luigi di maio

A SPORTELLATE SUI DISSI-DENTI - LA MINACCIA DI DI MAIO: ''CHI VUOLE FARE IL GIOCO DEGLI ALTRI, SE NE PUÒ ANDARE, IL MOVIMENTO NON LO PIANGERÀ''. MA CONTRO DI LUI SI STA PREPARANDO UNA RACCOLTA FIRME, PER FARGLI MOLLARE IL RUOLO DI CAPO POLITICO. IERI ERA A WASHINGTON A INCONTRARE POMPEO, NON CE LA FA A TENERE IN MANO IL M5S E FARE IL MINISTRO DEGLI ESTERI ALLO STESSO TEMPO

 

1 - CAOS M5S, DI MAIO SFIDA I RIBELLI E CONTRO DI LUI RACCOLTA DI FIRME

Simone Canettieri per “il Messaggero

 

LUIGI DI MAIO

La miglior difesa e l'attacco. E così Luigi Di Maio, da settimane sotto il tiro incrociato dei gruppi parlamentari, esce con un post su Facebook. I toni sono quelli delle origini. Aggressività vecchio stile. Se la prende con la stampa cattiva e il «sistema» e soprattutto avvisa i ribelli e malpancisti vari con questo messaggio ai naviganti: fuori chi pensa al suo ego, il M5S pensa al Paese: «Lo dico chiaramente: qui nel Movimento 5 Stelle si lavora per cambiare il Paese. Chi di fronte alle vittime di Venezia e al dramma dell'Ilva preferisce guardarsi gli affari suoi, conosce la strada. Il movimento non lo piangerà. Chi è interessato a fare il gioco degli altri e del sistema può accomodarsi in un partito. Il Movimento è un'altra cosa, il Movimento si occupa dei problemi delle persone».

 

LE REAZIONI

LUIGI DI MAIO WANG YI

Una minaccia che però non fa scendere brividi sulla schiena a nessuno. «Non commento queste uscite da psicoanalisi», taglia corto un big grillino di Palazzo Madama. Al Senato, infatti, la maggioranza balla sul filo (Ugo Grassi è a un passo dal traslocare nel gruppo della Lega) e alla Camera (dove da un mese e mezzo non si riesce a eleggere il capogruppo) il caos è tale che le eventuali purghe potrebbero facilitare mini-scissioni verso il misto. Quindi? Dalla comunicazione scatta l'ordine di far uscire i pretoriani: ecco Laura Castelli, Francesco D'Uva, Francesco Silvestri. Tutti a negare attriti e divisioni. Anche i ministri, come Stefano Patuanelli che continua a riscuotere molti apprezzamenti, e che giura e spergiura che il Movimento è un monolite.

 

L'IRA

in prima fila roberto speranza nicola zingaretti luigi di maio giuseppe conte 1

Di Maio è infuriato perché ormai si è messo un moto un meccanismo difficile da fermare. In Transatlantico un giorno sì e l'altro pure prende quota la possibilità di una lettera firmata dalla maggioranza di deputati e senatori «per chiedere al Capo politico un passo indietro e una gestione collegiale del M5S». Una silenziosa conta interna è partita. La lettera sarebbe poi inviata per conoscenza al Comitato di garanzia (composto da Giancarlo Cancelleri, Vito Crimi e Roberta Lombardi).

 

luigi di maio papa francesco bergoglio

In parallelo continuano le sollecitazioni a Beppe Grillo, come raccontato ieri dal Messaggero, affinché intervenga e prenda in mano la situazione. Addirittura diversi input stanno arrivando anche a Davide Casaleggio che però si tiene distante per ora dalle dinamiche interne al Movimento. «Qui nessuno pensa al proprio ego dice il deputato Giorgio Trizzino, leader della corrente dei competenti ma Luigi deve farsi aiutare. E anche chiamare Grillo è un segno di immaturità. Il suo post su Facebook? Faccio finta di averlo letto male».

