così importante e delicata quale è la corte suprema.

 

Se il giudice Kennedy, che deve essere ora sostituito, era un centrista moderato capace di votare di volta in volta secondo la propria coscienza, avrebbe avuto senso chiedere lo stesso tipo di scelta da parte di Donald Trump. Non che i precedenti aiutino, tutti i presidenti che hanno avuto la possibilità durante il mandato di scegliere un giudice della Corte Suprema, occasione ghiotta e spesso rara, hanno scelto, se avevano la maggioranza al Senato per imporli, tra i personaggi vicini alle loro idee. Perché scandalizzarsi dunque se a Trump capita la sorte di sceglierne due, e chissà che non diventino tre?

donald trump barack obama

 

Il guaio è che il metodo dell’assalto all'arma bianca e del principio della superiorità morale - vi ricordate il bunch of deplorables, Il mucchio di individui spregevoli, di cui parlava Hillary Clinton riferendosi agli elettori repubblicani- rischia di essere il metodo dominante anche dei prossimi mesi di campagna elettorale, un po' all'italiana, a dimostrazione che tutto il mondo, nello scontro feroce tra globalismo e sovranismo, tra elite e popoli, si è fatto paese.

 

Lo dimostra la discesa in campo dell'ex presidente Barack Obama, che è andato all'università dell'Illinois a prendersi un premio. Occasione per denigrare i repubblicani , i quali speculano sulle paure di questi tempi pericolosi e straordinari, rivendicano risultati economici che invece vanno attribuiti a lui, Obama, ne approfittano per imporre politiche di sicurezza razziste.

 

donald trump barack obama

L'ex presidente , in un discorso durato 64 minuti, ha pronunciato le parole I, My, Me, facendo cioè diretto riferimento a se stesso, per 102 volte, per l'esattezza ha detto “Io “ 87 volte, annunciando così il suo ritorno in campo perché la politica americana avrebbe bisogno di lui. È una decisione fuori dall'ordinario, di solito gli ex presidenti fanno campagna elettorale, ma con un taglio e un piglio diverso, da grandi personaggi fuori dalla cronaca ed entrati nella storia.

 

Perché stupirsi allora se Donald Trump, in una delle sue uscite poco urbane, a domanda sul discorso di Barack Obama, che segnala una linea precisa dei prossimi due mesi, ha risposto “ho cominciato ad ascoltare ma poi mi sono addormentato, è perfetto per conciliare il sonno”’.

 

 

brett kavanaugh

PS. Brett Kavanaugh, classe 1965, è stato considerato una punta di diamante del movimento giuridico conservatore, gia’ a partire dalla fine degli anni ’90. Cattolico, laureato a Yale e in passato membro della Federalist Society, il network dei giuristi conservatori; esperienze come law clerk proprio del giudice Kennedy alla Corte Suprema. Era approdato comodamente come associato dello studio legale Kirkland & Ellis di Washington, quando lo chiamo’ l giudice Kenneth Starr, procuratore speciale che investigava sullo scandalo Whitewater sui Clinton.

karl rove brett kavanaugh

 

Tra il 2001 e il 2005, e’ stato segretario dello staff della Casa Bianca. Il Presidente lo ha poi nominato giudice della più importante corte d’appello, il Distretto di Columbia . Si definisce un convinto originalista, termine con il quale si definiscono gli studiosi di diritto interpreti fedeli della Costituzione e del suo significato.

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…