ITALIA FATTA A MAGLIE - ALT! LA PROF CHE HA SCRITTO ''UNO DI MENO'' COMMENTANDO LA MORTE DEL CARABINIERE, AVREBBE GIÀ IN PASSATO AGGREDITO MEMBRI DELLE FORZE DELL'ORDINE PER IL SOLO FATTO DI INDOSSARE LA DIVISA. SENTITE COSA SCRIVE ALDO ARENA, DELLA POLIZIA PENITENZIARIA DI NOVARA: ''INCONTRAI QUELL'INSEGNANTE UN ANNO FA E…'' - SI È SCUSATA, MA ORA IN MOLTI CHIEDONO IL LICENZIAMENTO
1. LA PROFESSORESSA SI SCUSA? MA IN PASSATO AVREBBE GIÀ AGGREDITO AGENTI DELLE FORZE DELL'ORDINE PER IL SOLO FATTO DI PORTARE LA DIVISA
Lettera di Maria Giovanna Maglie a Dagospia:
Caro Dago,
la professoressa di Novara che ha coniato la frase più odiosa possibile sul povero carabiniere ucciso a Roma ha tentato poi di spiegare che era una frase dal sen fuggita, e che chiunque la conosca sa che lei non è il tipo da pensare cose tanto infami.
“Uno di meno, chiaramente con sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza”.
Sembrerebbe una bugia però e le bugie hanno sui social le gambe corte. Proprio i social, che vengono facilmente accusati di favorire pensieri che tutti hanno e che senza i social resterebbero inespressi e presto superati. Peccato che anche questa sia una balla.
Scrive infatti su facebook Aldo Arena, della Polizia Penitenziaria, da Novara:
Ho conosciuto questa persona circa un anno fa'!! Appena finito il turno di servizio sono passato a prendere la mia compagna al lavoro, e prima di tornare a casa ci siamo fermati in un supermercato di Novara per fare un po di spesa!
Premetto che ero in uniforme e con l'arma d'ordinanza!! Uniforme che porto da quasi 30 anni con onore.
Ad un certo punto sentivo dietro di me questa persona borbottare con il figlio dicendo: "Ma che schifo è questo, come si fa ad andare in giro cosi, è una vergogna" e altre frasi simili!!
Quindi mi sono girato e ho chiesto : signora ma c'è qualche problema? E lei mi ha aggredito verbalmente dicendomi che non potevo andare in giro in quel modo!!
eliana frontini su mario cerciello rega
Quindi con educazione ho cercato di farle capire che essendo un appartenente alle forze dell'ordine era normale indossare una uniforme!! Ma lei stizzita si allontanava andando dal responsabile del supermercato e chiedendogli di buttarmi fuori dal supermercato altrimenti non sarebbe più andata li a fare la spesa! Naturalmente il responsabile le ha risposto di no e si è avvicinato a me mortificato e chiedendomi scusa per l'accaduto.
In quel frangente ho pensato che fosse una signora con qualche problema ed ho chiuso li il discorso.
Solo ora ho capito che e addirittura una professoressa! E questi dovrebbero insegnare ai nostri/vostri figli il rispetto delle leggi dello stato o l'educazione ? Poi ci lamentiamo che i ragazzi di oggi non hanno nessun rispetto..Non ho più parole!
Ecco che qualunque riflessione sull'onda del dolore per un brutto orribile fattaccio di cronaca e per un morto ammazzato senza senso, un uomo buono che tutti apprezzavano e amavano al suo paese e nel quartiere di Roma dove prestava servizio, uno che si era fatto notare anche nella grande indifferenza della capitale, qualunque riflessione deve uscire dalla due giorni della retorica autoassolutoria, e partire dalla battaglia culturale contro l'odio per le forze dell'ordine del quale sono portatori infetti categorie sociali che accedono all' educazione dei ragazzi, a partire dai loro figli.
