di maio calciatori brutti

TRA ME E MEME – SAPETE CHE IL SOCIAL MEDIA STRATEGIST DI LUIGI DI MAIO ERA L’EDITOR DELLA PAGINA FACEBOOK “CALCIATORI BRUTTI”? – NON DITE AI RISPARMIATORI CHE TRA I COLLABORATORI DI TRIA C’È UN EX MEMBRO DEL CDA DI BANCA ETRURIA (ALL’EPOCA DELLA GESTIONE ‘DISINVOLTA’) – LA ZARINA DEL MEF RENATA PAVLOV, IL GABINETTO DI MOAVERO FOTOCOPIA DI QUELLO DI ALFANO E LA PASSIONE DI BONAFEDE PER LA COMUNICAZIONE: VIAGGIO TRA I “CONSULENTI DEL CAMBIAMENTO”

renata pavlov

1 – LA PORTAVOCE DEL MINISTRO TRIA CON DUE IDENTITÀ E UN PASSATO OSCURO: ''SE AVESSI COLLABORATO CON UN SERVIZIO SEGRETO NON SAREBBE STATO CERTO QUELLO BULGARO MA DI UN PAESE PIÙ IMPORTANTE'' - RENATA PAVLOV È A CAPO DELLA SEGRETERIA DEL MINISTRO DEL TESORO, È NATA NEL 1966 IN SLOVACCHIA MA INTORNO ALLA CADUTA DEL MURO USAVA ALTRE IDENTITÀ (ARTICOLO DEL 4 OTTOBRE 2018)

 

http://m.dagospia.com/la-portavoce-di-tria-con-due-identita-e-un-passato-oscuro-la-storia-di-renata-pavlov-184590

 

2 – I CONSULENTI DEL CAMBIAMENTO: DAL GABINETTO FOTOCOPIA DI MOAVERO AL COLLABORATORE DI TRIA CHE VIENE DA BANCA ETRURIA

Michele Sasso e Raphaël Zanotti per “la Stampa”

luigi di maio giovanni tria

 

Il governo gialloverde, come tutti i governi precedenti, si avvale di collaboratori e consulenti. Persone competenti che lavorano gomito a gomito con i vari ministri. Alcuni sono nomi nuovi, che devono imparare a interfacciarsi con la macchina statale. Altri sono vecchie conoscenze, burocrati scelti spesso non per appartenenza politica ma perché conoscono a menadito gli anfratti della pubblica amministrazione. Quanto costano? In tutto circa 7 milioni di euro. Il governo del cambiamento non ha cambiato poi molto rispetto agli 8 milioni del precedente governo Gentiloni.

 

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria

Dopo la prima puntata dedicata ai due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, prosegue l’inchiesta de La Stampa sugli uomini che oggi siedono nei posti di potere. Come sono stati nominati? Qual è la loro storia? I loro curriculum sono all’altezza del compito che sono chiamati a svolgere?

 

In questa seconda puntata è la volta del ministro dell’Economia Giovanni Tria, di quello agli Esteri Enzo Moavero Milanesi e della Giustizia Alfonso Bonafede. Buona lettura

 

Banca Etruria non spaventa Tria

 

claudia bugno

Spulciando tra i collaboratori più stretti del ministro del Tesoro tutto ti aspetteresti tranne di veder spuntare fuori il nome Banca Etruria. E invece, nel ruolo di consigliere del ministro per l’organizzazione e lo sviluppo, c’è Claudia Bugno, ex membro del consiglio di amministrazione del famoso istituto all’epoca della sua gestione disinvolta. Il suo incarico ha avuto inizio il 7 agosto scorso, percepisce 75.561 euro l’anno.

 

All’epoca dello scandalo della banca si scoprì che i 13 ex amministratori e i 5 ex sindaci revisori avevano cumulato 198 posizioni di fido per ben 185 milioni di euro. Un piatto ghiotto per il Movimento 5 Stelle che aveva aspramente criticato il governo Renzi e il ministro Maria Elena Boschi che aveva il padre Pierluigi prima come consigliere e poi come vicepresidente. Poi, però, ritroviamo proprio Claudia Bugno con Tria: il ministero dell’economia lo devi pur fare andare avanti.