 

Al di là delle minacce, rimangono sul tavolo i nodi non sciolti. A partire dalle alleanze alle prossime regionali. La riunione prevista per oggi con gli eletti di Emilia Romagna e Calabria è stata sconvocata e rinviata alla prossima settimana. Il rovello è cosa fare nella regione rossa per eccellenza: Di Maio è alle prese con il pressing di deputati, senatori e consiglieri regionali che vogliono correre. La scelta della desistenza guardando alla stabilità del governo arriva sempre più forte da Roberto Fico, Stefano Patuanelli e Riccardo Fraccaro, oltre Max Bugani.

luigi di maio strappa le poltrone in piazza montecitorio flash mob m5s per il taglio dei parlamentari

 

 

2 - DI MAIO AI DISSIDENTI: «CHI PENSA SOLO A SÉ PUÒ ANCHE ANDARSENE»

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della sera

 

 Un avviso, forse l' ultimo, ai dissidenti del Movimento 5 Stelle: «Dobbiamo produrre i fatti, chi preferisce guardarsi l' ombelico può anche andarsene». Un avvertimento, pesante, a Matteo Renzi: «Il governo non può andare avanti se tutte le forze politiche concordano una cosa e poi in Parlamento se ne fa un' altra. Abbiamo previsto il carcere per i grandi evasori e allora perché Italia Viva ora presenta un emendamento per abolire questa misura?».

 

mike pompeo luigi di maio 1

Luigi di Maio è a Washington per partecipare al «gruppo ristretto della Coalizione internazionale contro l' Isis». Ma l' attenzione è puntata sui tumulti nella maggioranza. Gli ostacoli sono numerosi, lo riconosce anche Di Maio parlando con i giornalisti nell' atrio del dipartimento di Stato. Si incrociano acciaio e terrorismo; Venezia e fisco. «In queste ore a Roma ( ieri per chi legge ) c' è un consiglio dei ministri che stanzierà i primi fondi per l' emergenza di Venezia. La città paga le conseguenze del climate change e una lunga storia di corruzione. Poi abbiamo il difficile negoziato con Mittal. È il momento della responsabilità».

LUIGI DI MAIO PREPARA LA PIZZA

 

C' è acqua alta anche nel Movimento 5 Stelle; la leadership del capo politico sembra in discussione. Ma Di Maio la vede diversamente: «Stiamo parlando di poche persone che forse si stanno facendo strumentalizzare. Non vedo pericoli di scissione. Il Movimento è solido e a questo punto sono io che non riconosco quelle persone che di fronte alle vittime di Venezia, di fronte al dramma dell' Ilva preferiscono pensare agli affari loro. Chi vuole andarsene, conosce la strada. Il Movimento non lo rimpiangerà. Dobbiamo produrre dei fatti, non guardarci l' ombelico, fare dibattiti sui giornali».

 

Il ministro degli Esteri non lo cita mai, però è facile leggere nelle sue preoccupazioni il nome di Renzi: «Non so perché ma si è cominciato a parlare di scissione del Movimento subito dopo la scissione del Pd».

LUIGI DI MAIO AL TELEFONO

 

Come dire: vedo manovre in corso per portarci via parlamentari ed elettori. Poi ecco l' attacco preciso, su uno dei temi più sensibili per la sinistra, la lotta all' evasione fiscale: «Italia Viva si decida, questo governo non può tornare indietro: galera per i grandi evasori». Anche la vicenda Ilva continua ad alimentare tensioni. Di Maio offre a Mittal un tavolo per negoziare: «ma non credo che il problema sia lo scudo legale. Stanno chiudendo impianti anche in Polonia e Sudafrica. Finora siamo stati gentili con loro e siamo pronti ad aiutarli. Spero non sia necessario arrivare allo scontro legale».

 

LUIGI DI MAIO POLTRONA BY LUGHINO VISCORTO

Nello stesso tempo il governo italiano deve mandare segnali di vitalità anche sul piano internazionale. La lotta all' Isis resta una priorità. Ma gli americani sono impazienti.

 

Prima Donald Trump e ieri il segretario di Stato Mike Pompeo sollecitano gli alleati a riprendersi «i propri foreign fighters ». Il leader turco Recep Tayyip Erdogan minaccia di scaricarli davanti ai confini dei Paesi europei. «Noi siamo contrari agli automatismi - risponde Di Maio - dobbiamo esaminare ogni singolo caso. I nostri foreign fighters , comunque, sarebbero poche decine». Infine un annuncio: il prossimo anno sarà l' Italia a ospitare il summit della coalizione anti-Isis.

luigi di maio e l'inglese 8

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…