Ieri una delle foto più impressionanti della manifestazione NO TAV in Val di Susa era la scritta "più sbirri morti". L'autore, gli autori, erano regolarmente a volto coperto, mascherati ,da quei vigliacchi che sono.
In questi giorni vedo garantismo scatenato contro chi invoca pene esemplari per questo tipo di reati. Sono gli stessi pronti a impiccare all'albero della reputazione distrutta a vita chiunque sia indagato, come se fosse stato già condannato in tutti i gradi possibili.
Così ci ritroviamo un paese nel quale c'è contemporaneamente il massimo del giustizialismo è il massimo del lassismo possibili. Ma la libertà di espressione nel caso dell'insegnante di Novara non c'entra niente, si tratta del peggior tipo di istigazione a delinquere, quella che parte dall' insegnare a pensar male e a vivere male.
2. LA PROF INSULTA IL CARABINIERE UCCISO «UNO DI MENO». BUFERA, POI LE SCUSE
Francesca Angeli per ''il Giornale''
«Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza». Impossibile capire che cosa passasse nella testa di Eliana Frontini, insegnate di Lettere e Storia dell' arte, presso il liceo scientifico Pascal di Romentino, Novara, quando ha postato questo commento sulla sua pagina Facebook.
La frase si riferisce senza possibilità di equivoco alla morte di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a coltellate la scorsa notte a Roma.
Un fatto drammatico che vede vittima un uomo dell' Arma e che un'«educatrice» commenta in modo inqualificabile.
Che cosa potrà mai insegnare questa professoressa ai suoi alunni? Parole inaccettabili per quali non sono sufficienti le scuse subito accampate dalla docente. Anche perché una delle sfide più importanti per gli educatori oggi è proprio quella di far capire ai ragazzi quanto sia importante un uso corretto dei social, evidenziando la necessità di frenare l' onda dilagante di commenti pieno di odio e di rabbia che invadono il web. Ci si chiede quale possa essere l' esempio per i suoi studenti.
L' episodio inizialmente è stato denunciato da due parlamentari della Lega, Paolo Tiramani e Cristina Patelli, dopo le segnalazioni di alcuni cittadini indignati. I due leghisti hanno definito il commento «vergognoso». L' indignazione del mondo politico è stata trasversale. La docente ha cercato di correre ai ripari dicendosi dispiaciuta e assicurando che «non la pensa così». L' insegnante ha riconosciuto di aver scritto «una cavolata» e si è arrampicata sugli specchi dando una spiegazione che è altrettanto inaccettabile.
«Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell' ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltratta o peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi -ha scritto la donna- E ho scritto quell' enorme sciocchezza, senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vice brigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai era tardi. Voglio chiedere scusa a tutti. In particolare a chi era vicino al militare e ora è straziato dal dolore e chiedo scusa all' Arma dei carabinieri e all' Italia intera. Sono stata stupida».
i due americani fermati per la morte di mario cerciello rega
Ma oramai il danno è fatto e a questo punto si rende necessaria un' azione da parte delle istituzioni. Il ministro dell' Istruzione, Marco Bussetti ha sollecitato un intervento degli uffici territoriali del Miur e dopo tutte «le verifiche necessarie per chiarire il caso, gravissimo» partiranno i provvedimenti disciplinari. Per Bussetti «insultare un servitore dello Stato, caduto compiendo il proprio dovere, infierire sulla disperazione dei suoi cari e, allo stesso tempo, offendere l' intera Arma dei Carabinieri, non sono azioni compatibili con la condotta di chi è chiamato a educare e istruire i nostri figli. Un comportamento che non avrebbe niente a che vedere con lo spirito, l' abnegazione e la professionalità della nostra classe docente».
La docente rischia di essere subito sospesa dal servizio. In un secondo momento come chiedono in molti potrebbe arrivare anche il licenziamento in tronco, richiesto in particolare Fratelli d' Italia e la Lega.