luigi di maio abbronzato meme by di maio che facesse cose

DI MAIO MISTERY TOUR – LUIGINO VUOLE TORNARE A ESSERE IL CAPO POLITICO DEL MOVIMENTO E PARTE PER IL SUO TOUR ELETTORALE IN GIRO PER L'ITALIA: IL MINISTRO DEGLI ESTERI PUNTA TUTTO SUL REFERENDUM, MENTRE NON SI FARÀ VEDERE TROPPO VICINO AI CANDIDATI GRILLINI ALLE REGIONALI PER NON DARE FASTIDIO AL PD – INSIEME AL COMPAESANO PASQUALE SALZANO (NUMERO UNO DI SIMEST) SPIEGHERÀ AGLI IMPRENDITORI IL “PATTO PER L’EXPORT”, E LA LEGA ATTACCA: “FANNO LE CAMPAGNE ELETTORALI SFRUTTANDO AGGANCI ISTITUZIONALI”

LUIGI DI MAIO CON MASCHERINA

1 – GLI AMICI SI VEDONO NEL MOMENTO DEL BISOGNO: E INFATTI DI MAIO HA DECISO DI NON FARE CAMPAGNA ELETTORALE PER I CANDIDATI GRILLINI ALLE REGIONALI. LUIGINO TERRÀ COMIZI UN PO’ DAPPERTUTTO, MA SOLO PER IL SÌ AL REFERENDUM.

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ora-sempre-desistenza-ndash-amici-si-vedono-momento-bisogno-245843.htm

 

2 – DI MAIO, IL TOUR FA INFURIARE LA LEGA "FA CAMPAGNA USANDO LE ISTITUZIONI"

Federico Capurso per “la Stampa”

 

luigi di maio abbronzato – meme. 10

Parte da casa, Luigi Di Maio, dalla sua Pomigliano d'Arco, in Campania, per lanciare le prossime tre settimane di campagna referendaria sul taglio dei parlamentari.

 

Venerdì prossimo sarà a Cernobbio e nel fine settimana in Puglia. Un tour costruito intorno a lui, lontano dall'organizzazione del partito, per sostenere anche i candidati M5S nelle regioni e nei comuni chiamati al voto.

 

Ma soprattutto, pensato per muovere un altro passo deciso sulla strada del ritorno alla leadership del Movimento, tema intorno al quale - è già deciso - si aprirà una discussione interna nei giorni immediatamente successivi al voto del 20 e 21 settembre. La vittoria del referendum viene data, in casa grillina, quasi scontata. Tanto quanto la débâcle nelle regioni.

PASQUALE SALZANO

 

C'è dunque bisogno di alzare la posta e Di Maio, ospite al Giffoni film festival, rivolgendosi ai «benaltristi» rilancia: «Visto che adesso tutti quelli scesi in campo per dire No dicono che bisogna tagliare gli stipendi dei parlamentari, ben venga. Noi lo facciamo da 8 anni».

 

Quasi una provocazione, che guarda soprattutto in direzione degli alleati Dem, rimasti fermi a metà del fiume e sempre più divisi sulla posizione da prendere.

 

La questione dei risparmi derivanti dal taglio stavolta viene tenuta sullo sfondo: «È necessario dare segnali di sobrietà e di normalità», si limita a dire, dimenticando forse le bottiglie magnum di spumante stappate di fronte al Parlamento quando venne approvata la riforma costituzionale.

 

luigi di maio e virginia saba giocherellano al mare 15

 

Piuttosto, si punta sulla maggiore «efficienza» del Parlamento, liberando i percorsi normativi dalla zavorra dei micro emendamenti promossi da ogni singolo parlamentare per il suo territorio.

 

Di Maio riafferma la sua presenza politica tra i Cinque stelle. È lui l'unico big del Movimento che si sta spendendo per il Sì al referendum, con Crimi, Paola Taverna, Alessandro Di Battista, Davide Casaleggio, tutti ancora immobili e silenziosi.

 

PASQUALE SALZANO

 

Si muove per occupare il vuoto di potere che ha lasciato, tenendosi sempre distante dalle beghe di partito. Questo mosaico che ridisegna il suo ruolo si arricchisce, in queste settimane, di un ulteriore tassello.

 

Un altro tour - stavolta virtuale - con cui spiegherà agli imprenditori di ogni regione italiana i nuovi strumenti messi a disposizione dal suo ministero con il «patto per l'Export», il progetto lanciato tre mesi fa in pompa magna alla Farnesina.

 

Partirà mercoledì da Padova per incontrare imprenditori veneti e lombardi, e seguiranno altri nove appuntamenti, studiati insieme all'amico pomiglianese Pasquale Salzano, numero uno di Simest, la partecipata di Cassa depositi e prestiti che promuove gli investimenti delle imprese italiane all'estero.

MASSIMILIANO ROMEO LEGA

 

La fine del ciclo di incontri, fissata proprio due giorni prima del voto, è una coincidenza che ha sollevato delle perplessità nelle opposizioni: «Fanno le campagne elettorali sfruttando agganci istituzionali. Se fossi in lui mi vergognerei», dice a La Stampa il capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo. «Ma non era lui che predicava distinzione tra attività di governo e di partito?». Dallo staff della Farnesina rigettano ogni accusa e precisano che «di fronte alla crisi non si può perdere tempo, l'export va rilanciato». Non per il referendum, quindi. Semmai, per la leadership.

luigi di maio e virginia saba giocherellano al mare 16luigi di maio e virginia saba giocherellano al mare 13

 

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