 

renata pavlov al mena oecd

Il vero centro gravitazionale del ministero, tuttavia, è Renata Pavlov. Il capo della segreteria del ministro per un certo periodo ha mantenuto anche l’incarico di portavoce, fino a quando non è subentrata, nell’ottobre scorso, Adriana Cerretelli. Pavlov guadagna 160.000 euro l’anno. Ha un curriculum di tutto rispetto. Tria l’ha conosciuta quando entrambi lavoravano per Brunetta. Di padre slovacco e madre tedesca, Pavlov era l’assistente di Tria quando quest’ultimo era presidente della Scuola nazionale di pubblica amministrazione. Una volta diventato ministro, è stato naturale sceglierla come la sua più stretta collaboratrice.

 

renata pavlov alla scuola superiore della pubblica amministrazione con giovanni tria

Una curiosità: dopo 17 anni in via XX Settembre alla guida dello strategico ufficio che gestiva il debito pubblico italiano (una montagna arrivata a circa 2.300 miliardi di euro) la funzionaria Maria Cannata a inizio 2018 sembrava essere uscita di scena complice il raggiungimento dell’età pensionabile. E in effetti in quel periodo ha lasciato al suo braccio destro, Davide Iacovoni, la strategica direzione che si occupa proprio di debito pubblico.

 

Uscita dalla porta è però rientrata dalla finestra. Cannata, appena un mese dopo il pensionamento, è stata nominata (fino alla fine del 2018) componente del Collegio degli esperti di supporto al Dipartimento nelle attività connesse alla reportistica sulla gestione del debito pubblico. Incarico arrivato prima dell’assoluzione per il caso dei contratti derivati stipulati dal Tesoro nel 2011 con Morgan Stanley. Dopo sette anni di processo, i contratti sono stati considerati legittimi dalla Corte dei Conti anche se sono costati oltre 3 miliardi di euro alle casse pubbliche.

enzo moavero milanesi

 

Da Alfano a Moavero nulla cambia

Per Enzo Moavero Milanesi, invece, squadra che vince non si cambia. E così agli Esteri ha portato gran parte dei collaboratori che aveva al tempo del governo Monti, da Cristiana Maria Menè (sua segretaria particolare, 68mila euro circa) a Nadia Ceretti (addetta ai rapporti tra il Gabinetto e la segreteria particolare, 35mila euro).

 

MARIA ADRIANA PANCAMO

Moavero ha inoltre ereditato in pratica l’intero ufficio di Gabinetto che fu di Angelino Alfano: Maria Adriana Pancamo, Valeria Olivieri, Tiziana Santini, Rosa Maria Padolecchia, Laura Veltroni, Roberta Pasquini. L’acquisto, però, è stato meno conveniente: se la squadra costava 118mila euro ai tempi del governo Gentiloni, oggi il loro costo è salito a 215mila. A gestire l’organizzazione degli eventi istituzionali sarà sempre Pancamo, grazie alla sua precedente vita lavorativa come responsabile commerciale e di show room per i marchi Polo Ralph Lauren, Gucci e Valentino.

GIOELE BRANDI 1

 

Da “Calciatori Brutti” alla Giustizia

Alla Giustizia il ministro Alfonso Bonafede si è portato Gioele Brandi come «dirigente social manager» a capo di un team che coordina gli interventi sui siti web, organizza campagne online e cura tutti i canali di comunicazione come Twitter, Facebook e Instagram.

 

Per comprendere l’importanza che per il ministro riveste l’area social network basti pensare che Brandi è il terzo collaboratore meglio pagato dello staff: 83mila euro tra trattamento economico fondamentale e accessorio. Lo supera di poco solo il capo della segreteria Tommaso Salvadori e il segretario particolare Daniele Longo, entrambi a 85.000.

 

DANIELE CAPORALE 2

Prima di arrivare alla corte del ministro Bonafede insieme alla sorella Flavia, Brandi ha creato la start-up di Content Marketing Web Side Story che ha come principale cliente il Movimento 5 Stelle. Come si legge dal resoconto delle spese della camera per il 2016 il M5S ha versato 435 mila alla Web side story per «migliorare ed accrescere la comunicazione all’esterno all’attività del gruppo, aspetto fondamentale nel rapporto con i cittadini, attraverso i social media come Facebook, Twitter e Instagram».

 

Anche Daniele Caporale, social media strategist di Luigi Di Maio alla Presidenza del consiglio, ha lavorato alla Web Side Story ma il suo trattamento economico è ancora in via di definizione. Si legge nel suo curriculum che, prima del prestigioso incarico, Caporale era editor a «Calciatori Brutti», sito con 1,5 milioni di follower.

DANIELE CAPORALEDANIELE CAPORALE 1GIOELE BRANDI

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME